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Nel momento in cui si vuole vendere casa, il venditore ha alcuni diritti fondamentali sui quali può fare affidamento. Ma non sono soltanto i diritti, visto che la parte venditrice ha anche dei doveri. Entrambi gli elementi sono strettamente collegati, perché la compravendita immobiliare costituisce sempre un’operazione delicata, per cui si ha la necessità che si svolga nella maniera più regolare possibile. Ma quali sono questi diritti e doveri del venditore nei confronti del potenziale acquirente? Cerchiamo di saperne di più, anche per spiegare nel dettaglio tutti gli impegni che intervengono quando si deve realizzare la vendita di un immobile.

I doveri del venditore nei confronti dell’acquirente

Una particolare attenzione si deve fare quando si realizza la compravendita padre figlio. Infatti è una soluzione importante che deve essere considerata anche alla luce di tutti i doveri ai quali il venditore si impegna firmando il contratto di compravendita.

Il venditore deve consegnare l’immobile all’acquirente nello stato di fatto in cui si trova, libero da persone e da cose contestualmente al saldo del prezzo da parte dell’acquirente. La parte venditrice ha il dovere di custodire il bene come vorrebbe la diligenza di un buon padre di famiglia, fino a quando poi viene consegnato all’acquirente.

Naturalmente si impegna anche a garantire la piena proprietà e la totale disponibilità. L’immobile deve essere ceduto esente da ogni vizio. Quindi questo vuol dire che non deve essere soggetto ad ipoteche, a pignoramenti o ad altri tipi di vincoli. Se si tratta della compravendita dell’appartamento in un condominio, la parte venditrice deve pagare tutte le spese condominiali fino alla data di vendita.

Quali sono i diritti del venditore

A questi che sono degli obblighi, quindi dei doveri, corrispondono comunque anche dei diritti, a cui abbiamo già fatto riferimento per la parte venditrice. Infatti il venditore ha il diritto di ricevere dall’acquirente tutto il pagamento del prezzo che è stato stabilito per la transazione.

Quest’ultima si completa nel momento del rogito con il saldo del prezzo, anche nel caso in cui l’acquirente ha dovuto richiedere un mutuo per l’acquisto dell’abitazione. È diritto del venditore consentire al futuro acquirente di usufruire dell’immobile anche prima del rogito, anche se comunque lui rimane il proprietario del bene e quindi ne è responsabile a livello fiscale, civile e penale.

Se si accorda con la parte acquirente, anche il venditore può essere autorizzato a permanere nell’immobile anche dopo la consegna dello stesso.

Si può parlare di impegno condiviso?

In ogni caso, così come ci sono dei diritti e dei doveri a carico del venditore, in generale fra la parte che vende e chi acquista intercorre una sorta di impegno condiviso. È lo stesso Codice Civile che fa il punto su queste regole e l’impegno consiste nel trasferire la proprietà di un bene da un soggetto ad un altro.

L’impegno condiviso consiste nel fatto più specifico secondo il quale il venditore cede la proprietà e in questo si impegna. Dall’altro lato l’acquirente si impegna a corrispondere il prezzo pattuito secondo le modalità che sono state concordate.

Ma il venditore ha anche degli obblighi e degli adempimenti di carattere burocratico. Infatti deve fornire i documenti necessari per vendere la casa, deve certificare la conformità catastale dell’immobile e deve consegnare in questo senso all’acquirente una planimetria catastale conforme allo stato della casa.

Inoltre ci sono anche altri documenti fondamentali che vanno consegnati a carico del venditore, che sono il certificato di agibilità, quello di destinazione urbanistica, la certificazione di conformità degli impianti e l’attestato di prestazione energetica. Inoltre il venditore deve consegnare all’acquirente copia del titolo edilizio, che può consistere in una denuncia di inizio attività, nella SCIA o nella licenza di costruzione.

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