Cronaca

Si è svolto, sabato 11 dicembre, a Siracusa, nella sala convegni del santuario della Madonna delle Lacrime un corso formativo per giornalisti organizzato dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia in collaborazione con l’UCSI – Unione Cattolica Stampa Italiana – Sicilia e UCSI Siracusa sul tema “Formare i nuovi giornalisti ai temi dello sviluppo sostenibile: Pensare al futuro. 17 obiettivi visti dai giovani e raccontati dai giornalisti“.

Dopo la presentazione di Domenico Interdonato, di Messina, presidente UCSI Sicilia e gli interventi e saluti di Salvatore Di Salvo (Siracusa), segretario nazionale UCSI e consigliere regionale Ordine dei Giornalisti di Sicilia, di Gaetano Rizzo, di Acireale, consigliere nazionale UCSI, di Alberto Lo Passo, di Siracusa, presidente UCSI Siracusa e di Prospero Dente, di Siracusa, segretario Assostampa Siracusa, la relazione della giornalista Paola Springhetti, di Roma, ricercatrice docente nella Università Pontificia Salesiana e componente della Giunta Nazionale UCSI ha fatto il punto sullo stato dell’arte dell’Agenda 2030 attraverso i risultati dell’indagine e relativa pubblicazione dei dati nel volume “Pensare al futuro”, recentemente andato in stampa con le edizioni LAS (Libreria Ateneo Salesiano) di Roma e UCSI.

Pubblicata nel 2015 ed approvata da 193 Paesi, l’Agenda 2030 con i suoi 17 obiettivi vuole sfidare tutti – i singoli cittadini, le organizzazioni sociali, la politica, chi ha responsabilità di Governo – perchè pensino, progettino e realizzino uno sviluppo sostenibile, raggiungendo obiettivi comuni su problemi fondamentali che vanno dal cambiamento climatico alla lotta alla povertà, dall’eliminazione della fame al consumo responsabile e così via. Obiettivi, questi, da raggiungere entro il 2030 ((ma voci dicono che il termine è stato già prorogato al 2050)).

Il volume “Pensare al futuro”, a cura di Maria Paola Piccini e Paola Springhetti, raccoglie due ricerche – realizzate dalla facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Salesiana e dall’UCSI – la prima, di tipo quantitativo che ha esplorato il mondo dei giovani per rilevare quale conoscenza hanno dell’Agenda e quanto e come sono coinvolti nel raggiungimento dei suoi obiettivi, e solo il 51 % degli intervistati (rispondendo al questionario online) avevano sentito parlare del’Agenda; e la seconda, di tipo qualitativo, che ha riguardato invece il mondo dell’informazione, la sua disponibilità a dare spazio all’Agenda e le difficoltà, e sano tante, che incontrano i giornalisti nel coinvolgere il pubblico sui suoi temi.

Il volume, oltre ai risultati delle ricerche, propone alcuni autorevoli commenti, con l’obiettivo di aprire un dibattito sulla necessità di prendere sul serio il compito di <Pensare al futuro>”.

Al termine del corso è stato ribadito che bisogna uscire dalla retorica, passando dalle parole ai fatti se vogliamo pensare seriamente a un cambiamento di rotta per un futuro migliore di quello attuale. Vogliamo certamente tutti un mondo sostenibile in tutti i suoi aspetti, ma è necessario cominciare a guardare al nostro piccolo o grande territorio che viviamo e lì adoperiamoci con un giornalismo costruttivo, fatto di buone notizie – che spesso non fa notizia e senza essere buonisti! – nella verità e oggettività dei fatti, e per i non giornalisti muoversi responsabilmente nella direzione del bene comune.

Vincenzo Caruso

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