Catania News

Il convegno sul tema “Le nuove geografie del consumo tra crisi e resilienza. Quali opportunità per Catania?” che ha visto ragionare insieme Università e Giovani Imprenditori di Confcommercio dà lo spunto ai vertici dell’associazione commercianti di Catania per rilanciare alcuni temi che hanno come destinataria l’amministrazione comunale etnea. “La tenuta delle Città, la loro riqualificazione ed il loro rilancio – dichiarano Giovanni Saguto e Francesco Sorbello rispettivamente presidente e vice direttore di Confcommercio Catania – passano dalla necessità di riempire, e mantenere, di contenuti i centri storici e le aree urbane consolidate. Il commercio è certamente uno strumento straordinario per l’obiettivo. Non c’è città se non c’è commercio. Il commercio, però, è solo uno dei contenuti, certamente tra i più importanti di una Città. Le Città non sono un ammasso occasionale, più o meno bello, di pietre e cemento ma sono sistemi complessi nell’ambito dei quali devono integrarsi ed interagiscono diverse funzioni, servizi e condizioni: commerciale, direzionale, residenziale, il complesso storico architettonico, istruzione e formazione, accessibilità – mobilità e parcheggi, aree produttive, gestione delle risorse materiali ed immateriali. Ognuno di questi aspetti non può più essere considerato in modo disgiunto dagli altri. Gli interventi in ognuno di questi campi devono essere ben allineati ad una strategia e visione globale. Pertanto diciamo che i consumi ed il commercio rappresentano una componente del meccanismo”.

Il binomio città e commercio, quindi, è senz’altro inscindibile e gli interventi per il commercio sono di fatto diretti al benessere delle Città. Ma a certe condizioni.

“La politica e, qualche volta anche pseuodotecnici, – affermano Saguto e Sorbello – non hanno compreso che gli interventi a favore del commercio sono anche a beneficio delle città e dei fruitori delle città. Purtroppo, però, manca una visione complessiva ed anche una strategia di lavoro. Noi predichiamo che, ad esempio a Catania, non ci si può più esimere dal pianificare, dal mettere mano quanto meno a due strumenti di gestione del territorio: PRG e PUC (piano commerciale). La riqualificazione del commercio, ed attraverso esso della città, non può prescindere dal piano commerciale, che deve essere integrato in una visione complessiva di Città attraverso il PRG.  Attraverso il piano commerciale qualifichiamo le strade ed il centro storico, con il PRG risolviamo altri aspetti fondamentali a tutte le funzioni della Città, commercio compreso. Se non c’è commercio c’è degrado urbano ma se il commercio non è calibrato alle reali esigenze della città non riuscirà ad essere attrattivo. Ecco perché occorre pianificare”.

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