Cronaca

Nel salone “Maria Grazia Cutuli” della Biblioteca comunale “Giovanni Verga”, via dello Stadio 19 Sant’Agata Li Battiati, a cura dell’Associazione “Incontri & Cultura”, un folto pubblico ha partecipato all’incontro sul tema “Riflessioni per una sopravvivenza possibile nella contemporaneità occidentale” tenuto dallo psichiatra catanese Sergio Paradiso, presentato dalla presidente prof. Ida Moschetto e dal fisiologo e neurologo prof. Agostino Palmeri, presidente del corso di laurea in medicina, il quale ha sottolineato l’attività professionale dell’oratore che per oltre 20 anni si è svolta negli USA, dove è stato docente associato di Psichiatria nell’Università dell’Iowa.

Il prof. Palmeri ha ricordato anche il lavoro di ricercatore del collega documentato da numerosissime pubblicazioni scientifiche e di conferenziere anche nell’America del Sud, in Francia e nell’Europa dell’Est oltre che in Italia rappresentando uno dei cervelli rientrati a Catania, dove svolge la professione medica di psichiatra e psicoterapeuta.

Il prof. Paradiso ha esordito affermando come nella società occidentale contemporanea si riscontrano concetti che a prima vista possono sembrare positivi -parità, uguaglianza, meritocrazia- e sono considerati “nuovi” e quasi delle conquiste sociali.

La “bontà” di tali conquiste è evidenziata dalla sofferenza di chi pensa di esserne privo e di ricevere meno di quanto gli spetti, proprio a causa della concreta mancanza di parità, uguaglianza e meritocrazia che oggi, pertanto, sono aspettative che quando sono assenti possono far soffrire. Anche la loro presenza, tuttavia, comporta “effetti collaterali” come quelli che avvengono a volte con l’assunzione di farmaci.

“Il seme dell’individualismo – ha precisato inoltre lo psichiatra- funziona pressappoco così: in un mondo in cui esistono i tre concetti in esame è l’individuo il fattore principale del suo successo. In un mondo come quello occidentale, che tende a dar valore solo a coloro che sono primi, i secondi saranno solo i primi dei perdenti. Un mondo ideologizzato sulla meritocrazia e dell’individualismo crea sconfitti il cui scacco viene percepito dall’individuo come dovuto esclusivamente alla propria incapacità di saper approfittare delle circostanze”.

“Il dolore della sconfitta -ha aggiunto- e quindi della scarsa capacità di utilizzare le opportunità offerte dalla società è tanto maggiore quanto il successo auspicato (economico, sociale, lavorativo, ecc.) avrebbe dovuto essere utilizzato per colmare un desiderio (inconscio) di riconoscimento irrinunciabile perché con radici nell’infanzia”.

“Per liberarsi dalle trappole del successo a tutti i costi – ha concluso lo studioso- vengono suggeriti diversi modi per tirar fuori il proprio sé profondo: dalla filosofia all’arte, dalla storia alla psicoterapia dinamica a orientamento psicoanalitico”.

Il pubblico si è congratulato vivamente con il brillante oratore e, in particolare, il prof. Angelo Messina, ordinario di Patologia generale, ha avuto parole di elogio per gli impegnativi argomenti magistralmente trattati.

 Antonino Blandini

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