Cronaca

La Diocesi di Acireale ha celebrato lo scorso anno i 150 anni della sua nascita e, ricordando ancora quest’evento, quasi 200 giovani nei giorni scorsi hanno invaso le strade del centro storico di Acireale per il tradizionale raduno dei ministranti, organizzato da mons. Giovanni Mammino, rettore del Seminario Vescovile di Acireale.

Diversi i momenti di formazione e riflessione che hanno caratterizzato la giornata. In particolare è stato pianificato un percorso in quattro tappe:

  1. “chiamati ad essere Chiesa” momento vissuto al Museo Diocesano: luogo di arte, storia e cultura, importante per conoscere le nostre radici fatte di solidarietà e unità;
  2. “chiamati a vivere nell’amore” momento vissuto alla Casa San Camillo: luogo dedicato all’accoglienza dei poveri, dove è possibile consumare due pasti al giorno, farsi una doccia e avere dei vestiti puliti.
  3. “chiamati a seguire nella gioia Gesù” momento vissuto all’Oratorio San Filippo Neri: luogo dedicato al gioco, alla gioia, all’allegria per imparare a regalare un sorriso a chi si fa nostro prossimo.
  4. “chiamati ad essere testimoni forti e coraggiosi” nella Basilica di San Sebastiano martire, luogo che ci rimanda all’eroismo della testimonianza nella vita quotidiana.

La Santa Messa, presieduta dal vescovo Antonino Raspanti, è stato il momento culminante del raduno, dove il vescovo durante l’omelia ha sottolineato l’importanza di seguire nella fedeltà Gesù, che sfama i cuori di ogni uomo: “Seguire Gesù è stare con Lui per annunciare la salvezza e il Vangelo. Gesù, il Figlio di Dio chiede a ciascuno di noi coerenza e fedeltà. Siamo invitati ad essere testimoni coraggiosi e fedeli alla chiamata per essere al servizio della Chiesa. Scriviamo la storia di Gesù con noi in tutte le strade e parrocchie, seguiamo Lui per dare la vita”.

La preghiera ed il servizio nella gioia hanno caratterizzato la celebrazione. Al termine di questa lo stendardo dell’Associazione diocesana dei Ministranti, custodito nell’anno passato dalla comunità parrocchiale Sant’Isidoro Agricola di Giarre, è stato affidato alle comunità di Stazzo e Scillichenti. I giochi di gruppo hanno concluso con entusiasmo la giornata.

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