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Peter Sagan si aggiudica in volata la quinta tappa del Tour de Suisse. Battuti nettamente Albasini e Trentin. Damiano Caruso conserva agevolmente la maglia di leader.

I 220 km da Bex a Cevio non sono riusciti ad evitare la volata del gruppo a ranghi compatti. Tante componenti si son messe di traverso per scongiurare questo epilogo. Partendo dalle prime due ore corse sul filo dei cinquanta orari fino a quando la fuga ha avuto finalmente il via libera con davanti il Simplon e la salita di Druogno. Poi quando il tentativo stava per svanire, un acquazzone ha investito la corsa nelle fasi finali, ma nulla è riuscito a dissuadere la ferma convinzione di Bora, Sunweb e Quick Step di voler concludere tutti insieme.  Ai meno tre è la Quick Step a prendere decisamente il comando delle operazioni. Quattro uomini, Brambilla, Lampaert, Gilbert e Stybar cercheranno di accompagnare Trentin nel miglior modo possibile quanto più vicino al traguardo. Ai cinquecento metri Gilbert lascia la testa a Stybar, il ceco non riesce però a ultimare il lavoro per Trentin ingobbendosi quasi subito. Alla sua sinistra sfilano via Matthews, Albasini e poi quell’alieno di Sagan. Lo scarto tardivo dalla ruota del compagno operato da Trentin lo obbligherà pure a rallentare per non rovinare addosso ad un avversario. Ricominciata una seconda volata la rimonta di Matteo varrà il solo terzo posto. Albasini e soprattutto Sagan erano ormai irraggiungibili.

Quinto centro stagionale per il campione del mondo che, al di là del pasticcio targato Quick Step, ha dominato la volata in barba a treni e pesci pilota. Sagan oggi ha dato l’impressione di poter disporre degli avversari a suo piacimento, ciò renderà meno amaro il rimpianto di Trentin.

Sul fronte classifica generale Caruso resta la maglia senza particolari affanni, mentre la corsa perde il campione uscente, Il colombiano Lopez, costretto al ritiro causa caduta.

Dopo la parentesi odierna il Tour de Suisse torna in montagna. Da Locarno a La Punt attraverso 167 km. Si affronteranno due salite infinite il San Bernardino e soprattutto L’Albula. Dalla cima del valico alpino all’arrivo mancheranno solo 9 km. Troppo poco per recuperi importanti e grossi rimescolamenti.

Inutile girarci attorno Caruso è atteso da una prima importante prova del nove.

Superare questa e le altre che seguiranno gli aprirebbe le porte di un’altra dimensione.

Forza Damiano!

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

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