Domenica 23 luglio, dalle ore 18, Villa Spaccaforno a Modica – storica residenza della nobile famiglia Bruno Statella – ospita l’evento “Dorotea reloaded”, organizzato dall’Accademia di Belle Arti di Catania, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Ragusa e Dimore Storiche Italiane – Villa Spaccaforno.
Protagonista è il guardaroba della nobildonna Dorotea Statella (1741-1824), collezione che negli anni Novanta è stata interamente donata dagli eredi alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti (Firenze). Quella degli Statella di Modica è infatti una delle più antiche famiglie della nobiltà siciliana e il loro guardaroba sfoggiava abiti ricchissimi e in linea con le mode internazionali, come Cantusci e Polonaise. Abiti tagliati e confezionati su misura secondo precisi codici stilistici che esaltavano lo status symbol di una certa aristocrazia iblea del tempo.
Per “Dorotea Reloaded” un abito della collezione è stato rivisitato (reloaded) e oggetto di un laboratorio sartoriale degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania curato da Vittorio Vicari (docente di Storia della moda) e Simona Di Stefano, cui ha preso parte anche la cultrice e couturier Angela Chiara Cernuto.
Ogni studente ha reso contemporaneo e personale lo stile dell’abito di Dorotea attraverso lo studio di texture e disegni realizzati con tecniche di ricamo e stampa, analogica e digitale, su tessuto. In collaborazione con Laura Mercurio, docente Abact di Design del gioiello e dell’accessorio, sono state realizzate, inoltre, varie reinterpretazioni contemporanee di monili e borse del XVIII secolo.
In mostra, per una sola sera a Villa Spaccaforno, saranno dunque abiti, bustini, corsetti, gioielli, accessori e i relativi bozzetti degli allievi insieme all’abito originale (1775-80), oggi conservato a Palazzo Pitti. Precede l’esposizione un seminario di studi nel corso del quale si conosceranno curiosità mondane raccolte nel Fondo Statella conservato dall’Archivio di Stato di Ragusa e tra le carte private custodite dall’erede, il barone Franzo Bruno Statella di Spaccaforno.
Ospiti di quest’ultimo, interverranno Gianni Latino, direttore Abact, Vincenzo Cassí, direttore dell’Archivio di Stato di Ragusa, e lo stesso Vicari. Mentre le studiose Giovanna Giallongo e Serena Ciarciá descriveranno al pubblico alcuni aspetti della moda e della mondanità a Modica e Ispica (l’antica Spaccaforno) fra il Settecento e l’Ottocento. Giallongo, archivista, parlerà dei legami della comunità del tempo con la cultura francese riscontrabili anche a tavola, dove il menù giornaliero era scandito da tre termini d’oltralpe: entrée, relevé, entremets; Ciarcià, cultrice di Storia della Moda, illustrerà il ricco guardaroba degli Statella nel “secolo galante”, a cavallo tra il Sette e l’Ottocento.
Accademia di Belle Arti di Catania, notizie
Nata nel 1968, l’Accademia di Belle Arti di Catania (Abact) appartiene al sistema universitario statale del MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) all’interno del comparto AFAM – Alta Formazione Artistica e Musicale e coreutica.
Articolata in tre sedi (via del Bosco, via Barletta, via Franchetti) offre agli studenti un ciclo di studi quinquennale articolato in un primo e in un secondo livello (3+2). Venticinque i corsi erogati attraverso tre dipartimenti: Arti visive, Progettazione e arti applicate e Comunicazione e didattica dell’arte. Con oltre 2.000 iscritti Abact è la quarta accademia d’Italia dopo Milano, Napoli e Roma (Fonte Afam) Info www.abacatania.it