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Si concludono in Cattedrale le tradizionali, annuali e solenni celebrazioni patronali cittadine e diocesane d’inverno in onore di Sant’Agata, nel 1768° anniversario del martirio dal tema ecclesiale e comunitario “Concittadini della martire Agata: conversione e santità”.

  I riti della festa dell’Ottava inizieranno, alle 7,30, con la celebrazione all’altare maggiore della basilica della prima s. messa propria della solennità di Sant’Agata. Alle 8, al suono festoso delle campane del Duomo e dello sparo delle bombe a salve a cannone, nella cappella del tesoro di Sant’Agata, il maestro del fercolo Claudio Consoli con i suoi collaboratori procederà all’apertura del sacello delle reliquie, alla presenza del parroco e delegato arcivescovile mons. Barbaro Scionti, del sindaco Salvo Pogliese, del vicario parrocchiale can. Giuseppe Maieli, del cerimoniere arcivescovile, sacerdote Pasquale Munzone, del presidente del Comitato per la festa di Sant’Agata, Francesco Marano,  del presidente onorario del Comitato  e cerimoniere onorario del Comune, Luigi Maina.

   Il busto reliquiario di Sant’Agata sarà esposto e intronizzato sul lato destro del presbiterio centrale della basilica e ai piedi lo scrigno delle reliquie della protomartire concittadina. Davanti alla cancellata della cappella di Sant’Agata, dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 15 alle 17, i fedeli-devoti potranno accostarsi in segno di venerazione al tradizionale bacio delle sacre reliquie della Santa Patrona. La s. messa sarà celebrata alle 9, 10 (presieduta dal vicario generale dell’Arcidiocesi e moderatore della Curia arcivescovile, mons. Salvatore Genchi), 11, 12, 13, 14,30 (per gli ammalati e i disabili), 16, 17.

   Nella piazzetta davanti al sagrato della basilica Collegiata “Santa Maria dell’Elemosina” (via Etnea, 28/A), dalle 8 alle 12, donazione di sangue per Sant’Agata nell’autoemoteca Advs-Fidas raccolta dal direttore sanitario dr Vincenzo Caruso e destinata ai bambini talassemici dell’Ospedale Garibaldi Centro.

   Alle 18, nel presbiterio maggiore della basilica avverrà il sorteggio di due quadri raffiguranti S. Agata al Carcere e il busto reliquiario e concernenti la <Missione Sant’Agata”>, promossa dal gruppo diocesano di preghiera “Amici del Rosario”; il ricavato delle offerte raccolte verrà destinato ai terremotati dei comuni della nostra Arcidiocesi. Alle 18, recita del s. rosario meditato e animato dagli Amici del Rosario,

   Le 13 candelore votive delle categorie usciranno dalla basilica e si disporranno in via Vittorio Emanuele tra l’ingresso dell’Arcivescovado e quello laterale della basilica. Alle 19, inizierà la celebrazione dell’ultima s. messa della giornata, presieduta in forma solenne dall’arcivescovo mons. Salvatore Gristina con numerosi sacerdoti diocesani e religiosi, con  l’assistenza liturgica di diaconi ad praesbiteratum e permanenti, di seminaristi, di alunni della Scuola “Sant’Euplio” per i ministeri e il diaconato permanente, di ministranti delle basiliche della Cattedrale e della Collegiata. Alla solenne liturgia eucaristica, animata dai canti della Cappella Musicale del Duomo, diretta dal m° Giuseppe Maieli con all’organo il m° Piero Figura, saranno presenti le autorità cittadine.

   Al termine, il busto reliquiario e lo scrigno delle reliquie di Sant’Agata saranno portati in processione a spalla sulle apposite varette dai cittadini devoti biancovestiti col sacco devozionale delle Associazioni Agatine. La processione delle reliquie, seguita dalle candelore, percorrerà un breve tratto di via V. Emanuele e farà il giro di tutta piazza Duomo, allorché saranno accesi fuochi d’artificio dalla Villa Pacini  per salutare la conclusione dei festeggiamenti. Rientrati in basilica, il busto reliquiario e lo scrigno delle reliquie di Sant’Agata, dopo un breve ammonimento di saluto e di congedo del metropolita, saranno rinchiusi nel Sacello della Cappella del Tesoro della Santa Patrona.

 Antonino Blandini


NOTA STORICO-RELIGIOSA TRATTA DAL REGOLAMENTO DELLE PROCESSIONI DELLA FESTA DI SANT’AGATA -12 FEBBRAIO PROCESSIONE PER <L’OTTAVA>

“ll 12 febbraio è il giorno ottavo della solennità liturgica che fa memoria del martirio di Sant’Agata. La processione conclude i festeggiamenti in onore della Santa Patrona.

   Nella tradizione cristiana l’ottava (la parola in latino è di genere femminile) prolunga una festa liturgica di particolare rilevanza. Il numero otto è simbolo della perfezione suprema, della beatitudine eterna, del paradiso e della gloria di Dio. Richiama il termine della storia e il giorno del ritorno glorioso del Signore Gesù alla fine dei tempi. E’ il giorno senza tramonto.

    La gioia della festa in onore della Santa Patrona si estende per otto giorni, in modo da mantenere viva e consolidare la memoria della sua testimonianza di fede. La processione dell’ottava, nella sua brevità, è pertanto un richiamo aggiuntivo affinché la vera devozione a Sant’Agata si esprima con il coraggio della coerenza di vita cristiana e con l’impegno ad onorare Dio dedicandosi al benessere della città: Mentem sanctam, spontaneum honorem Deo et patriae liberationem”.

  Anche tale processione è diretta e  condotta dal Maestro del Fercolo nominato dal Comitato. Valgono le medesime regole della processione del 4 e del 5 febbraio. Il Maestro del Fercolo, per quanto riguarda gli aspetti liturgici della processione, dovrà tenere conto delle indicazioni fornite dal Maestro delle celebrazioni liturgiche diocesane.

  Il busto reliquiario e lo scrigno reliquiario vengono trasportati a spalla dai devoti o dai seminaristi in processione preceduti dalle Associazioni Agatine e dal Clero, attraverso strutture in legno denominate “varette”. Il percorso si svolge intorno alla Piazza Duomo di Catania.

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