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Ma quello che stiamo vivendo, per l’ennesima volta, tra stress e disillusione, falsi auguri e trionfo dell’ipocrisia, è ancora il vero, autentico, Natale? Quello che da piccoli si aspettava con ansia per un intero anno, quello che ci scaldava il cuore, quello che ci faceva ritrovare tutti insieme, attorno ad un tavolo, con l’albero illuminato e soprattutto con l’animo predisposto al sorriso, alla gioia sincera nei confronti del prossimo, grazie ad una santa ricorrenza, lontana dallo sfrenato consumismo di oggi che l’ha, quasi, privata del suo magico, insostituibile significato e sapore. Il Natale è ormai una festa senza alcun “Spirito” natalizio, manca l’autentica atmosfera, la fantasia, lo sguardo scintillante dei bambini nell’attesa di quella notte e di quel giorno ed anche Babbo Natale viene visto quasi come un omone anonimo, con un costume ormai logoro e fuori moda, ma comunque generoso e che distribuisce doni a tutti, grazie alle sovvenzioni di genitori, fidanzati, mogli o mariti, zii e parenti vari. Sembra quasi il Natale della disillusione dove il sogno è stato sconfitto dalla spietata concretezza e dalla realtà del consumismo più sfrenato.

Nonostante le paure, nonostante tutto, anche quest’anno è Natale. E per ognuno di noi è tempo di guardarsi dentro e soprattutto di guardarsi attorno. Pensando magari che non tutti sono comodamente seduti attorno un tavolo, al calduccio, con la famiglia, a scambiarsi regali ed a mangiare tranquillamente pandoro e panettone.

Santa Claus

Proviamo, tutti noi, se abbiamo ancora un briciolo di coscienza, invece di parlare di generosità e di elargire belle parole a chi non è fortunato come noi, ad aiutare quel ragazzone che al semaforo si avvicina per lavare i vetri, quella ragazza che chiede qualche spicciolo al supermercato, ma soprattutto, già subito, dopo questo ennesimo Natale, cerchiamo di fare il nostro dovere, di aprire il cuore agli altri, di abbattere il muro dell’egoismo e della cattiveria. Il vero Natale vuol dire andare incontro al prossimo, essere disponibili nei confronti degli altri e non solo a parole, ma con i fatti.

Auguri di un sereno Natale a tutti: dal politico più sincero a quello più ipocrita, dal datore di lavoro più tirchio a quello più illuminato, dal collega di lavoro più egoista a quello più simpatico e disponibile, dal cittadino più arrogante e malandrino a quello più rispettoso ed apero al dialogo.

Insomma Buon Natale a tutti e che il 25 Dicembre sia l’inizio di una nuova fase della vita. Quella in cui gli altri contano davvero, pensando – soprattutto – che solo insieme si può costruire qualcosa di vero, di duraturo, di eterno.

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