Cronaca

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di denuncia della grave situazione ambientale causata dall’abbattimento di numerosi alberi inviata dall’associazione Legambiente Catania a firma della vicepresidente architetto Annamaria Pace.


A Catania nelle ultime settimane abbiamo assistito, impotenti, all’abbattimento di diversi alberi di grandi dimensioni in via Cardinale Dusmet e recentemente anche in via Torino accanto al parco Vulcania.

Questi interventi hanno suscitato stupore e grande sdegno nei cittadini ed hanno messo in evidenza che gli alberi urbani pur essendo molto apprezzati oggi si trovano in grave pericolo. Afflitti da malattie e come tali giudicati cause di possibili danni a cose o persone, sono prontamente abbattuti dalle autorità locali che, probabilmente, guardano più ad eventuali esborsi in caso di risarcimento dei danni dagli stessi provocati, piuttosto che al contributo concreto che questi forniscono al clima, alla salute pubblica ed alla ricchezza della città.

Un albero produce «eco-servizi» dal valore inestimabile: aria, ombra, frescura, varietà estetico-paesaggistica, riparo e difesa contro l’inquinamento, regolazione del ciclo idrologico sino alla creazione di contesti che favoriscono la socialità in ambiente urbano. Studi scientifici rivelano molteplici benefici anche per la salute umana: dalla riduzione dello stress ad un concreto beneficio per le malattie asmatiche. Un albero di grandi dimensioni è in grado di fornire abbastanza ossigeno per 10 persone, di attuare un positivo impatto su problemi di salute dell’apparato respiratorio e di ridurre l’inquinamento acustico e ambientale.

Gli alberi possono far risparmiare fino al 10% del consumo energetico grazie alla loro capacità di mitigare il clima. Un albero, a seconda delle dimensioni, può assorbire dai 7 ai 12 Kg di emissioni di CO2 all’anno. Ciò che sta recentemente accadendo a Catania a causa del taglio delle alberature viene di solito giustificato con la promessa di un reimpianto. Ma la promessa, al momento, non è stata pienamente mantenuta. Il circolo Legambiente di Catania ha lanciato la campagna “100 alberi per Catania” e tanti cittadini stanno donando alberi che verranno piantumati in città nel mese di novembre. Tuttavia l’amministrazione comunale deve fare la propria parte ed avere un approccio più attento al problema analizzando il contesto e il materiale biologico di riferimento: gli alberi vanno intesi in merito alle loro caratteristiche botaniche e alla loro valenza ambientale e non si possono trattare alla stregua di pali della luce.

Le cosiddette potature “a palo” che vediamo periodicamente nelle nostre strade, vere e proprie amputazioni, testimoniano tristemente questo approccio scorretto. Molto si parla dei benefici di future piantumazioni, ma molto meno dei danni legati al taglio massivo giustificato da motivi di sicurezza. Oggi il circolo Legambiente di Catania ha richiesto sia l’accesso agli atti amministrativi per conoscere le motivazioni che hanno condotto ai recenti abbattimenti di alberi, sia la presa visione del censimento degli alberi stabilito dal decreto 23 ottobre 2014 che sancisce la“Istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento”.

Riteniamo che, per la tutela della salute dei cittadini e per la salvaguardia dell’ecosistema urbano, l’amministrazione Comunale abbia il dovere di provvedere all’aumento della quantità di alberi della città di Catania chiarendo quali sono i principi e i criteri secondo cui agisce. Non ci aspettiamo nulla di buono per la città di Catania dal rapporto sull’ecosistema urbano di Legambiente che verrà presentato il 29 ottobre prossimo a Milano e che stila una classifica delle città italiane sulla base delle loro performance in materia ambientale. Uno dei parametri principali è dato proprio dal rapporto del verde urbano per cittadino.

Vice Presidente Legambiente Catania
Arch. Annamaria Pace

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