Cronaca

Nella giornata di giovedì 21 settembre il TAR Sicilia, accogliendo l’istanza cautelare del ricorso delle Associazioni ambientaliste (WWF Italia, LAC, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia e LNDC Animal Protection ed Enpa) contro il Calendario venatorio regionale 2023-24, aveva sospeso l’efficacia spostando dal 1° ottobre la data di apertura generale della caccia, così come suggerito da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che aveva bocciato l’anticipazione alla terza domenica di settembre voluta dalla Regione Siciliana.

Con una grave forzatura legale ed una scandalosa assenza di rispetto istituzionale nei confronti della Magistratura, oggi l’Assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino ha firmato un decreto “salva doppiette” che riapre la stagione venatoria precedentemente sospesa dal TAR!

Ennio Bonfanti, responsabile regionale “fauna” del WWF, in proposito dichiara: «Mentre in tutta la Sicilia riesplode l’emergenza incendi – che continua a devastare l’Isola da quattro mesi di caldo e siccità – la Regione si preoccupa di accontentare I cacciatori più oltranzisti, che non vogliono fermarsi nemmeno davanti a questa catastrofe ecologica che sta decimando gli animali selvatici. E’ davvero inspiegabile ed inaccettabile questo accanimento contro la Natura e odio verso la fauna del Presidente della Regione e dell’Assessore all’agricoltura: già ad agosto avevamo scritto un appello a Schifani e Sammartino per sospendere la stagione venatoria, per i medesimi motivi per i quali la stessa Regione aveva deliberato lo “stato di calamità” e di “emergenza nazionale” in tutta la Sicilia, a causa proprio dell’ “emergenza incendi e ondate di calore”. Non abbiamo ricevuto nemmeno una risposta! Evidentemente per l’Assessore Sammartino è prioritario tutelare le associazioni venatorie estremiste e tutti i loro desideri, anche quelli illegali e contrari alle decisioni degli organi giudiziari. Da Assessore ed amministratore pubblico avrebbe dovuto mantenere un atteggiamento super partes, equilibrato, rispettoso almeno delle decisioni dei giudici ed avrebbe dovuto garantire il primario interesse pubblico della tutela della fauna, invece di ricercare il consenso della lobby dei cacciatori».

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