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Lo scorso fine settimana tre intense ed affollate serate alla Sala Chaplin di Catania per la novità assoluta e debutto siciliano, “Una lunga attesa” dell’autore, attore e regista marchigiano Fabrizio Romagnoli pièce forte, attuale, che affronta il femminile in un lacerante spaccato di drammaticità, disseminata di spunti comici e di verità nascoste. Lo spettacolo, atto unico di circa sessanta minuti, è stato proposto all’interno della stagione della compagnia “La Carrozza degli Artisti”, diretta da Elisa Franco ed è stato caratterizzato da una massiccia presenza di donne (ben otto) coinvolte nel progetto e nella messa in scena, con la regia di Nicola Costa.

La pièce, che si apre e si chiude con una voce fuori campo (che introduce e svela il finale della vicenda o meglio il destino delle protagoniste), su una scenografia essenziale (un bagno e un cortile solo accennati, un tavolo con quattro sedie, un mazzo di carte e quattro borse di diverso tipo) realizzata da Arsinoe Delacroix, con l’assistenza alla regia di Rosa Lao, i costumi di Ariana Talio e la fonica di Letizia Contadino, racconta in una atmosfera tesa, misteriosa, intrigante, le storie ambigue di quattro donne: Miky, Flami, Eli e Vale, interpretate rispettivamente da Elisa Franco, Carmela Sanfilippo, Alice Sgroi e Viviana Toscano.

Una scena (Foto Dino Stornello)

Lo spettacolo inizia con il pretesto di una partita a carte in una stanza, attorno ad un tavolo, tra quattro donne (amiche o nemiche?) che, entrando in scena, iniziano a svelare la loro vita, il loro carattere, il loro segreto. Dure, spietate nel loro incontro-scontro, nel loro linguaggio, approfittano della partita a carte per raccontarsi attraverso una sorta di “fermo immagine”, isolandosi dal resto per fare emergere le loro intime storie, le fragilità mascherate da una falsa sicurezza. Tutti ben disegnati i personaggi delle quattro donne, diverse ma unite dallo stesso destino che si scopre proprio alla fine, lasciando di stucco il pubblico.

La pièce di Fabrizio Romagnoli, grazie alle trovate registiche di Nicola Costa ed alla verve, alla carica emotiva delle quattro interpreti, intreccia destini e tensioni  in un crescendo di confessioni, minacce e allusioni che provocano nel pubblico interesse, curiosità, sorrisi ma soprattutto lo inducono a riflettere sui loro caratteri e sul loro destino. Dagli scontri duri, dalle tensioni, dalle battute surreali e crude emergono i caratteri, il percorso esistenziale, il passato ed il presente delle quattro protagoniste. Ecco quindi i drammi di Miki, casalinga e moglie devota che ha, però, scoperto il tradimento del marito perdendo così le sue certezze, di Flami, segretaria e figlia modello che si presenta come una fanciulla sciocca, di Eli, prostituta di lusso di politici e industriali e di Vale, rude e fragile creatura, sessualmente ambigua e che nasconde il suo difficile rapporto con la madre dietro un comportamente ribelle.L

L’autore Fabrizio Romagnoli

Testo davvero interessante ed attuale, crudo e diretto, quello di Fabrizio Romagnoli che  l’accurata regia di Nicola Costa e l’interpretazione ben delineata, sanguigna, delle quattro attrici in scena trasformano in uno spettacolo che tiene sempre alta l’attenzione del pubblico che alla fine apprezza ed applaude calorosamente tributando i doverosi riconoscimenti a regista e interpreti.

In scena Elisa Franco  è la fredda e compassata Miki, regina della casa, Carmela Sanfilippo è  la fragile, divertente ed ingenua Flami protetta da Miki, Viviana Toscano è Vale, violenta, maschia e ottusa che provoca ed insulta tutte le altre, ma ha una attrazione per Eli (interpretata dalla seducente Alice Sgroi), spietata prostituta di lusso che mira solo alla carriera, travolgendo, ignorando, tutto il resto.

Con l’intelligente ed asciutta regia di Nicola Costa il testo di Fabrizio Romagnoli viene rappresentato puntando sui caratteri, sulle diversità delle quattro donne e l’attenzione del pubblico rimane sempre alta in quanto è tutta incentrata a scoprire nuovi aspetti, nuovi lati del carattere di Miki, Flami, Vale ed Eli che, via via, fanno crescere un malessere che sfocerà poi nel finale-verdetto a sorpresa.

I ringraziamenti finali (Ph. Dino Stornello)

Una commedia noir, un thriller psicologico, dove in una sorta di ring, con il pretesto della partita a carte, si affrontano, si sfidano – in un vero e proprio gioco al massacro – le quattro donne, sole e disperate, con la loro corazza, la loro maschera che serve a proteggere la loro anima, i loro più profondi segreti, le loro colpe di un passato irredimibile. Ed il loro sfidarsi, accusarsi, è un modo per raccontare i quattro lati diversi di una stessa medaglia, la vita di quattro donne con personalità differenti che, alla fine, si spogliano dei loro abiti quotidiani per indossare tutte la stessa divisa, accomunate dallo stesso destino, vittime di una società dura, spietata e che, spesso, non consente di resettare, di tornare indietro e che ti fa scontare per intero la tua colpa.

Lavoro, quindi, di grande attualità e che descrive in definitiva un mondo tutto al femminile complesso e ambiguo, disperato e borderline, molto ispirato dalla realtà, che appassiona, commuove, diverte e fa riflettere. Una commedia, insomma, da vedere, con retrogusto amaro sulla vita.

Scheda“Una lunga attesa”

di Fabrizio Romagnoli

Regia di Nicola Costa

Con Elisa Franco (Miky), Carmela Sanfilippo (Flami), Alice Sgroi (Eli) e Viviana Toscano (Vale)

Assistente alla regia Rosa Lao

Fonica Letizia Contadino

Costumi di Ariana Talio

Scene di Arsinoe Delacroix e ”I servi di scena”

Produzione “La carrozza degli artisti” – Sala Chaplin di Catania – 3 e 5 maggio 2019

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