ArteCultura

Pubblico numeroso, lunedì 20 maggio, nella Sala Auditorium del Palazzo della Cultura a Catania per la presentazione del progetto “Opere della Collezione Sandretto Re Rebaudengo a Palazzo Biscari“, alla presenza dell’assessore alla cultura Barbara Mirabella, della collezionista di fama internazionale e presidente della Fondazione, che porta il suo nome, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo di Torino e dei curatori Ludovico Pratesi e Pietro Scammacca.

La Fondazione Sandretto Re Baudengo nata nel 1992 come istituzione no-profit, grazie alla passione per l’arte della presidente e avendo come riferimento la già importante collezione di famiglia, ha tra i suoi obiettivi quello di “avvicinare all’Arte Contemporanea un pubblico sempre più vasto”, di investire in attività didattiche a vari livelli (scuole e soggetti con disabilità) e in sinergie con altre istituzioni, quali il Comitato Fondazioni Arte Contemporanea e tra queste la Fondazione Brodbeck di Catania; ha due sedi, l’una nel palazzo storico di famiglia a Guarene d’Alba, sulle colline in provincia di Cuneo, e l’altra nel centro espositivo di Torino, nell’innovativa installazione museale costruita ex novo per ospitare le attività didattiche.

Quest’ultime sono, tra l’altro, il fiore all’occhiello della Fondazione, come la residenza per curatori a livello internazionale con specifici stage annuali per giovani, e la formazione di “mediatori” culturali, quelli, nel caso del progetto catanese, che parteciperanno al programma didattico che coinvolgerà un gruppo di studenti dell’Università di Catania.

Ma andiamo alla mostra, che si annuncia di grandissimo rilievo per la città di Catania, per l’alto valore culturale e turistico che ne conseguirà, e che si articolerà in due ambienti di Palazzo Biscari e in altrettanti eventi con date differenti.

Avremo un’installazione ambientale, innanzitutto, la WetenLinie di Alicja Kwade nel Salone delle Feste, una composizione di specchi e strutture in acciaio prodotta nel 2017 dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la 57^ Biennale di Venezia, che in dialogo con gli specchi e i trompe oleil delle pareti del Salone farà stupire i visitatori. L’altra parte del Palazzo, poi, gli appartamenti dell’Ala di Levante mai aperti al pubblico, ospiterà la mostra collettiva dal titolo “La stanza analoga“: una collettiva di 20 artisti della Collezione di diverse generazioni, a partire dalla stanza detta “del Don Chisciotte” perché affrescata con scene raffiguranti le avventure del famoso personaggio (la stanza in verità rimarrà inaccessibile al visitatore, perchè sarà presente solo nel suo immaginario come punto di partenza dell’esposizione).

Palazzo Biscari nell’ospitare la Collezione si ricollega alla sua storia, a quella del Principe Ignazio Paternò Castello, detto “Il Grande”, che a partire dal XVIII secolo ha ospitato fino al secolo scorso numerosi reperti archeologici, strumenti fisici e rarità naturali di proprietà. Oggi nello stesso Palazzo Biscari ha sede l’UNFOLD, un’associazione culturale non-profit fondata nel 2017 da Pietro Scammacca con lo scopo principale di ideare e produrre mostre di arte contemporanea e progetti site-specific in luoghi di interesse storico-artistico siciliani. Tra questi, naturalmente, il Palazzo Biscari, come una delle più importanti residenze barocche della Sicilia, meta tra le favorite dei visitatori stranieri del “Grand Tour”.

L’appuntamento, inaugurale, del progetto presentato nel corso della mattinata, sarà per il 7 luglio prossimo. Queste le date di apertura: per l’installazione ambientale di Alicja Kwade nel Salone delle Feste dall’8 luglio al 24 agosto, mentre  per la Collettiva, La stanza analoga, negli appartamenti dell’Ala di levante di Palazzo Biscari dall’8 luglio fino al 7 settembre.

Vincenzo Caruso

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