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La mattina del 9 settembre 1959 il Legato Pontificio card. Marcello Mimmi ha celebrato la S. Messa per gli ammalati nella chiesa di San Nicola l’Arena, che è la più grande di tutta la Sicilia. Allora era rettore del monumentale Tempio don Giovanni Palermo, cerimoniere dell’arcivescovo Mons. Guido Luigi Bentivoglio S.O.Cist.

La grande chiesa settecentesca, che faceva parte del complesso monastico dei Benedettini, e che ebbe come ultimo abate il beato card. Giuseppe Benedetto Dusmet (1866), era gremito di ottocento ammalati, ottanta dei quali in barella, portati dall’organizzazione dell’UNITALSI. Quando ha fatto il suo ingresso nella grande chiesa la venerata immagine della Madonna di Fatima, portata dai Vigili del Fuoco, tante implorazioni e preghiere si sono levate da parte delle persone che attendevano  questo momento. Dopo la S. Messa il card. Mimmi ha portato in processione per le ampie navate della chiesa il SS. Sacramento impartendo ad ognuno degli ammalati la Benedizione Eucaristica.

Il card. Mimmi ha anche rivolto a tutte le persone che gremivano il Tempio la sua parola illustrando la possibilità che il dolore, cristianamente sopportato, offre una elevazione spirituale: <<Siete voi – ha detto il Legato Pontificio – i più vicini al Signore ed accanto a voi è ad assistervi con la sua opera e le sue preghiere la Chiesa cattolica. Nella sofferenza voi non perdete la vita: bensì guadagnate la vita vera, quella di Cristo>>.

La grande Croce costruita con tubi innocenti sull’altare  in piazza Giovanni Verga illuminata per tutti i giorni del Congresso Eucaristico con centinaia di tubi al neon, con accanto la Madonna di Fatima

<<Il Santo Padre Giovanni XXIII – ha poi detto il card. Mimmi – subito dopo essere stato assurto alla dignità della Cattedra di Pietro volle innanzitutto recare il conforto della Sua presenza recandosi fra quanti soffrono pene sia spirituali che materiali, negli ospedali e nel carcere di Roma. E io, che ho qui a Catania l’altissimo onore di rappresentare la Sua Augusta persona per questa grandiosa assise cattolica, ho voluto oggi incontrarvi con voi cosi come nei prossimi giorni mi recherò nelle locali carceri per portare una parola di fede tra i detenuti>>.

Quindi la venerata immagine della Madonna di Fatima, su un mezzo anfibio dei Vigili del Fuoco, superbamente addobbato con fiori bianchi, fra due fitte ali di folla è ritornato in Cattedrale, dove è continuato ininterrotto per tutta la giornata la manifestazione di fede e di venerazione da parte dei pellegrini.

Mons. Gaetano ZitoRettore della Chiesa di S. Nicola L’Arena

La cronaca di questo avvenimento, che ebbe luogo nell’Aula Magna della nostra Università il 10 settembre 1959, è stata redatta dalla prof. Grazia Rapisarda in occasione delle celebrazioni per il 50° del XVI Congresso Eucaristico Nazionale, cioè nel 2009. Oggi la ripubblichiamo così come lei, che appena diciannovenne ne era stata testimone, l’aveva preparata. La prof. Grazia Rapisarda il 20 dicembre 2018 è tornata serenamente alla Casa del Padre (Diac. Dott. Sebastiano Mangano).

