Appuntamenti

Da qualche tempo “i social” sembrano aver fomentato una iniziativa singolare, quella di tributare un giorno a qualsivoglia cosa, animale e sentimento. Nulla da obiettare se la giornata dedicata fosse anche una giornata di memoria e di riflessione. In queste ricorrenze rientra anche l’8 Marzo che per le sue storiche ragioni, viene difficile definire addirittura come “festa” ed il mondo si riempie di mimose violate, che dalla giacca passano al bidone della spazzatura. Ho lanciato quindi un invito che alcune “amiche” hanno accolto: sedersi virtualmente con me al tavolino di un bar e raccontare un pensiero… Ed ecco cosa hanno detto in merito a tale ricorrenza, iniziando proprio con l’attrice catanese Guia Jelo di Lentini.

Donne, donne, donne…

“Premetto, con vera coscienza, che nessuna di noi donne, me compresa, credo possa meritare di stare all’altezza delle suffraggette che in passato hanno lottato con enormi e maggiori difficoltà, per consentire a noi femmine riconoscimenti, diritti, libertà  e addirittura il voto; e mi riferisco al passato, poichè nel presente, data una certa involuzione maschile…(noi donne ci evolviamo sempre di più, mentre il sesso maschile fa l’inverso), ora, nei tempi attuali,  per le donne la lotta  è  più facile.  Ed a proposito ho da poco mandato il mio benvenuto e la mia accoglienza ad una donna, in un certo senso ora importante nella mia vita (nel mio elemento, il mio ossigeno: il teatro) e nella vita di altre attrici, alla neo Direttrice artistica del Teatro Stabile di Catania Laura Sicignano, incarico senza precedenti che sarebbe stato molto apprezzato dal primo mitico direttore artistico fondatore dello Stabile, il  rimpianto Mario Giusti il quale aveva per le donne una grande considerazione. E le ho inviato ad hoc un’icona di Marie Curie, due volte premio Nobel nel 1903 e nel 1911. Noi donne dobbiamo avere molta più fiducia  su un potere acquisito  da un’altra donna per un incarico conferitogli, che può riguardare la nostra vita, il nostro lavoro, poiché lei, possibilmente, avrà lottato ed è davanti alla nostra stessa lotta, comprendendola! Ma la lotta non è mai finita! Non finisce… Restiamo unite, apprezzando e attenzionando, reciprocamente, le nostre qualità e i nostri meriti.  Tra il serio e il faceto (come sono solita fare) dico che io mi sento me stessa Direttore Artistico, sol perché lo è una donna! Ma attenzione, riguardo alla festa delle donne, nonostante pittorescamente io abbia addirittura  avuto il menarca  proprio l’8 Marzo (a tredici anni), non amo molto questa ricorrenza, ma soprattutto aborro che la si chiami festa toccando l’argomento” femminicidio”,  facendo il business nei locali ed in tv, con scarpette rosse al piede ecc ecc… Altro che festa, è il funerale dell’inferno vivo delle donne, è  dolore che non si può festeggiare, bensì bisognerebbe andare dal legislatore e chiedere inasprimento delle pene, maggiori leggi, oppure, per chi è religioso, è il giorno della preghiera silenziosa, del lutto, anziché andare al ristorante vestite di giallo, con la mimosa addosso, parlando delle vittime scannate. Non me ne volete amiche, se volete fare festa divertitevi pure, ce lo meritiamo! Ma senza accennare alle sfortunate che non possono  festeggiare, nè questa ricorrenza, nè alcun altra mai più, in mezzo al loro sangue e alle lacrime delle loro madri”.

Marie Curie…a proposito di Donne…

A seguire pensieri, dichiarazioni ed opinioni sulla “Giornata” da parte di altre donne:

“Auguro a tutte le donne la presenza di un uomo accanto che dia valore amore rispetto e passione; a tutte le donne la gioia di poter vivere libere; ad ognuno la fortuna di esprimere chi siamo e chi desideriamo essere e a tutte la forza di non smettere mai di lottare e di onorare ciò che siamo…il privilegio di essere donne  senza differenze, senza oppressioni, senza soprusi,  senza limiti. Io amo fortemente essere donna!”. Liliana Nigro, Docente di Storia del Costume, Accademia Belle Arti di Catania.

