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Poteva mai mancare madre Etna nel programma di Alkantara Fest? La giornata conclusiva del festival internazionale di folk e world music organizzato dall’Associazione culturale Darshan e diretto da Mario Gulisano, prenderà il via proprio con una escursione organizzata da Anima Munti (prenotazioni al n. 3495636915) per conoscere più da vicino il vulcano, tra i più attivi del pianeta, che da sempre affascina per la sua continua attività, e sorprende per la varietà dei suoi paesaggi: un continuo alternarsi di vegetazione lussureggiante e deserte distese lunari.

Domenica 2 agosto alle ore 18 a Sotto i Pini sarà il workshop sull’improvvisazione corporea “KidiMpro” di Stefania Milazzo (dedicato alle famiglie con bambini da 3 a 6 anni, prenotazioni al nr 3406171309) a dare il via alla lunga maratona finale di Alkantara Fest 2020, un’ultima giornata contraddistinta da una serie di “prime”.

Nel giardino del B&B Sotto i Pini di Pisano alle ore 19 (ingresso libero su prenotazione) si terrà la prima presentazione nazionale del libro “Alfio Antico. Il dio tamburo. Storia di un pastore entrato nell’Olimpo della musica” del giornalista Giuseppe Attardi, uscito lo scorso 16 luglio per i tipi di Arcana: “Non è un romanzo, né una favola. – si legge nella quarta di copertina -. Non è una biografia, nemmeno un’auto-biografia. È, forse, tutte e quattro queste cose. O, piuttosto, non è niente di tutto questo. È, soprattutto, una storia. Quella di Alfio Antico, “u picuraro” diventato il dio del tamburo. «Alfio Antico è un patrimonio dell’umanità, dovrebbe essere riconosciuto dall’Unesco», diceva Carmen Consoli. Perché il musicista lentinese non è un semplice ricercatore, né soltanto l’ultimo aedo di una cultura popolare. Alfio Antico è la “radica” di una cultura ancestrale…”. Alla presentazione editoriale, introdotta dal giornalista Gianni Nicola Caracoglia, saranno presenti l’autore e il musicista.
Alle ore 21 all’azienda agricola Il Pigno il re dei tamburi, Alfio Antico, presenterà al pubblico per la prima volta in Sicilia il suo ultimo disco “Trema la terra” (uscito per Ala Bianca a ridosso del lockdown), accompagnato sul palco dal figlio Mattia, musicista che padroneggia la tecnologia e utilizza i plettri in modo sperimentale (prenotazioni e biglietti su www.alkantarafest.it). Il musicista lentinese che è riuscito a costruire uno stile musicale unico grazie alle sua conoscenza, ai suoi profondi legami con la tradizione e alla sua grande creatività, diventando così il più grande portavoce al mondo del suo strumento, presenta il suo ultimo disco: selvaggio e poetico, acustico ed elettronico, tradizionale e sperimentale, colto e popolare, tragico e comico, teatrale e musicale, bucolico e spettrale, minimale e sontuoso. Così appare Alfio Antico in questo album, nel quale tammurriate e tarantelle s’intrecciano con Nick Cave, Battiato, Tom Waits, Quentin Tarantino, punk e bluegrass. Il concerto di Alfio Antico sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina YouTube di Alkantara Fest, e sarà fruibile a fronte di un contributo libero.

Maura Guerrera e Malik Ziad

La XVI edizione di Alkantara Fest si concluderà alle ore 22.30 a Sotto i Pini con il live di un’altra stella siciliana, da anni emigrata in Francia: la cantante e percussionista messinese Maura Guerrera, che da anni indaga i canti della tradizione siciliana come espressione di un patrimonio unico. Ad Alkantara Fest Maura Guerrera presenterà “Spartenza”, il progetto condiviso con il polistrumentista algerino Malik Ziad (oud, mandola, guimbri, karkabou, bendir e voce), anch’egli trapiantato in Provenza, cresciuto con la musicalità gnawa e lo chaâbi e ascoltato – tra gli altri – accanto a Piers Faccini, Dupain e Vincent Segal. Maura Guerrera vive la musica siciliana rapportandosi alla bellezza dei repertori, alle inflessioni vocali e alle tecniche esecutive, con la dedizione di chi si è formato con studi, letture e ascolti, ma mostra anche la capacità di tracciare una propria riflessione stilistica sui materiali di tradizionale orale, combinando con naturalezza il suo canto con i cordofoni e le percussioni di Ziad, che producono un suono nudo costruito su arpeggi di corde e slanci percussivi, che sanno assecondare la sua nitida voce. Gran finale con l’immancabile jam che coinvolge tutti i musicisti di Alkantara Fest, ed arrivederci alla prossima edizione.

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