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Il Comitato Cittadino Vulcania, nato per dar voce ai cittadini e tutelare tutte le realtà locali e i territori, lancia la petizione insieme alla “Rete Italia Senza Elettrosmog-Stop5G” e dalla rete di associazioni e comitati locali (tra cui AIAB Sicilia, A.D.A.S., CataniaSenzaElettrosmog, Coordinamento Verde e Salute e tanti altri) per chiedere una moratoria per la tecnologia 5G, il contenimento della proliferazione di antenne di 3° e 4° generazione (3G e 4G) e la partecipazione al procedimento a tutela dei malati di  ipersensibilità elettromagnetica, di tutta la cittadinanza e dell’ambiente in relazione a tali installazioni di impianti tecnologici potenzialmente pericolosi per la salute e per l’ambiente. Si ricorda all’Amministrazione Comunale di Catania che il 5 agosto, dello scorso anno, è stata votata ed approvata una mozione presentata dal Consigliere Bottino su richiesta e proposta dal Comitato Cittadino Vulcania, che aveva per oggetto “Esame ed espressione di parere sull’applicazione del principio di precauzione, prevenzione e salute pubblica relativamente alle SRB (Stazione Radio Base), esposizione ai campi elettromagnetici e moratoria al 5G”. Sono passati dieci mesi, si continua ancora ad ignorare il problema.

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Sulla questione interviene la presidente del Comitato, Angela Cerri: “Non tutti sanno che l’avvento della nuova tecnologia 5G aumenterà in maniera esponenziale l’irradiazione elettromagnetica media della popolazione e di ogni organismo vivente, con effetti biologici a lungo termine completamente sconosciuti. Non tutti sanno che la tecnologia 5G risulta priva di sperimentazione e che i Ministeri competenti hanno omesso di chiedere parere preventivo all’Istituto Superiore di Sanità e all’INAIL. L’Amministrazione comunale di Catania sta sottovalutando la questione nell’interesse generale, senza guardare alle generazioni future e senza adoperarsi con tempestività per intraprendere le giuste precauzioni sull’individuazione dei luoghi della mappa delle installazioni degli hotspot wifi nella città di Catania. Il mio intervento non è una mera opposizione alla tecnologia ma una concreta valutazione delle ricadute socio-sanitarie. Oggi, l’Europa conferma che il 5G non è un obbligo di legge ma una scelta politica. Che il 5G non sia quindi un obbligo di legge ma semplicemente un’offerta commerciale. Un Sindaco può benissimo rifiutarsi di aderire all’offerta per scongiurare un’overdose di irradiazioni sui suoi concittadini. Ogni Governo, come quello italiano, si assume la responsabilità politica delle proprie azioni. In Sicilia, il numero di amministratori locali che si oppongono all’installazione di antenne telefoniche a supporto della nuova tecnologia 5 G sta aumentando, sono oltre 50 i Comuni che hanno già emesso l’Ordinanza Stop 5G, i sindaci di Aci Castello, Tremestieri Etneo, Paternò, Piedimonte Etneo, Messina, Siracusa, Enna, Ragusa, Noto, Giardini Naxos, Cefalù, Piana degli Albanesi e tanti altri. Il Comitato Cittadino Vulcania con la rete di rete di associazioni e comitati hanno attivato in varie zone una raccolta firme per la  petizione indirizzata al Sindaco di Catania e di tutti i comuni della Città Metropolitana di Catania”.

I punti di raccolta delle firme sono pubblicate nelle pagine facebook del @ComitatoCittadinoVulcania @ReteItaliasenzaElettrosmog e @SiciliaSenzaElettrosmog.

“Per l’ennesima volta, invitiamo e sollecitiamo l’Amministrazione comunale di Catania a non sottovalutare il problema nell’interesse generale e di adoperarsi fattivamente e con tempestività a riconoscere il problema dell’elettrosmog non solo per l’impatto economico e sociale ma anche soprattutto sanitario. Chiediamo al Sindaco Pogliese l’emissione dell’Ordinanza comunale, va applicato rigorosamente lo Stop 5G e il cosiddetto Principio di precauzione, rimandando inderogabilmente l’uso delle tecnologie fino al momento in cui venga dimostrata la loro assoluta innocuità nei confronti della salute umana e di tutti gli esseri viventi. E’ un atto doveroso – dichiara la prof.ssa Cerriche ho assunto anche a seguito delle tantissime segnalazioni che mi sono giunte da cittadini, associazioni e comitati locali. Ritengo che ci siano troppe notizie non ufficiali che girano sugli effetti e sul livello di pericolosità del sistema 5G. Prima di dare il via libera alla sua attivazione, vogliamo essere sicuri da un punto di vista tecnico e della tutela della salute pubblica”.

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