“Il significato dell’8 marzo assumerà il suo vero valore ogni qualvolta una donna scorgerà nella mimosa un ramoscello da vivere, non soltanto come simbolo di una ricorrenza (ormai dal sapore fin troppo scontato e tradizionale) bensì come spunto di riflessione, come stimolo alla bellezza, come spinta propulsiva verso le proprie mete, come metafora ideale, come coraggio di vivere un pensiero libero…perché soltanto pensieri liberi lasceranno tracce di nobili essenze di vita” . Giusy D’Arrigo, scultrice

“Non vorrei scrivere più di violenza sulle donne e di donne ammazzate, trucidate, tagliate a pezzi. Vorrei scrivere di donne rispettate, amate, apprezzate dai loro padri, mariti, fidanzati e compagni. Il mio augurio va agli uomini affinché imparino ad essere degni di questo nome, capaci di amare e vivere il rapporto Uomo – Donna con intelligenza ed onestà, anche quando il rapporto finisce. Il mio pensiero va a tutte le vittime di femminicidio e violenza di genere, affinchè il loro sacrificio si a di esempio a tutte le donne che vivono in situazioni di pericolo; a denunciare i loro aggressori sin dal primo schiaffo, ricordando che nessuno ha il diritto di cancellare il nostro sorriso”. Elisa Guccione, giornalista e scrittrice

“Le donne sono il motore del pianeta Terra, dall’inizio dei tempi. Continuano a far germinare, non solo figli, ma anche parole, musica, bellezza, armonia. Le donne accolgono e curano e sanno far sgorgare nuove idee, nuova consapevolezza; riescono ad individuare i bisogni nuovi, opportunità di cambiamento”. Gabriella Magistro, sociologa, giornalista e scrittrice

Elisa Guccione e Gabriella Magistro

“La magia dell’Amore è DONNA! Lo stesso è per la Vita che senza di essa non esisterebbe”. Ornella Cerro, attrice e modella

“Cos’è una Donna? Tante cose, difficile elencare. Per me  la donna è un avvocato che decidere di smettere di lavorare fuori casa e dedicarsi al mestiere di Mamma. Perché lei lo ha scelto”. Monica Augi, avvocato

“Per me la festa delle donne dovrebbe essere abolita! Cosa festeggiamo? Noi donne dobbiamo, prima di tutto, rispettare noi stesse e poi pretendere il rispetto degli uomini in tutti i campi. L’8 Marzo va ricordato per le lotte nel primo ‘900. E poi, come dice Simone De Beauvoir: “Non è l’inferiorità delle donne che ha determinato la loro inferiorità storica: è la loro inferiorità storica che le ha condannate all’inferiorità”. Marisa Stancanelli, revisore contabile e presidente  Cooperativa sociale Ossidiana Blu

Marisa Stancanelli

“8 Marzo, Festa delle Donne? Non festa, ma un giorno in cui più che ricordare occorre far memoria. Ricordare soltanto non basta! Fare memoria vuol dire incarnare oggi ciò che è già avvenuto, ogni qual volta le donne hanno rivendicato con fatica e sacrificio la volontà di aver riconosciuti i loro diritti, così chè, in contesti diversi, con aspetti e modalità diversi, tutte possano essere rispettate nella loro identità di essere donne, madri, lavoratrici e cittadine.” Antonella Alì, docente di Matematica alle scuole superiori

“Donna: paziente, amorevole, istintiva, testarda, ingenua, moglie, mamma, figlia, sorella, combattente, complicata, tenera, elegante, affascinante, per sempre, da sempre meravigliosa poesia!”. Donatella Grasso, insegnante, coreografa di Tango  e titolare dell’Accademia Caminito Tango Project di Catania  

“Tanto infaticabili, tanto indipendenti e tanto indifese. Donne in balia di esseri senza scrupoli che approfittano delle loro insicurezze per colpirle fisicamente e moralmente. Nessuna festa, nessun festeggiamento: solo riflessione e presa di coscienza di quello che siamo e di quanta strada abbiamo ancora da percorrere”. Valentina Venuti, responsabile qualità Azienda COVE s.r.l.

