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L’omicidio di Pio La Torre e i legami tra mafia e massoneria e le trame occulte ai danni della democrazia saranno al centro dell’incontro-dibattito che si terrà mercoledì 19 aprile, alle 16, nell’aula magna “Santo Mazzarino” del Monastero dei Benedettini, sede del dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania.

L’appuntamento è promosso dall’associazione Memoria e Futuro e dal Disum in collaborazione con i seminari di Ateneo su “Territorio, migrazioni, ambiente e mafie” e vedrà la partecipazione di Paolo Mondani e Armando Sorrentino, autori del volume “Chi ha ucciso Pio La Torre?” e di Piera Amendola, autrice di “Padri e padrini delle logge invisibili”, entrambi editi da Castelvecchi.

Il libro di Mondani e Sorrentino si propone di leggere “in controluce” i retroscena di un delitto, avvenuto nell’aprile del 1982, colmo di episodi per troppo tempo tenuti all’oscuro, il cui movente verrà fatto risalire, dopo anni di indagini e un lunghissimo processo, alla proposta di legge sulla confisca dei patrimoni mafiosi, sostenuta dall’allora segretario del Pci siciliano. Il volume di Amendola è incentrato invece sul ‘patto’ siglato intorno alla metà degli anni ’80 tra massoneria coperta, organizzazioni mafiose e destra eversiva, che, secondo l’autrice, ha dato vita a una vera e propria “holding con finalità criminali e politiche” in concomitanza con il proliferare di un “numero abnorme di logge occulte, associazioni paramassoniche e ordini cavallereschi illegittimi”, Amendola ricostruisce queste ‘alleanze’ insieme con le vicende di personaggi come Giovanni Alliata di Montereale.

L’incontro sarà introdotto dal professor Salvatore Adorno, docente di Storia contemporanea al Disum, e moderato dalla presidente di Memoria e Futuro, Adriana Laudani.

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