Cronaca

Nella monumentale e storica basilica matrice “Sant’Agata vergine martire” di Alì, l’arciprete e vicario foraneo, canonico Vincenzo D’Arrigo, ha presieduto la celebrazione della santa messa della terz’ultima domenica del tempo ordinario e dell’anno liturgico -nella Giornata nazionale del Ringraziamento, che ricorre nel cuore dell’autunno, a metà del mese di novembre- durante la quale i parrocchiani hanno generosamente offerto beni di prima necessità, tra i quali una zucca rossa di circa 70 kg, da destinare ai bisognosi dell’antica cittadina peloritana jonica. Rispetto al passato, purtroppo, diminuiscono i frutti della terra, segno che gli agricoltori sono sempre di meno.

“Nelle realtà rurali -ha detto il parroco- la festa del Ringraziamento è legata a tradizioni agresti e religiose che si uniscono per manifestare la gioia del raccolto e dell’annata agricola. Quest’anno nella nostra parrocchia, che celebra questa ricorrenza dal lontano 1984, i frutti della terra portati al momento della presentazione dei doni, non sono stati molti: segno questo che ci fa capire che gli agricoltori diminuiscono sempre più e sono sempre più anziani. La comunità ha risposto, comunque, come sempre positivamente e se non sono stati molti i frutti, molti sono stati i generi di prima necessità offerti”.

   “Celebrare la giornata del ringraziamento -ha sottolineato padre Vincenzo- significa ricordare che nel prenderci cura del creato e di tutto quello che produce la terra, noi constatiamo che Dio tramite esso si prende cura di noi. La nostra fede, mette Dio al primo posto, l’uomo come prima creatura e il creato come dono di Dio all’uomo affinché in esso, l’uomo, ogni uomo, tutto l’uomo si sviluppi e faccia sviluppare il creato stesso in tutte le sue componenti: uomini, animali, piante. Pertanto la visione cristiana è il camminare insieme dell’uomo e dell’ambiente verso Dio”.

   “Affinché ciò si verifichi – ha concluso padre D’Arrigo- tutti dobbiamo pregare perché nuovi giovani ritornino ai campi. La mancanza di altra possibilità di lavoro, sta spingendo diversi giovani a provare in questo campo ed a loro noi siamo grati e sentiamo che questa loro vocazione, così come la chiama Papa Francesco, rinnova l’intera società, perché il ritorno alla terra cambia radicalmente un paese e produce benessere per tutti, ravviva la luce negli occhi degli anziani che non vedono morire i loro sforzi, interpella i responsabili delle istituzioni affinché sorreggano con un reddito agricolo o sovvenzionino i giovani che si inseriscono in questo settore. Affidiamo questi propositi al Signore, che certamente saprà valorizzarli al meglio e aiutarci nella nostra vita e invochiamo la materna protezione di Maria , Madre dolcissima e sicura Protettrice”.

Antonino Blandini

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