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È la mattina del 29 dicembre del 2021. Tommaso, poco più che quattordicenne, esce presto per andare ad allenarsi con la sua squadra, Invictus Team. Una mattina che sembra come tante e invece quel giorno è diverso.

Tommaso è in bici, si sta allenando con i suoi compagni di squadra, 9 ragazzini che sfidano il freddo di dicembre, lui chiude il gruppo. Entrando in una rotonda, davanti qualcuno frena, a catena tutti frenano, lui fa lo stesso. Ma tocca leggermente la ruota del compagno prima di lui e cade, su sé stesso, con la scarpa agganciata al pedale, sul ciglio della strada. Si sta per rialzare quando un tir decide di capitare sul suo percorso e sul suo destino. Lo trascina per qualche metro senza neanche accorgersi che, sotto la ruota anteriore destra, Tommaso era lì, a cercare di realizzare se era vero o no quello che gli stava capitando, se era ancora vivo o se a pensare fosse già la sua anima!

Da quel giorno la vita di Tommaso cambia. Diverse fratture ossee ma, soprattutto, la rottura completa dell’uretra che lo costringe a vivere, per un anno, con un catetere, unico modo per poter fare la pipì.

Dal 29 dicembre 2021 inizia un incubo, per lui, per la sua famiglia. Il suo caso è complesso, all’inizio si esclude la possibilità di intervenire per provare a ricostruire l’uretra. L’ematoma interno è troppo esteso, lui troppo mal concio.

Nel frattempo, i mesi passano con continui accessi in sala operatoria (14 per l’esattezza), dolore, sofferenza fisica e psicologica.

Poi finalmente la luce della speranza si accende quando i genitori di Tommaso incontrano il Prof. Manzoni, Direttore del Dipartimento di Urologia Pediatrica dell’Ospedale Policlinico di Milano.

Un anno dopo l’incidente, Manzoni, la sua equipe e il Prof Philip Ransley, Honorary Consultant del Department of Paediatric Urology del Sindh Institute of Urology and Transplantation (SIUT) a Karachi in Pakistan (venuto da lì apposta per operare Tommy) compiono il miracolo: l’uretra è ricostruita e lui può tornare autonomo!

Il progetto

Tommaso non ha mai mollato un giorno, ha combattuto contro la sofferenza, il dolore fisico, ha lavorato sulla sua testa per non sentirsi “diverso” e pensando che un giorno tutto questo sarebbe finito e lui sarebbe tornato a vivere la sua adolescenza.

360 sono i lunghi giorni di cateterizzazione di Tommy e 360 sono i chilometri che Federico e Tiziana, i genitori di Tommaso, faranno in bici, il prossimo ottobre, per raccogliere fondi a favore dell’Associazione Bambino Nefropatico che, tra le tante attività, supportano gli interventi che il Dott. Manzoni e il Dott. Ransley effettuano per aiutare bambini con problemi urologici e renali (a Milano e in Pakistan, qui purtroppo molto spesso i bambini subiscono danni urologici gravi come quello di Tommaso per via delle condizioni di vita precarie che li costringono a vivere in mezzo alla strada).

L’Associazione Bambino Nefropatico è impegnata da oltre 45 anni a prendersi cura dei bambini affetti da patologie renali e urologiche, offrendo cure mediche, consulenze specialistiche, supporto psicologico. Inoltre, mettere a disposizione in comodato d’uso 4 alloggi per le famiglie che vengono da lontano e hanno bisogno di un luogo da chiamare casa durante le cure dei piccoli. L’associazione sostiene i reparti pediatrici del Policlinico di Milano, con progetti di ricerca e l’acquisto di attrezzature mediche all’avanguardia, ed importanti centri di riferimento, come il Centro Bonelli per le malformazioni congenite del rene e delle vie urinarie, mirato a prevenire e curare il danno renale dal feto al bambino, seguendo i piccoli pazienti in un percorso che li affianca da quando sono nella pancia della mamma, fino alla vita adulta.

La pedalata solidale inizia dalla rotonda in cui è avvenuto l’incidente a Grumello del Monte, attraversa il lago di Iseo, raggiunge il lago di Garda e percorre tutto il suo perimetro, per poi tornare alla rotonda di Grumello,dove ad attenderli ci sarà il loro Tommy!

Federico e Tiziana non saranno soli in questa loro impresa: parte della squadra Invictus Team pedalerà con loro; Antonio Serratore, coach di Invictus, li seguirà con il suo furgone. E poi amici ciclisti e triathleti che, in questo lungo anno hanno sostenuto la famiglia, si uniranno durante il percorso, chi per lunghi tratti, chi per qualche chilometro.

L’iniziativa ha lo scopo di raccogliere fondi ma anche di sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale, tema caldo più che mai viste le tristi vicende a cui abbiamo assistito in questi mesi.

L’Associazione per il Bambino Nefropatico – ABN è orgogliosa di sostenere Tommaso e la sua famiglia in questa straordinaria avventura. Fondata nel 1978, ABN Onlus è impegnata a fornire cure e supporto ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, contribuendo al progresso della medicina pediatrica.

Chiunque vorrà unirsi all’iniziativa, per fare qualche chilometro con Federico e Tiziana o solamente per contribuire al loro progetto con una donazione, potrà farlo. Ecco il link per sostenere l’Associazione

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