Altre donne che esprimono i loro pensieri…

“La Donna: un piccolo universo fatto di coraggio e fragilità“. Rosalba Santoro, insegnante di pianoforte, attrice e ballerina di danze orientali

“Non c’è niente di più suggestivo delle rughe del sorriso di una donna. Sembrano essere l’unico piccolo segno che svela la fatica, perché quel sorriso tanto tenace tenta spesso di camuffare la stanchezza, il pianto, la delusione…”.    Rita Federica Sciuto, studentessa universitaria

“Quello che amo dell’8 Marzo è il giallo esplosivo delle mimose; per il resto mi sembra un capiente contenitore nel quale far convergere tutte le “patologie” che attraversano e feriscono l’universo femminile; dalle molestie al femminicidio, dal burqua  all’ancora incompiuta parità di diritti. Mi piace immaginare un futuro in cui gli esseri umani, senza distinzione di genere, collaborino per il superamento di ogni forma di violenza e di prevaricazione, ogni giorno, lungo un percorso forse utopistico ma proprio per questo necessario ed esaltante. E allora offritemi pure le mimose ma non invitatemi a dibattiti e conferenze. La pratica dei diritti umani ha bisogno di altri luoghi e soprattutto di altri cuori, maschili e femminili”.  Agata Motta, docente, giornalista e drammaturga

Agata Motta

“Dare voce a coloro che non possono gridare i loro diritti ad essere e vivere,  nella piena consapevolezza e libertà di ogni donna di questo pianeta. C’è da pensare. Chi tutela, ad esempio, i diritti delle donne lavoratrici, nei paesi asiatici industriali emergenti? Le condizioni lavorative in cui versano, sottopagate e sfruttate. Chi ne parla? Sollevare la questione: è importante ai fini della loro dignità e tuttavia tale argomento viene ignorato e non vi è giustificazione per questa scelta vigliacca fatta anche da alcune donne sorde e prive di scrupoli. Siamo madri, siamo amiche, siamo sorelle, siamo mogli, siamo nel nostro Infinito, sempre donne, le mimose dell’otto Marzo”. Patrizia Orofino, ministro straordinario per la distribuzione dell’Eucarestia

“Donne giovani, Donne anziane, Donne vicine, Donne lontane, Donne volate via troppo presto, rubate da un soffio di vento…Donne presenti nei piccoli gesti, nel ripetersi di semplici azioni abituali; Donne fatte soltanto di anima, che vivono ancora per noi che, da soli viviamo. Vivono, talvolta private troppo presto della loro femminile presenza, nel tentativo di portare ancora in vita, di immortalare la loro Anima-donna…Viviamo e ci celebriamo in questo giorno…una celebrazione fatta di eterei pensieri, di fiori, di regali, desiderando invece abbracci, baci e  contatti che spesso possiamo soltanto affidare gelosamente al ricordo. C’è per fortuna chi ancora, Donna, viene celebrata ogni giorno e allora, Lei, non ha bisogno dell’8 Marzo”. Patrizia Calcaterra, insegnante e scrittrice

“L’energia delle donne è esplosione di colori…un fascio di luce boreale che illumina tutto ciò che la circonda! Nessuno mai dovrà consumare la materia di cui sono fatte, anche se essa stessa si rigenera ogni qualvolta incontra un ladro di energia. Lascia vivere con serenità ed amore  la donna perché  è stata lei che con serenità ed amore ti ha dato la VITA”. Floriana Bruno Brullo, decoratrice e organizzatrice di eventi

