Cronaca

L’annuale festa di Santa Barbara, eletta a patrona di Tremestieri  dopo lo scampato pericolo dalla peste che ha colpito i paesi etnei  alla fine del secolo XVI , è una di quelle occasioni, diremmo necessarie, da cogliere al volo perché nelle nuove generazioni si tramandino storia e tradizioni di fede e cultura che altrimenti persi.

Ecco perché è da prendere con entusiasmo l’iniziativa di coinvolgimento delle giovanissime generazioni nella festa di Santa Barbara: l’accoglienza delle reliquie di santa Barbara provenienti, come ogni anno dalla città di Paternò che condivide con Tremestieri  il patrocinio, sul sagrato della chiesa madre da parte delle classi di scuola primaria del plesso di “Via delle Scuole” del Circolo Didattico Statale ”Teresa di Calcutta” in un momento di festa e di conoscenza della Martire, e poi, il giorno successivo – l’1 dicembre – l’incontro del parroco don Gaetano Sciuto con le seconde classi della scuola secondaria di 1° grado “Edmondo De Amicis” con la proiezione di immagini dell’artistico simulacro in legno, di particolare fattura e bellezza e tra i più antichi della diocesi  di Catania (risale, infatti, ai primi anni del 1600) per far conoscere “Santa Barbara nella storia, cultura e tradizione” di Tremestieri.

In particolare, soffermandosi  don Gaetano sui segni propri del simulacro come la postura di santa Barbara, fiera e vittoriosa nel suo portamento, a testa alta, con la palma del martirio e della vittoria e della corona, segno di regalità e dignità della persona che ha incontrato il suo Signore Gesù, con il vangelo in mano che tiene saldamente, come guida e fonte a cui attingere la forza di superare gli ostacoli alla sua fede, ed infine la torre, segno di fortezza con  tre finestre, a memoria del Dio Uno e  Trino.

Il resto dei giorni di festa – come da programma – si svolgerà con le consuete celebrazioni eucaristiche del  triduo e di domenica 3, giorno di vigilia, con la svelata del simulacro – alle ore 18 – e l’offerta della cera e dei fiori da parte di tutte le componenti delle comunità ecclesiale, e civile, dei Vigili del Fuoco e militari, e  nel pomeriggio del 4 – giorno della festa – dopo la celebrazione eucaristica delle 18:30, anche una breve processione con il simulacro per le vie del centro.

Tra gli altri momenti della festa vanno evidenziati quelli particolarmente significativi di fraternità, come la condivisione di un panino con salsiccia e vino/acqua nel piazzale dell’oratorio parrocchiale di sabato 2 (alle ore 20), del ricordo delle vittime della strada nella santa messa di venerdì 1 (ore 18), alle ore 18 (all’ingresso di Tremestieri venendo da Catania, l’amministrazione comunale ha da qualche anno realizzato un monumento-ricordo delle tante vittime della strada  di Tremestieri ) e di solidarietà, con la donazione di sangue e plasma nella mattina di domenica 3 dicembre nella sede dell’Advs Fidas.

Vincenzo Caruso

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