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A Santa Ninfa del Belice vittoria del redivivo Battaglin. Rimontato nelle ultime battute Visconti, terzo il portoghese Consalves. Classifica generale immutata, Dennis sempre primo su Dumoulin.

Dopo Caltagirone altro spettacolare finale nel piccolo centro del trapanese, che eleva di un po’ il livello tecnico di una tappa corsa quasi al piccolo troppo dal gruppo troppo rinunciatario.
Come di consuetudine i ragionieri in gruppo fanno i conti alla perfezione ed azzerano ai meno tre quelli dell’ultimo rimasto degli assaltatori di giornata, Vendrame. Il giovane dell’Androni, autore di un bel tentativo iniziato al chilometro zero insieme a Mullen, Didier e Zhupa, si era liberato della esausta compagnia intorno a venti chilometri dall’arrivo. Il gruppo, in apparente esplorazione turistica di questa bellissima parte della Sicilia raggiunta dal Giro per la prima volta, ha sempre tenuto d’occhio l’azione di chi stava al comando. La decisione inevitabile, ad opera soprattutto della Lotto Fix All,  Mitchelton Scott e Barhain, arrivava nei tortuosi mangia e bevi che portano a Santa Ninfa e nulla poteva il generoso Vendrame per resistere al ritorno della testa del gruppo. Una storia vista e rivista, logica e spietata.

Con la bagarre lanciata, un paio di cadute mettono in difficoltà alcuni uomini di classifica. Pozzovivo rimedia presto grazie anche all’aiuto di compagni di squadra ben presenti ed orchestrati da Boaro; Schachmann impiega un po’ di più. Non vi riesce Lopez, autore di un pericoloso fuoristrada negli ultimi cinque chilometri, malgrado il sacrificio di Luis Leon Sanchez. Per il giovane talento colombiano altri 43’’ sul groppone per una classifica che comincia a preoccupare. Il tutto mentre davanti sono in tanti a sognare, il finale di oggi era un po’ morbido rispetto a Caltagirone e si prestava ad un più ampio ventaglio di probabili vincitori. Ad avere la meglio era Battaglin. Ieri aveva osato appena un po’ di più di ciò che poteva, oggi non sbagliava i tempi e saltava netto Visconti che aveva cercato l’anticipo ancor prima della curva posta a duecento metri dall’arrivo. Poi nell’ordine Consalves, Simon Yates e Wellens. Per Battaglin terza vittoria al Giro e l’impressione che non sia finita qui. Per Visconti ennesimo piazzamento in un buon inizio di stagione non proprio fortunato.
Fra gli uomini di classifica, Dennis, un po’ in affanno nel finale, conservava la maglia. Dumoulin si limitava a non sprecare. Pinot, Aru e Froome forse a nascondersi. I nostri continuano il bel momento che ha fruttato sin qui tre vittorie ed in funzione generale ha mostrato un Pozzovivo molto brillante, anche disposto a non lesinare. Formolo, attento, reattivo, positivo.

Il primo appuntamento con la A maiuscola arriva con la sesta frazione che da Caltanissetta porta sull’Etna. Un tragitto vallonato porta sino a Ragalna, da qui la scalata finale su un versante poco conosciuto attraverso il bosco della Milia. Da Ragalna all’Osservatorio Astrofisico, dove è posto l’arrivo a quota 1736 slm, la salita misura 15 chilometri e procede irregolarmente. Nella parte centrale i passaggi più impegnativi con diverse rampe con pendenza a doppia cifra. La carreggiata, poi, per lunghi tratti stretta e tortuosa, dovrebbe stuzzicare l’appetito di tanti, favorendo la selezione. Negli ultimi chilometri la pendenza si addolcisce, non a caso l’arrivo è in zona denominata Piano Vetore.

Le tante certezze di oggi potrebbero rivelarsi assai presunte, alcune potrebbero diventare sentenze. Lopez non potrà conceder più tempo. Froome e Aru cominciare a cambiar registro. Pinot, Pozzovivo e Simon Yates possono legittimamente guardare in alto. Dumoulin cercherà di non beccare. Dennis è già in positivo, da ora in poi tutto quel che verrà sarà ben accetto.

Un pensiero ed un augurio sincero va al signore della sicurezza, che lotta fra la vita e la morte , travolto prima dell’avvio da una vettura non autorizzata nella zona a traffico chiuso. La drammaticità dell’assurda situazione oggi impone di pensare a lui, da domani la medesima drammaticità imporrebbe di occuparsi seriamente di chi ha causato questa tragedia.

Imporrebbe, perché purtroppo in Italia il condizionale è sempre più d’obbligo.

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

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