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Riccardo Pellegrino ha dato inizio al tour che in vista delle Comunali del 10 giugno lo porterà in giro per i quartieri della città, per raccogliere problemi, segnalazioni e proposte da parte della cittadinanza. Prima tappa ieri a Librino, dove il candidato sindaco della lista civica “Un cuore per Catania” ha effettuato un sopralluogo al viale Moncada 16, incontrando i residenti che hanno lamentato le condizioni di degrado e di abbandono in cui sono costretti a vivere da anni.

“Ho raccolto – afferma Riccardo Pellegrinoil grido di dolore di catanesi ormai rassegnati a vivere in palazzi fatiscenti e pieni zeppi di pericoli, soprattutto per i bambini, nonché a convivere con rifiuti di ogni genere e i liquami della fogna. Una situazione inaccettabile, figlia dell’assoluto disinteresse dell’amministrazione comunale per le periferie, che non possono essere luoghi di ritrovo quando si è in campagna elettorale e finire nel dimenticatoio già subito dopo la chiusura delle urne”.

Spazzatura in viale Moncada

Secondo Pellegrino “il desolante squallore che regna al viale Moncada 16 è la cartina di tornasole di com’è ridotta Catania oggi, una città europea solo sulla carta”. “E una vergogna – prosegue il candidato sindaco – perché dopo anni di promesse questi nostri concittadini sono ancora in questa situazione di degrado. L’Amministrazione Bianco dice di volersi occupare delle periferie ma qui a Librino, come negli altri quartieri periferici, i cittadini si sentono abbandonati. Nel caso specifico, è urgente eseguire una bonifica per individuare ed eliminare le cause che danno origine allo sversamento di liquami ed effettuare i necessari di interventi di pulizia e di messa in sicurezza degli spazi comuni. Allargando invece la questione, va detto a chiare lettere che non è neanche più accettabile che siano meno di 80.000 gli utenti catanesi allacciati ad una rete fognaria che – solo sulla carta – potrebbe reggerne 275.000. Migliaia di utenze ‘a perdere’, mare inquinato e 213 milioni di finanziamenti CIPE, destinati all’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione acque di scarico fognario , bloccati per un ‘no’ della Regione”, conclude Pellegrino.

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