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Il sale, non sappiamo mai come regolarci quando a casa abbiamo ospiti, per essere sicuri che il nostro piatto piaccia, ne mettiamo sempre un pizzico in più perché non vogliamo certo che si dica che le nostre ricette, non sanno di niente.  Ma, ormai si sa, abusare con il sale da cucina è davvero dannoso per la salute di tutti. Nell’articolo di oggi scopriremo bene perché e come essere sicuri di non farne abuso.

Il sale è un solido cristallino incolore e con odore e sapore caratteristici. La sua struttura cristallina presenta in alternanza ioni sodio Na+ e ioni cloruro Cl (da cui il nome, appunto, cloruro di sodio).

Ne esistono diversi tipi; sale marino e sale di miniera, sale rosso delle Hawaii, sale rosa dell’Himalaya, sale di Anglesey, sale nero di Cipro, sale affumicato o di rame, kala namak, sale blu di Persia e sale grigio francese.

I dati statistici rilevano che un uomo medio consuma giornalmente circa 10 g di sale (dato dalla somma di quello contenuto all’interno dei cibi e quello usato per condire le pietanze), a fronte dei 6 g raccomandati dai LARN* nel soggetto di sana costituzione!

PERCHÉ E COSI IMPORTANTE CONTROLLARE QUANTO SALE ASSUMIAMO GIORNALMENTE:

AUMENTA LA PRESSIONE ARTERIOSA

AUMENTA IL RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI COME INFARTO E ICTUS

COMPROMETTE LA SALUTE DEI RENI

AUMENTA IL RISCHIO DI OSTEOPOROSI

Limitare il sale è importante per tutti: non solo per soggetti o a rischio di malattie cardiovascolari, ma anche per giovani e meno giovani, bambini, uomini e donne! Ricordate sempre che la prevenzione è la prima arma che per stare bene si ha a disposizione!!

Infatti, dati statistici rilevano che se tutti riducessimo la quantità di sale, in Italia si eviterebbero 26.000 decessi tra soggetti ipertesi e non ipertesi. Basta, quindi, solo un piccolo accorgimento quotidiano che inizia già nel momento in cui andiamo a far la spesa, per cominciare a far stare bene noi stessi e trasmettere il benessere come stile di vita alungo termine anche nelle nostre famiglie.

DUNQUE, COME RIDURRE IL CONSUMO DI SALE?

È semplice! Prima di tutto:

  1. Pesare la quantità di sale che in media credi di utilizzare ogni giorno per condire i tuoi piatti
  2. Se si supera quella consentita, non disperare c’è sempre una soluzione: leggi i miei consigli.

Basta iniziare gradualmente:

  1. Comincia a dimezzare (quando risulta difficile togliere del tutto) il dado da cucina durante la preparazione di pietanze che ne richiedono la presenza!
  2. Usare le spezie e le erbe aromatiche in sostituzione di una parte del sale: curry, peperoncino, noce moscata, zafferano, basilico, prezzemolo, rosmarino, salvia, menta, limone…

DOVE SI TROVA IL SALE?? ECCO ALCUNI CIBI DI COMUNE CONSUMO!

Tra i primi dieci cibi a maggior contenuto in sodio troviamo: la salsa di soia, le minestre liofilizzate, prosciutto crudo e altri salumi (salame, pancetta, coppa, bresaola, speck), salmone affumicato, feta, ketchup, cornflakes, patatine fritte in busta. È inutile negare che molti di questi alimenti figurino sulle nostre tavole molto spesso, talvolta anche più volte al giorno.

Ma, dopo aver preso consapevolezza, è importante reagire e chiedersi quanto realmente possiamo fare. E la risposta è TANTO!!

Nella prossima lista della spesa sarete aiutati da questa utile tabella, che classifica tutti gli alimenti in basso, medio e alto contenuto in Sodio e Sale.

