Catania News

“Le imprese siciliane possono e devono  superare le barriere di tipo politico che frenano gli scambi e lo sviluppo con la Russia. Non crediamo che fare gli imprenditori sia essere al di sopra delle norme, ma di certo sappiamo che non si può limitare la libertà di impresa”. Il presidente della Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa, Pietro Agen, in occasione del X Forum italo russo tenutosi nella sede camerale di Catania,  parla chiaro: “Le Camere di commercio stanno dalla parte di chi intraprende in Italia, facendo enormi sacrifici in un momento di crisi. Crediamo che un limite finisca per procurare altri limiti, anziché democrazia e sviluppo. Sappiamo che le relazioni tra Unione europea e Russia attraversano un momento critico, determinando una serie di misure restrittive. Ma abbiamo  delle eccellenze territoriali che aspettano solo di essere valorizzate ed è dovere della Camera di Commercio fare il possibile per sostenere le imprese. Agricoltura, innovazione, ricerca, senza dimenticare il settore del turismo. Per la Sicilia orientale questi non sono slogan, ma verità locali e imprenditoriali riconosciute nel mondo”.

I lavori di stamattina sul tema “ITALIA-RUSSIA: L’ARTE DELL’INNOVAZIONE” organizzati dalla Camera insieme all’Associazione Conoscere Eurasia, Roscongress, SPIEF ’18  e moderati dal giornalista Vittorio Romano, hanno compreso  quattro sessioni. Quattro spazi di confronto  organizzati con il preciso obiettivo di saldare i rapporti tra i due Paesi, come ha peraltro confermato l’ambasciatore della Federazione russa in Italia, Sergej Razov: “Per la Russia, l’Italia è un partner fondamentale in Europa. Noi abbiamo un ottimo rapporto con tutte le forze politiche italiane ad eccezione di quelle estremiste. Ci aspettiamo presto un governo stabile e duraturo. Perchè la buona cooperazione economica prosegua, bisogna che ci sia una situazione politica chiara. I rapporti economici italo russi, anche se diminuiti, si evolvono in maniera stabile nonostante le tensioni geopolitiche e le sanzioni”. 

Per Antonio Fallico, presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, “L’Italia e la Russia restano dei partner economici fondamentali. Gli imprenditori dei nostri due Paesi mirano ad una cooperazione efficace e allo sviluppo, malgrado la congiuntura geopolitica globale. Oggi più che mai la comunità imprenditoriale e industriale italiana ed europea deve intervenire presso i governi nazionali affinché si ripristinino il dialogo e il buon senso. La diplomazia del business è l’intermediario super partes per ricucire i rapporti con la Russia”. 

E i numeri gli danno ragione. Secondo i dati Istat 2017 elaborati da Conoscere Eurasia per il X business Forum, la Sicilia con oltre 2 miliardi di euro (+37,5% sul 2016) è la seconda regione italiana per interscambio con la Russia, dietro solo alla Lombardia. Un dato positivo spinto, però, dal valore importazioni. Infatti, le vendite siciliane in Russia, seppure in aumento del 33,5% rispetto all’anno precedente, pesano solo per 25,7 milioni di euro.

“Il dato dell’export regionale è ancora modesto – ha commentato il presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia – e non esaurisce il potenziale che la Sicilia può ancora esprimere, soprattutto nei settori dell’innovazione tecnologica, delle imprese innovative, del farmaceutico e del turismo. Non solo. Anche il settore agroalimentare, penalizzato dalle sanzioni sui prodotti freschi italiani – ha proseguito Fallico – potrebbe trovare nuove vie di sviluppo attraverso partnership industriali all’insegna del made with Italy”.

Entrando nel dettaglio dei dati, Catania (7,4 milioni di euro), Trapani (6 milioni di euro) e Siracusa (5,6 milioni di euro) sono le tre province che trainano l’export siciliano in Russia, seguite da Palermo (3,4 milioni) e Ragusa (1,7 milioni). Tra i settori della Regione più performanti spicca quello dei macchinari (7,3 milioni di euro) con un’impennata di ben il 271% e il farmaceutico, che nel 2017 ha registrato un aumento del 9,2% portando il valore a quasi 6,3 milioni di euro. In ulteriore contrazione, invece la categoria alimentari e bevande: il -22,2% fa chiudere l’anno al comparto con una quota export appena sotto i 4 milioni di euro.

Da sinistra: Torrisi, Agen, Baglieri, Razov ed il console Panteleev

Ma le collaborazioni previste non sono solo tra settori strettamente imprenditoriali; per Daniela Baglieri, presidente SAC, anche la Società aeroporto Catania  “guarda con attenzione al mercato russo e alla potenzialità economiche e culturali di un paese che conta ben 144 milioni di abitanti”. Forti del successo registrato nel 2017 dal nostro scalo – prosegue la Baglieri – SAC insieme alla compagnia S7 (nostro maggiore player) ha definito di recente una intesa che rafforza la sinergia fra Sicilia e Russia e, soprattutto, guarda avanti. “Davai together project”, ovvero “andiamo avanti insieme”, è il nome dell’iniziativa che prevede convenzioni con gli stakeholders del turismo e del mondo scientifico e accademico per favorire gli scambi e le esperienze commerciali e culturali fra i due Paesi”.

“Il 2017 – ha poi aggiunto Nico Torrisi, AD di SAC, entrando nel dettaglio – ha visto un transito generale a Catania di 94mila passeggeri da/per la Russia, 65mila dei quali hanno viaggiato bordo dei voli diretti dei tre vettori che operano da Fontanarossa per Mosca, San Pietroburgo ed Ekaterinburg. Fra questi S7 esprime i maggiori numeri: 32mila i passeggeri trasportati dalla prestigiosa compagnia russa che ha debuttato a Catania lo scorso anno con un vero e proprio exploit. A fronte, infatti, degli iniziali 3 voli a settimana, la rotta è stata immediatamente potenziata con 5 collegamenti settimanali. Quello con la Russia è un mercato in prevalenza leisure, ossia turistico, che per la Sicilia Sud-Orientale rappresenta un giacimento straordinario per i numeri che potrà esprimere in termini di presenze. Senza contare il valore aggiunto di una compagnia di linea, con servizi di qualità e collegamenti periodici e non episodici (come i charter) che garantiscono continuità, progettazione e pianificazione a tutto l’universo di imprese e all’indotto generato dal turismo. Al via una parnership fra SAC ed S7 (Davai Together Project) che prevede per agenzie e tour operator una riserva di posti, a bordo degli aeromobili, a tariffa fissa così come per camere doppie con gli alberghi convenzionati”.

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