Il prof. Antonino Pagliaro, ordinario di Glottologia nell’Università di Roma, tiene la sua dotta conferenza nell’Aula Magna dell’Università di Catania alla presenza del Card. Marcello Mimmi del Ministro della Difesa Giulio Andreotti e di altre autorità alte del Governo Italiano

<<A cinquant’anni dalla celebrazione del XVI Congresso Eucaristico Nazionale, svoltosi a Catania dal 6 al 13 settembre 1959, mi sembra opportuno ricordare il contributo culturale offerto dal Centro Studi sull’Antico Cristianesimo dell’Università di Catania, diretto dal prof. Emanuele Rapisarda, alla grande assise che ha celebrato il trionfo di Cristo Gesù nell’Eucaristia. Il 10 settembre 1959 il Cardinale Marcello Mimmi, inviato dal pontefice Giovanni XXIII, si recava nell’Aula Magna dell’Università di Catania, l’ultracentenario Siculorum Gymnasium, dove in suo onore il Centro Studi aveva organizzato una cerimonia. Erano presenti, oltre all’Arcivescovo di Catania Mons. Guido Luigi Bentivoglio S.O.Cist., molte autorità accademiche, civili e militari. Il pro-rettore prof. Monterosso, parlando a nome dell’Università e del Rettore, dava il benvenuto all’Eminentissimo Cardinale Legato, sottolineando l’importanza che rivestiva la manifestazione per la storia dell’Ateneo e mostrando vivo compiacimento per l’inserimento nelle manifestazioni congressuali della dotta dissertazione dell’illustre cultore di filologia classica, prof. Antonio Pagliaro, ordinario di Glottologia nell’Università di Roma, il quale, svolgendo un argomento di grande interesse per la cultura sacra e profana, dava un’ulteriore dimostrazione come l’uomo di scienza non può non sentire l’anelito divino della fede. Il pro-rettore cedeva poi la parola al prof. Emanuele Rapisarda, Direttore del Centro di Studi, organizzatore della manifestazione, che illustrava le finalità dell’istituto e del volume “Convivium dominicum”, contenente numerosi studi paleocristiani, offerto, in edizione speciale, al Sommo Pontefice e al Cardinale Legato.

Il card. M. Mimmi, l’arcivescovo mons. Guido Luigi Bentivoglio S.O.Cist., il Ministro Giulio Andreotti, il sindaco avv. L. La Ferita, insieme a tante autorità, nell’Aula Magna della nostra Università, ascoltano la conferenza del prof. A. Pagliaro.

Il prof. E. Rapisarda trattava quindi il tema del Congresso “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, che compendiava lo spirito degli scrittori paleocristiani, mediatori tra l’antica e nuova civiltà, essi lottarono per creare una città di Dio in cui gli ideali di Platone e di Virgilio fossero fossero attratti nell’amore di Cristo, una città in cui dominassero carità e umiltà. Il prof. Rapisarda, quindi, sottolineava che il volume da lui offerto costituiva un messaggio della Sicilia che né dolori né smarrimenti avevano mai allontanato dalla tradizione culturale classica e cristiana, il patrimonio più prestigioso dell’Europa.  Seguiva poi la chiara e dotta conferenza del prof. A. Pagliaro sul tema “Ite, missa est”: etimologicamente “missa est” è un verbo riferito ad un sostantivo femminile sottinteso che potrebbe essere “eucaristia” allorché, a conclusione del rito, l’Eucaristia veniva portata dai diaconi agli assenti; richiamandosi alla più antica fonte  della liturgia occidentale, alla I Apologia di Giustino, il prof. Pagliaro arrivava alla conclusione che nella parola “missa” si nascondesse il ricordo della solidarietà cristiana che ha nel sacrificio eucaristico il “sacramentum unitatis”. Il Cardinale Legato, Marcello Mimmi, dopo essersi vivamente congratulato con l’oratore, ringraziava del volume offerto al Sommo Pontefice che certamente lo avrebbe gradito per gli argomenti trattati. Il Cardinale dopo i ringraziamenti, affermava di aver avuto, in quella occasione, la testimonianza che la fede e la scienza vanno perfettamente d’accordo. Auspicava che nell’Ateneo di Catania si potessero formare uomini che, insieme ai doveri civili, sapessero compiere anche quelli religiosi>>.

Prof. Grazia Rapisarda  (27/11/1940-20/12/2018) Ordinario di Letteratura Cristiana Antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania

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