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La tappa regina del Tour de Suisse, da Zernez ai ghiacciai di Solden, va a Spilak. Lo sloveno balza anche al comando della generale con buon margine sul nostro Damiano Caruso staccato di 52’’. Terzo è Kruijswik a 1’15’’.

Il Tiefenbachferner è da qualche anno che aspetta severo la carovana della prestigiosa corsa a tappe elvetica per emettere il suo verdetto implacabile. Si raggiunge con un strada che si incunea per lo più dritta su un fianco della stretta gola sovrastata dai ghiacciai. Pochi tornanti, boschi solo nella prima parte, pendenza che per oltre 15 km raramente scende sotto il 10%. Una salita ed uno scenario surreali.
La tappa si è snodata con andamento lineare senza particolari sussulti. Le intenzioni del gruppo appaiono abbastanza chiare sin dalle prime battute. Non ci sarà grosso spazio per nessuno, la resa dei conti sarà fra i migliori, senza interferenza alcuna.

La Katusha sulla salita finale imporrà un canovaccio se vogliamo ancora più rigoroso. Le idee chiare di Spilak fanno il paio con le sue gambe ed il ritmo imposto prima da Mamykin, poi da Taramaee, non permetterà alcuna variazione sul tema, nessun colpo di scena. Pozzovivo deve mollare la presa, salutando di fatto la maglia, dopo appena un paio di chilometri. Il forcing, soprattutto dell’estone Taramaee, ridurrà la compagnia ai minimi termini. Quando ai meno nove passerà la mano al suo capitano, assieme a lui ed a Spilak è rimasto il solo Dombrowski. Lo sloveno rapidamente si libererà dell’americano per completare il resto della salita da solo andando a cogliere una vittoria magnifica, mettendo nel contempo una bella ipoteca sul successo finale.
Nel frattempo i rivali sono riusciti a dire poco o nulla. Il redivivo Izagirre è stato autore di un bella prova in crescendo che lo ha portato al traguardo assai vicino al vincitore. Finirà secondo, davanti a Dombrowski, a poco più di venti secondi. Peccato per il grave passaggio a vuoto accusato a Villars sur Ollon che gli ha tolto ogni ambizione di successo finale. Caruso ha corso in modo molto disciplinato, scegliendo di salire sempre con il suo buon passo e mai con quello degli altri. Alla fine la costanza gli ha regalato un buon quarto posto di tappa ( a 1’04’’) ed il posto d’onore nella generale discretamente saldo. Kruijswijk ha tentato timidamente di resistere alla stretta della tenaglia Katusha, arrendendosi comunque rapidamente al loro strapotere. Chiuderà quinto assieme a Caruso. Gli altri protagonisti almeno un paio di gradini sotto, con Pozzovivo, staccato di 2’40’’, che per il momento salva il quarto posto della generale, con la vetta distante 2’28’’.

Un paio di tappe ed anche questa edizione del Tour de Suisse andrà in archivio. Sciaffusa avrà l’incombenza di entrambe le frazioni. Domani ottava frazione più o meno una kermesse cittadina relativamente mossa buona per lo spettacolo, non per la generale.

Solita partita fra chi vuole scappare e chi fa la guardia!

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

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