Mimose…

“Per carità, niente mimose, niente luoghi comuni, niente banalità. E niente uomini con stupidi atteggiamenti da cavalieri che evocano non rispetto, ma fragilità. Non ci interessa. L’8 Marzo non è questo, non lo è mai stato, né vogliamo viverlo in questa dimensione. Il nostro 8 Marzo è quello delle donne che da sole sanno e possono essere tutto il cielo, non solo la loro metà, donne che si ribellano al silenzio cui la società continua a condannarle, alla sopportazione, alla rassegnazione. Donne che non hanno paura di denunciare uomini violenti, soprusi, prevaricazioni, abusi. Donne che lottano ogni giorno per farsi spazio in questa società falsamente evoluta, in cui le prime ad essere espulse dal mondo del lavoro in crisi sono loro. E che devono ancora stare attente a come si vestono, a come si truccano, a che ora escono, a che ora rincasano perché restano prede di uomini affamati come bestie, privi di cultura, di amore, di sensibilità. Ecco: l’8 Marzo è un giorno come tutti gli altri per le donne che non si arrendono mai. Un giorno come gli altri giorni in cui, se vogliamo, possiamo farci belle, uscire, ridere, scherzare. Essere noi stesse. Donne. Donne forti come donne”. Sonia Sangiorgio, Look Maker

Rossana Bonafede

“Il mio pensiero per l’8 Marzo è soltanto uno, espresso con dolore e rabbia e ammirazione: Vera Squatrito, la mamma coraggiosa di Giordana, giovane innocente, vittima della rabbia dell’ex-fidanzato nel 2015, alla quale una collega ed io abbiamo dedicato uno spettacolo che è stato in giro per tre anni. Ma va anche agli uomini che vanno considerati e non sviliti perché la loro forza si somma alla nostra, ne prende il posto quando a noi potrebbe mancare, uomini come mio padre e mio fratello e i miei amici uomini. Alle donne attribuisco quel punto in più, perché in questi anni, ne ho viste tante perdere i mariti, portare con sé i figli piccoli, salire sul palcoscenico con la febbre e sorridere, sorridere malgrado tutto”. Rossana Buonafede, attrice e titolare dell’Associazione “Liberarti”

“La mancanza di rispetto nei confronti delle donne, la violenza di cui spesso sono oggetto, il femminicidio, sono frutto di un retaggio antico e perverso. La considerazione errata e dissennata che l’essere femminile sia una proprietà di cui disporre a piacimento e che mai deve ribellarsi o rendersi autonoma. Quando la società si sarà evoluta, la violenza e la discriminazione cesseranno. Fino ad allora, bisogna tenere alta la guardia e respingere questa aberrante e mostruosa concezione che continua a produrre vittime e dolore”. Anna Palmisano, medico ginecologo

Anna Di Mauro

“Tremare quando ti ascolto, sentirti in pancia quando suoni, avere i brividi quando mi entri dentro. Da sempre …di notte in notte…di note in note. E se mi hai fatto male, so perché e se sbaglio, so che mi perdoni. Perché sei Vera, sei “battinversi”, sei passato che non passa mai…se mi guardo indietro, sorrido e sono pronta a guardare oltre se ci sei tu a tenermi per mano…Danza…Donna…Danza”  Gaia Giuffrida, danzatrice, coreografa e direttrice artistica della Scuola Sensazione Danza

Unico essere al Mondo che in attesa che il Mondo l’ami …ama.”   Anna Di Mauro, regista, attrice, autrice teatrale, pittrice e giornalista

Claudia Lo Presti

Vorrei ringraziare tutte le donne che hanno voluto contribuire con me a dare luce a questa giornata. Donne diverse che, ogni giorno, si spendono in variegate attività e professioni, che ogni giorno fanno esperienza di vita nei modi più svariati ed alle quali la vita chiede impegno, fatica e una volontà doppia. Donne che hanno saputo – con determinazione – scegliere la propria strada e che la mimosa la portano nel cuore, non la strappano dagli alberi perché sdegnano la violenza e sanno che anche quella lo è. Grazie a tutte le donne!

Claudia Lo Presti

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