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Dei 26 punti monitorati sulla costa, 15 risultano oltre i limiti di legge. Di questi, 10 sono stati giudicati “fortemente inquinati” e 5 “inquinati”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare.

È questa in sintesi una fotografia scattata lungo le coste della Sicilia da un team di tecnici e volontari di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.

Sono 3 i punti analizzati nella provincia di Catania, tutti risultati “fortemente inquinati”. Il primo punto è sulla spiaggia di fronte il canale Forcile nella contrada Pantano d’Arci di Catania, il secondo in mare di fronte lo scarico fognario di Aci Trezza nel Comune di Aci Castello e il terzo sempre in mare, di fronte la foce del torrente Macchia in località Sant’Anna a Mascali. Infine risulta “fortemente inquinato” anche il punto in mare sulla foce del fiume Alcantara in località San Marco nella contrada Pietrenere fra i Comuni di Giardini Naxos e Calatabiano, fra le province di Messina e Catania.

 “Cambiano i fattori, le località più o meno inquinate, gli scarichi abusivi scoperti, i depuratori che non funzionano – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia –, ma purtroppo i dati che emergono anche quest’anno dai monitoraggi di Goletta Verde ci consegnano un mare siciliano che non gode di buona salute, anzi è davvero messo male e non poteva essere diverso il responso. D’altronde, ancora oggi, malgrado continuiamo a pagare multe salatissime all’Unione Europea per la mancata depurazione, nulla è stato fatto per voltare pagina, per avere più rispetto e amore per i nostri fiumi e il nostro mare”.

I dati forniti dall’indagine di Goletta Verde parlano chiaro – dichiara l’avv. Viola Sorbello, presidente di Legambiente Catania. La questione della depurazione delle acque è prioritaria per Catania soprattutto per la salute umana, per questo motivo attendiamo risposte e tempi certi da parte dell’amministrazione relativamente alla costruzione delle infrastrutture di depurazione”.

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