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Bisogna togliersi le scarpe, lasciando fuori le sozzure del mondo, prima di entrare nella “STANZA DEI RICORDI” di Grazia Campione. Ci attende un mondo assai delicato e sognante, dai colori tenui dei pastelli, giammai aggressivi, dalle forme morbide e sinuose come appreso dai canoni dell’armonia classica.  Hanno l’onda lunga i ricordi: rimandano allo stupore dell’infanzia e ai vezzi dell’adolescenza procedendo a stento verso la stasi dell’età matura. Fine pittrice e altrettanto fine decoratrice, la Campione eccelle nella ritrattistica specie se eseguita a sanguigna e stupisce nelle miniature che si arrendono facilmente alla sua capacità di mantenere in equilibrio le anche le proporzioni più minime. 

La terza anima rivela una rigorosa tempra di collezionista di bambole d’epoca. Alla passione per le poupées, termine francese assai   fascinoso per indicarle , si accompagna un rigore diremmo quasi scientifico nella selezione di ogni singolo elemento, nell’adottarlo e prendersene cura con la dovuta attenzione filologicamente corretta.  Un’artista poliedrica insomma è quella che emerge dalla particolarissima esposizione fruibile dall’1 al 10 aprile a Modica in una Sala che insiste sulla piazza Lina Frasca. Ne usciamo lieti, dopo aver constatato che la Campione è riuscita mirabilmente a ritagliarsi quella “stanza tutta per sé” di wolfiana aspirazione, un approdo che non a tutte è concesso. 

Anna Caschetto

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