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Lo scorso sabato e domenica, 27 e 28 agosto, l’attore, regista ed autore messinese Antonio Caruso, in occasione  del trentennale della sua iscrizione alla Siae, ha proposto l’atto unico “Apologia di reato”, nell’incantevole scenario del “Bastione degli Infetti”, in via Torre del Vescovo 3, a Catania, regalando così alla città ed al suo pubblico un momento di riflessione e qualche sorriso, affrontando svariate tematiche che coinvolgono tutti noi esseri umani, come attori o pubblico o come semplici e fugaci apparizioni in questo mondo. Una pièce per celebrare un importante anniversario e per riflettere su numerosi aspetti del nostro essere come la comunicazione, la solitudine, la difficoltà nel prendere determinate decisioni, l’importanza di capire e far capire l’essenzialità del proprio lavoro.

Gli interpeti di “Apologia di reato”

Lo spettacolo, diretto e interpretato da Antonio Caruso, con la coinvolgente e divertente partecipazione di Antonio Starrantino e Marilena Spartà (nei panni di un pubblico eterogeneo e disturbatore), è prodotto dal Centro culturale e teatrale Magma diretto da Salvo Nicotra, con la fattiva collaborazione del Comitato Antico Corso e di Terre Forti. L’aiuto regia e direzione tecnica è di Donatella Marù. Il testo di Antonio Caruso che, anche attraverso il sorriso, racconta di una professione (quella dell’attore) in crisi, di una società ancora più in crisi, ha debuttato a Catania nel 2012 alla Sala Lomax ed è stato integrato e rivisto per questa nuova edizione.

Marilena Spartà e Antonio Starrantino – Ph. Simone Nicotra

Al “Bastione degli Infetti” l’autore, attore e regista Antonio Caruso si presenta al pubblico seduto e con un leggio non per recitare, ma per raccontare un proprio disagio, ovvero la difficoltà di dialogare realmente con gli spettatori. Durante la pièce Caruso cerca di esternare le proprie idee e riflessioni ma viene sistematicamente interrotto da spettatori che si sentono in diritto di esternare, criticare o di commentare, come dei veri veri protagonisti. L’attore quindi entrerà in contatto con un variegato pubblico, formato da una coppia di popolani perennemente affamata e dai gusti particolari, da un guitto con la smania del palcoscenico, da una attrice in cerca di improbabili maestri, da un colorito  posteggiatore locale che “risolve problemi”, da uno psicoterapeuta un po’ confuso, da una un’ammiratrice senza speranze, da un uomo depresso e che vuole morire, da una motivata impresaria – influencer, da una giovane rivoluzionaria contro il potere e in cerca di emozioni forti, da un collega attore e mestierante della scena ormai ormai assorbito dal sistema. Alla fine, dopo gli interventi del pubblico disturbatore, l’attore riuscirà ad esprimere i propri concetti, uscirà dalla scena per poi rientrare e ripresentarsi agli spettatori, convinto delle sue argomentazioni e consapevole dei propri mezzi.

I protagonisti delle due serate al “Bastione degli Infetti”

“Apologia di reato” è un testo che, con un linguaggio scorrevole e brillante e regalando anche simpatia e sorrisi, mette in evidenza, attraverso le argomentazioni disturbate dell’autore, tutte le paure, le difficoltà, i limiti, i pregi di chi si confronta, dialoga, per professione, con il pubblico. Pur essendo trascorsi già dieci anni dal debutto (2012), lo spettacolo si mantiene ancora attuale, evidenziando la crisi di una professione, quella degli attori e di una società ancora più malata di incomunicabilità e di disumanità, anche se in fondo al tunnel c’è sempre una possibilità di re-esistenza. Convincenti ed applauditi dagli spettatori l’autore ed interprete Antonio Caruso, Antonio Starrantino e Marilena Spartà nei panni vari del pubblico disturbatore. Un lungo applauso merita, infine, la bellezza della location, quella del “Bastione degli Infetti” e chi (il Comitato popolare Antico Corso), con attenzione e dedizione, ne mantiene l’immagine ed il decoro, proteggendo e conservando così la memoria della storia moderna della città di Catania.

“Dovevo scegliere un testo – spiega l’autore Antonio Carusoche rappresentasse pienamente i trent’anni  di scritture per la scena. Inizialmente avevo pensato ai miei testi contro la mafia, quelli dell’impegno civile. Poi avevo pensato a Il drammaturgido, forse il più rappresentato delle mie opere. Infine la scelta è caduta su Apologia di reato che si mantiene ancora attuale. A produrre lo spettacolo,  ancora una volta quella che è stata ed è tutt’ora l’accogliente e stimolante casa per i miei testi in questi trenta anni, il Centro culturale e teatrale Magma, con il suo direttore Salvo Nicotra. Su circa quaranta opere depositate alla Siae, almeno tredici hanno visto la luce sul palco della Sala Magma. Nell’album speciale dei ricordi legati a Salvo Nicotra, Sala Magma e i miei testi  (perché con Salvo e Sala Magma il rapporto umano-teatrale è andato ben al di là della produzione dei miei testi) c’è tanta, tanta roba e ricordi di fette enormi di vita. È così pieno il rapporto vissuto con la Sala che l’ho citata indirettamente proprio in Apologia di reato: “Ascolto il vostro respiro, ora calmo, ora nervoso, ora trattenuto, quando prendete posto nelle piccole sale teatrali, quelle da cinquanta massimo cento spettatori per intenderci; dove ogni movimento è controllato, amplificato. Dove si chiede quasi scusa per quel movimento sulla seggiola, che scatena piccoli rumori che sem-brano piccoli pensieri che si affollano in testa. Per questo uno sceglie di essere attore, no?”.

Gli applausi finali al “Bastione degli Infetti”

Scheda spettacolo

“Apologia di reato”

Scritto, diretto e interpretato da Antonio Caruso

con Antonio Starrantino e Marilena Spartà

Aiuto regia e direzione tecnica Donatella Marù

Produzione Centro teatrale e culturale Magma di Catania

In collaborazione con Comitato popolare Antico Corso e Terre forti

“Bastione degli Infetti” – Via Torre del Vescovo – Catania- 27 e 28 agosto 2022

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