Cultura

Eusebio di Cesarea (265 –340), nella sua Storia ecclesiastica[1], racconta che Basilide, militare dell’esercito romano, era nato ad Alessandria d’Egitto. Egli, al tempo della persecuzione contro i cristiani, ordinata dall’imperatore Settimio Severo (146-211), ebbe modo di frequentare la Scuola di Alessandria dove Origene (185-254), teologo e filosofo, istruiva nella fede cristiana tutti coloro, anche pagani colti, che accorrevano attratti dalla sua sapienza e dalla sua esegesi sui testi biblici. Tutte le persone, che avvicinavano il diciasettenne Origene, restavano conquistati dalla sua fede in Cristo, tanto che molti si fecevano battezzare e, in quel tempo di persecuzione, parecchi di essi affrontavano anche il martirio. Fra questi ultimi, Eusebio di Cesarea ricorda Sereno, Eraclide, Erone, Eraide, Marcella, Potamiena e Basilide, quasi tutti neofiti o catecumeni, discepoli del giovane Origene.

San Basilide di Alessandria, martire

Eusebio si sofferma ampiamente su Basilide, intrecciandone la storia con quella della vergine Potamiena e della madre Marcella[2]. Secondo Eusebio, Basilide, che era uno dei soldati addetti a scortare i condannati a morte al luogo del supplizio, aveva assistito ad alcune lezioni di Origene, riportando una profonda interesse per il cristianesimo e per i cristiani, ma non si era ancora deciso a ricevere il battesimo. Il giudice Aquila aveva fatto arrestare, tra i tanti, anche Potamiena, famosa per la sua bellezza non meno che per la sua virtù, la quale già aveva dovuto tanto lottare per sottrarsi alle proposte di pretendenti follemente innamorati di lei. Sottoposta a orribili torture, Potamiena restò incrollabile nella fede in Cristo Gesù. Quando il giudice minacciò di abbandonarla ai gladiatori per essere violentata, Potamiena rispose con tanta nobiltà e fierezza da far meravigliare lo stesso Aquila, che subito la condannò a morte,  assegnando l’incarico di accompagnarla al supplizio al soldato Basilide. Nel tragitto dal tribunale al luogo del supplizio, mentre la plebaglia cercava di oltraggiare con grossolani insulti la giovane, Basilide protesse Potamenia, respingendo coraggiosamente gli scalmanati, dimostrandole compassione e simpatia.

Toccata dall’insolito contegno del soldato, Potamiena gli promise che avrebbe pregato per la sua salvezza quando fosse giunta al cospetto di Dio. La giovane sopportò  eroicamente l’atroce martirio: infatti venne lentamente cosparsa di pece e data alle fiamme per tutto il corpo. A questo punto Eusebio aggiunge che insieme alla giovane Potamiena morì anche la madre Marcella. Passarono solo pochi giorni e Basilide seguì l’esempio di Potamiena: durante un processo, invitato dai suoi commilitoni a prestare giuramento, egli rifiutò dichiarandosi cristiano fra lo stupore e l’incredulità di tutti. Poiché persisteva nelle sue affermazioni, fu condotto dinanzi al giudice,  dove confermò il suo rifiuto e la sua professione di fede quindi  fu incarcerato. Ai cristiani che si recavano a visitarlo, Basilide svelò che Potamiena gli era apparsa di notte tre giorni dopo il suo martirio e gli aveva posto una corona sul capo dicendogli che aveva implorato per lui grazia dal Signore, che la sua preghiera era stata esaudita e che di lì a poco sarebbe venuta a prenderlo. Fu battezzato nella stessa prigione e, il giorno successivo, probabilmente dell’anno 202, fu decapitato. Basilide, insieme a Potamiena, Marcella e gli altri discepoli di Origene, è commemorato il 28 giugno nel Martirologio geronimiano mentre nel Martirologio romano solo Basilide è commemorato il 30 giugno. Le spoglie di san Basilide sono custodite in una cripta posta sotto l’altare dell’abbazia di San Basilide, che sorge a Lesignano de’ Bagni, in provincia di Parma.

San Basilide martire,  con decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 2 settembre 1948, è stato proclamato celeste Patrono presso Dio del Corpo degli Agenti di Custodia, oggi Polizia Penitenziaria.

PREGHIERA DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

Ascolta, o Signore la nostra preghiera.

Dacci luce e forza perché possiamo riuscire a svolgere bene il nostro difficile compito di tutelare la società nell’ aiutare chi ha sbagliato per debolezza a ritrovare il senso morale della vita.

La Tua parola illumini la nostra vita, il Tuo amore sostenga la nostra fatica. Benedici, o Signore, la nostra cara Patria, tutti i nostri Reparti, le nostre famiglie e i fratelli che ci sono affidati. Dona la Tua pace a tutti coloro che sono caduti nell’ adempimento del proprio dovere.

O Vergine Maria, Madre di Dio, ispiraci sentimenti di misericordia verso coloro che soffrono la detenzione, in modo che siano con noi conciliati, e il sentimento fraterno e la necessità del dovere.

Prega per noi, o San Basilide, nostro Patrono, così che la Tua testimonianza di fede, passata attraverso il martirio, sia per noi tutti di fulgido esempio, di immancabile sostegno e di vero conforto. Amen.

Diac. Sebastiano Mangano


[1] Eusebio di Cesarea, Historia ecclesiastica, V, 5, 1-7: PG 20,531-534; Clemente di Alessandria, Stromata, II.20: PG 8,1055.

[2] Eusebio di Cesarea, Historia ecclesiastica, V,5ss.: PG 20,531-534.

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