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Il Teatro Stabile di Catania, del nuovo direttore artistico Luca De Fusco ha presentato nella tarda mattinata di oggi alla Sala Verga il cartellone 2022/2023, con un articolato progetto artistico che è stato intitolato “Cambio di stagione, ricrescono le nostre radici”. In attesa della rassegna prevista alla Sala Futura, il nuovo cartellone – illustrato ad un folto pubblico di attori, registi, autori ed appassionati di teatro – comprende 14 spettacoli, oltre a 2 in opzione, che si articoleranno da novembre 2022 a giugno 2023.

Sul palco del “Verga” il vice presidente dello “Stabile” Carlo Zimbone, vista l’assenza per motivi di salute della presidente Rita Gari Cinquegrana, Paolo Di Caro direttore settore Cultura del Comune, Silvana Cardì in rappresentanza della Città metropolitana e Manlio Messina assessore regionale allo Spettacolo.

Dopo i saluti il direttore artistico Luca De Fusco ha spiegato il suo progetto elencando artisti ed opere in cartellone, anche con l’ausilio di un video in cui hanno salutato la nuova stagione attori, artisti, registi quali Eros Pagni, Emilio Solfrizzi, Gabriele Lavia, Pamela Villoresi, Roberto Zappalà, Giuseppe Pambieri ecc.

“Il Teatro Stabile di Catania è come un ammalato – ha sottolineato De Fuscoche per guarire deve tornare a se stesso, alla propria identità, ovvero alla letteratura teatrale siciliana e ad una bella, importante, squadra di attori che metta assieme talenti di varia provenienza con la scuderia ancora vitalissima degli attori catanesi”.

Il direttore Luca De Fusco firmerà due regie che saranno entrambe dedicate a due capolavori di Pirandello, tra cui quella dello spettacolo inaugurale, “Così è (se vi pare)”, dal 4 novembre e poco dopo quella di “Come tu mi vuoi”, dal 20 gennaio: “Col primo spettacolo – ha aggiunto De Fuscometto assieme un grande vecchio come Eros Pagni, uno dei maggiori attori italiani viventi, amatissimo dal pubblico cittadino e già protagonista di altre coproduzioni, con attori catanesi e non. Con il secondo, punto su una giovane, la mezza siciliana Lucia Lavia, forse il talento più limpido della sua generazione, con un’altra squadra di eccellenti attori, tra cui spicca il piglio vivacissimo di Alessandra Costanzo. Queste due squadre fanno intravedere i contorni di una grande compagnia stabile che è sempre stata il centro dei miei progetti quando ho diretto teatri stabili”.

Luca De Fusco – Foto Antonio Parrinello

Ma ovviamente non ci sarà solo Pirandello. Come dimenticare Verga – ha ribadito De Fusco – e un’attrice catanese doc adorata in città come Donatella Finocchiaro? E come dimenticare Sciascia, uno dei miei scrittori preferiti, affidato ad un regista catanese di qualità come Giovanni Anfuso e ad un interprete di classe come Giuseppe Pambieri? Se dobbiamo tornare alla nostra identità non dimentichiamo però la drammaturgia contemporanea e lo facciamo con due testi molto diversi tra loro: uno, ad opera di Claudio Fava, celebra in modo antiretorico e per nulla convenzionale l’anniversario della morte di Borsellino; l’altro, ad opera del premio Nobel Mario Vargas Llosa, traduce in teatro alcuni episodi del Decamerone e implicitamente ricorda l’uscita da una pandemia, un segno bene augurante per la prima stagione post Covid. Anche in queste due produzioni sono in vista talenti catanesi come David Coco e Angelo Tosto. Significativa anche la coproduzione con Scenario Pubblico per lo spettacolo Kristo, nuova creazione di Roberto Zappalà. Conclude la stagione un bagno nelle origini del Teatro Stabile: L’altalena di Martoglio con un squadra di fuoriclasse catanesi come Tuccio Musumeci, Miko Magistro e Guia Jelo.Ma la nostra rinascita deve essere principalmente il ritorno del nostro pubblico, dei nostri abbonati. Speriamo che nomi come Gabriele Lavia, genius loci, Andrea Camilleri, Pamela Villoresi, Giovanni Esposito, Emilio Solfrizzi,  Guglielmo Ferro, possano farci recuperare parte del pubblico che negli anni abbiamo perso.

Un momento della presentazione – Ph. A. Parrinello

È proprio il crollo degli abbonamenti e la significativa riduzione dei contributi pubblici la “malattia” dalla quale, dal punto di vista del direttore De Fusco, il Teatro Stabile deve guarire: “Questo Teatro era un tempo una bella eccezione alla sofferente vita delle istituzioni teatrali del sud. Aveva oltre quattordici mila abbonati e produceva un grande numero di spettacoli ogni anno che giravano per l’Italia e nel mondo. Ad un certo punto questo splendido giocattolo, fornitore di sogni e risate, si è rotto. Sono sicuro che le persone che avevano in mano il giocattolo non avrebbero mai voluto che si rompesse e quelli che l’hanno successivamente avuto in mano hanno cercato con ogni sforzo di ripararlo. Ma è difficile riparare un giocattolo una volta che si è rotto. È esattamente a questa ardua impresa che il nuovo cda, il nuovo Presidente Rita Gari Cinquegrana e il sottoscritto  sono chiamati. Speriamo di riuscire in un piccolo miracolo”.

Durante la conferenza stampa è stato inoltre sottolineato dal direttore De Fusco che è in programma alla Sala Verga la sostituzione delle poltrone, l’ammodernamento dell’impianto di climatizzazione e che poi verrà riaperta la Scuola del Teatro Stabile di Catania. L’assessore Messina inoltre, in tema di risanamento delle casse dell’Ente, ha annunciato il finanziamento di 700 mila euro che, se verrà approvato in Finanziaria, potrà dare una boccata d’ossigeno all’istituzione etnea.

1 commento

  1. Sono molto contenta e soddisfatta per questo nuovo programma dello Stabile,molto variegato ed interessante.Ritornero’ad essere nuovamente abbonata

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