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“L’ex Mulino Santa Lucia va assolutamente riqualificato per il bene dell’intera città”. E’ una questione di immagine, di sicurezza e di decoro- a pochi passi dal centro storico- che la consigliera comunale Ersilia Saverino, ha più volte segnalato negli ultimi anni. E’ vero che non si può paragonare la struttura nei pressi di via Domenico Tempio a tante altre incomplete sparse per Catania; ma siamo sulla buona strada. Che l’immobile possa diventare la sede di tante onlus o comitati che operano nel sociale è una eventualità che va supportata in tutti i modi. Io stessa ho più volte richiesto a Palazzo degli Elefanti di destinare questi impianti alle associazioni che potrebbero così avere una sede dove operare e, nell’immediato, garantirne la vigilanza.

L’interno dell’ex Mulino

Per l’ex Mulino Santa Lucia il rischio oggi è quello di restare impantanati per anni nei lunghi iter burocratici che non tengono conto delle esigenze e delle tempistiche del territorio. Un esempio evidente di tutto questo è l’edificio di via Cronato. Nel frattempo, come spesso succede in questi casi, i ladri si mettono all’opera e fanno razzia di tutto. Porte, lucchetti e catene sono stati assolutamente inutili visto che dall’ex Mulino Santa Lucia, ancora adesso, i “cercatori” di rame e di altri materiali ferrosi entrano ed escono a piacimento. Senza faticare troppo portano via l’arredo interno e qualsiasi altra cosa che potesse aver un minimo di valore al mercato nero. A

d indicarlo chiaramente sono i resti del materiale elettrico, le vetrate lasciate sul pavimento ed i muri sfondati. A completare il quadro ci si mettono pure i bivacchi dei senza tetto che hanno trasformato l’ingresso principale in una enorme pattumiera e in una latrina. Il tutto sotto lo sguardo dei turisti che, a piedi, dalla Plaia raggiungono il Duomo di Catania. A cosa serve mantenere una risorsa per tutto il territorio in queste condizioni? Oggi certe soluzioni, certi progetti restano aperti e non è da escludere che possano tornare di grande attualità. Il recupero dell’impianto non sarà semplice nè veloce, ma ci sarà. Per fare questo, però, serve la collaborazione tra la ditta proprietaria del plesso e l’amministrazione comunale. Una sinergia che porti l’intera zona ad essere più sicura e pulita. Un piano di lavoro che potrebbe condurre finalmente alla completa rivalutazione del sito che, solo allora, avrebbe i numeri giusti per essere la location ideale di associazioni, poliambulatorio, comitati e onlus.

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