Cronaca

Si è concluso al SAL (Spazio Avanzamento lavori) di Catania il 19° Happening della solidarietà dal titolo “Generazioni d’impatto – Ridisegnare il Welfare per le Comunità”: una due giorni, dall’11 al 12 dicembre, che ha avuto vari momenti nel corso delle giornate di lavoro di particolare significato come l’Happening giovani – un’occasione di dialogo sul mondo dell’impresa che cambia velocemente, per comprendere come energie e talenti possono tradursi in impatto nel mondo produttivo – , o quello sul tema “ridisegnare il welfare” – per un’analisi tecnica e ideale sulla necessità di modificare i paradigmi dell’azione pubblico/privata per generare benessere nelle comunità in un ecosistema globale e iperconnesso, mantenendo fermo il riferimento ai valori -, o ancora quello “In autonomia” – per costruire  progetti di vita autonoma nelle disabilità, diritto agli spostamenti autonomi, al viaggio, riconoscimento del caregiving.

Ultimo in chiusura dell’Happening, che ha anche ospitato la mostra “L’arte dell’integrazione” curata dagli ospiti degli S.P.RA.R. della Rete Sol.Co., il corso di aggiornamento per giornalisti e comunicatori con crediti formativi concessi dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia sul tema “Comunicazione di prossimità”.

Come si racconta il Terzo Settore, come il mondo della comunicazione percepisce i temi ad elevato impatto sociale? A confrontarsi sul palco, guidati da Elisa Furnari dell’Ufficio Comunicazione Fondazione Ebbene, anche il direttore del quotidiano La Sicilia Antonello Piraneo, del direttore di Vita Non Profit Stefano Arduini, del responsabile di Comunicazione Secondo Welfare Lorenzo Banderà, il giornalista Gianluca Testa del Giornale della Protezione Civile e Leonardo di Sicilian Post.

Non c’è dubbio che oggi c’è voglia di buone notizie, non ci si può accontentare di avere sempre notizie nere o puramente di cronaca, ci vuole rispetto e verità, per dovere deontologico, di passare tutte le notizia belle e non belle. Soprattutto dobbiamo imparare a “raccontare” le storie, per essere buoni comunicatori e non solo fornitori di notizie e di cronaca. Le storie sono importanti e nel raccontarle confermiano che esistono veramente, magari relegate in pagine o settori ad hoc, come “pagine del cuore” o inserti settimanali o dentro le pagine altre. L’importante è che si raccontino le storie buone e pare che nelle redazioni dei grandi e piccoli giornali si sia imboccata la strada giusta, anche grazie alla collaborazione diretta con i cooperatori sociali di associazioni Onlus e del volontariato.

Vincenzo Caruso

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