Dolce, salato, inebriatoRubriche

Anche quest’anno La Capinera dello chef stellato Pietro D’Agostino rinnova la tradizione del MIO panettone gourmet e rilancia il simbolo del Natale italiano con tre proposte da servire dopo una degustazione in ristorante o da spedire a casa, per condividere con gli amici la bontà di un prodotto artigianale.

Materie prime di eccellenza e territorio restano le linee guida che hanno ispirato la realizzazione di un dolce che rispettando la ricetta originale, si arricchisce di alcune note gustative che lo rendono più ricercato al palato.

“Chiamalo, se vuoi stellato”, scherza lo chef del La Capinera, fresco di rinnovo della stella Michelin per il quindicesimo anno consecutivo, che in questo MIO panettone ha voluto metterci la firma.  

“Da sempre il panettone è il simbolo del Natale in tavola; è il dolce tipico delle festività che accompagna ogni famiglia, ogni cenone e anche quest’anno volevo accompagnare con il MIO panettone ogni brindisi di buon augurio a tutti. Ma rispetto all’anno scorso, ho scelto altre due nuove versioni”, dice D’Agostino.

Tre proposte, dunque, che rappresentano un itinerario virtuale della Sicilia gastronomica. Dalla Piana di Catania arrivano le gustose arance, da cui vengono raccolte con cura le scorze che vengono trattate con acqua e zucchero per la più classica delle ricette. Dal gusto delicato,  le scorze vengono accompagnate dall’uvetta passa imbevuta di un ottimo vino passito proveniente da Pantelleria.  Le scorzette candite sono una delle tante pietanze della cucina siciliana carica di fascino, storia e sapori di un tempo passato.

Dal ricco sottobosco dell’Etna, caratterizzato da una fertilissima vegetazione, dai castagni e ulivi imponenti, vigne suggestive che si incastonano tra le stratificazioni di pietra lavica e si intrecciano ad alberi di frutti arrivano le tipiche meline gialle, che hanno ispirato la seconda ricetta gourmet. In una versione caramellata con zucchero di canna e cannella, le fette di mele vengono poi ammorbidite da una glassa di cioccolato bianco.

E non ci si sposta poi tanto, forse si sale un po’ di latitudine per raccogliere un’altra tipica produzione etnea, tanto famosa da aver dato il nome tanti anni fa, ad un grotta scavata dalla pietra lavica durante una lontana eruzione vulcanica, che venne svelata da un gruppo di speleologi dopo ebbero attraversato una barriera naturale di rovi di lamponi. Proprio i lamponi con il loro sapore dolce e un po’ acido, vengono lavorati e immersi  nel cioccolato fondente, per un tripudio di gustosità .

Pietro D’Agostino

Il nome MIO riprende la linea di prodotti  “IO Pietro D’Agostino” che rappresentano la sua personale selezione di materie prime di eccellenza, che non possono mancare nella sua cucina. Ne fanno parte l’olio, un Biancolilla di Terraliva, prodotto nel piccolo borgo montano di Buccheri, in provincia di Siracusa nel cuore dei Monti Iblei; il miele di produzione biologica di Apis Mellifera Sicula, l’ape nera siciliana. Per la sua unicità e per la meticolosa selezione del miele, Pietro D’Agostino ha selezionato le varietà di nespolo, di castagno e di agrumi; e ancora, la pasta, i mezzi paccheri  di grano antico siciliano, impastato a freddo con l’acqua delle sorgenti della Valle dell’Alcantara, area protetta dell’omonimo Parco Regionale alle pendici del Vulcano Etna. La scelta dei vini è caduta, invece, su uno Zibibbo secco Doc di Pantelleria, Piana della Ghirlanda. Ad accompagnare anche il panettone MIO, sarà il liquore siciliano MediterranIO, realizzato da tre giovani imprenditori siciliani che hanno dato vita al brand  Giardini d’Amore®.

Il “Mio” panettone firmato Pietro D’Agostino, si può prenotare inviando una mail all’indirizzo info@pietrodagostino.it,  verrà spedito direttamente a casa.

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