Anche l’acqua che beviamo può alleggerire la quota di sodio introdotta con la dieta, anche se ritengo utile riportare la posizione dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in merito secondo cui, essendo il contenuto di sodio nelle più comuni acque minerali è inferiore a 0.05 g/ L, si dovrebbe bere una quantità davvero improponibile di acqua (circa 40 litri al dì) per raggiungere il limite di 2 g di sale nella giornata.

Tuttavia può essere interessante sapere che esistono davvero tante tipologie di acqua ma oggi considererò solo quelle a basso residuo fisso. La scelta dell’acqua da associare a un piano nutrizionale a basso contenuto di sodio deve essere orientata su tipologie che presentano un residuo fisso inferiore a 50 mg/L.

Per chi proprio non riesce a eliminare il sale, sappia che esistono dei sostituti, ma questo non è certo un invito ad assumerne grandi dosi: le quantità rimangono le stesse per ogni tipologia.

  • SALE IODATO: RACCOMANDATO DALL’OMS per ridurre l’incidenza di carenza di iodio nella popolazione italiana va consumato crudo.
  • SALE IPOSODICO: di cui una parte del cloruro di sodio è sostituita dal cloruro di potassio
  • SALE ASODICO: totalmente privo di sodio (max 0,12%).
  • SALE MARINO INTEGRALE: è 100% naturale che non ha subìto alcun processo di raffinazione: infatti è ricco di iodio, magnesio, zolfo, zinco, ramefosforo
  • GOMASIO: ottenuto dall’aggiunta di sale ai semi di sesamo tostati o a alle alghe, comunissimo in Asia ma ormai reperibile anche in europa.

Va però evidenziato che l’introduzione del sale iposodico va discusso con il proprio medico, poiché potrebbe indurre il rischio di iperkaliemia e potrebbe essere dannoso in caso di terapie farmacologiche concomitanti o malattie in atto!!

Per chi vuole ulteriori spiegazioni sui benefici ottenuti dalla riduzione del sale, io non mi tiro indietro, c’è ancora molto da dire!!

Limitando la quantità di sodio entro i 2.4 mg al giorno:

  1. PAS* diminuisce di di circa 8 mmHg
  2. Associando un piano nutrizionale equilibrato, il cuore ringrazierà: la PAS scenderà di circa 5-10 mmHg ogni 10 kg perduti
  3. Associando la giusta porzione di verdura e frutta, la PAS scenderà di circa 8-14 mmHg
  4. Associando una regolare attività fisica, la PAS diminuisce di 4-9 mmHg

*PAS: Pressione Arteriosa Sistolica (massima)

Come vedete gli strumenti sono tutti qui, basta utilizzarli e affidarsi a un professionista per essere sicuri gestire al meglio la propria salute.

Dr.ssa Ottavia Sorace

Dietista-Erborista

La Dott.ssa Ottavia Sorace, 28 anni, si è laureata in Dietistica (Facoltà di Medicina e Chirurgia) nel 2016 in Scienze e Tecnologie Erboristiche (Facoltà di Farmacia) nel 2011. Attualmente opera ad Acireale e si occupa dell’elaborazione di piani nutrizionali personalizzati per soggetti sani e con patologie. Tra le patologie trattate, ricordiamo le malattie cardiovascolari, malattie del metabolismo, diabete tipo 1 e 2, malattia diverticolare e renale, intolleranze alimentari, disturbi del comportamento alimentare (che gestisce anche per conto dell’Associazione Onlus per Adriana), malattia oncologica per la riabilitazione post operatoria e la preparazione alla chemioterapia, (tra l’altro argomento di tesi con risultati gratificanti e dimostrabili sul miglioramento della qualità della vita dei pazienti da lei gestiti), e ancora diete vegetariane e per sportivi, donne in gravidanza e allattamento.

RECAPITI

Ottavia Sorace

Mail ottaviasorace@hotmail.it

Tel 3294541420 – 0957649403

Riceve presso Centro Medico Polispecialistico Acese, via Cervo 46 I.

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