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Dalle prime ore di stamattina circa 300 operatori della Polizia di Stato sono stati impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 41 soggetti a vario titolo indagati e con differenti profili di responsabilità dei delitti di associazione di tipo mafioso (clan Cappello-Bonaccorsi), associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi da fuoco, spaccio di vari tipi di droga (cocaina, crack, marijuana e hashish). In particolare, è stata documentata la gestione di una grossa “piazza di spaccio” operante nella città di Catania. Ulteriori ed inediti dettagli dell’Operazione denominata  “Locu” sono stati illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa nella sala riunioni della Questura di Catania.

La Polizia ha eseguito un provvedimento restrittivo, emesso dal gip Simona Ragazzi, su richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Michela Maresca. Sono 36 i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, alcuni dei quali già detenuti, mentre per altri cinque indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Le indagini, coordinate dalla Dda, sono state avviate dalla sezione Antidroga della squadra mobile della Questura di Catania nel maggio del 2020 e si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e videoregistrazioni. Secondo la Procura distrettuale di Catania hanno consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico e allo spaccio di cocaina, crack, marijuana e hashish che, da anni, gestirebbe una grossa «piazza di spaccio» nello storico rione San Cristoforo, allestita nella zona tradizionalmente chiamata Locu, storicamente presidiata da esponenti del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi.

L’inchiesta avrebbe fatto emergere, anche grazie all’impiego di agenti sotto copertura del Servizio centrale operativo della Polizia, centinaia di episodi di cessione di droga, all’interno di alcune case e in strada ed avrebbe fatto luce sull’attività di un gruppo di pusher che si alternavano nelle operazioni di vendita di cocaina e crack sotto la guida di quelli che l’accusa indica come i capi e promotori dello spaccio: Nicola Tomaselli Salvatore Marino e Francesco Cultraro. La piazza si sarebbe rifornita di cocaina utilizzando principalmente tre canali. Due gestiti da altrettante frange del clan Cappello-Bonaccorso: quella riconducibile a Domenico Querulo e quella ai cui vertici ci sarebbero Giovanni Agatino Distefano e Rocco Ferrara. Il terzo sarebbe invece riconducibile a Orazio Giovanni Di Grazia, figlio di Orazio, 77 anni, già appartenente al clan Laudani di Cosa nostra etnea.

Nel corso delle attività di indagini la polizia ha sequestrato complessivamente oltre 700 grammi di cocaina e un chilogrammo di marijuana. Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal gip, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come previsto dalla legge.

Sono state 42 le ordinanza firmate dal Gip. Una persone è riuscita a sfuggire all’arresto. Sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: Sergio Arangio, di 32 anni; Salvatore Bonvegna, di 44; Rosetta Buda, di 59; Lucio Condorelli, di 50; Filippo Crisafulli, di 62; Salvatore Crisafulli, di 46; Francesco Cultraro, di 38; Salvatore Cultraro, di 57; Umberto D’Antone, di 45; Giovanni Orazio Di Grazia, di 53. In manette anche Salvatore Di Maggio, di 40 anni; Giovanni Agatino Distefano, di 43; René Salvatore Distefano, di 34; Rocco Ferrara, di 46; Francesco Grillo, di 41; Piera Grillo, di 35; Andrea La Rosa, di 35; Gabriele Santo Longo, di 25; Salvatore Marino, di 34; Francesco Maugeri, di 35; Antonino Oscini, di 43; Mario Maurizio Providenti, di 50, Biagio Querulo, di 37 anni; Domenico Querulo, di 44; Jonathan Russo, di 29; Cristina Scavone, di 45; Giuseppe Spampinato, di 35; Giovanni Tomaselli, di 32; Giuseppe Tomaselli, di 48; Nicola Tomaselli, di 48; Salvatore Tomaselli, di 39; Santo Tomaselli, di 72; Gheorghe Laurentiu Trusca, di 30; Giuseppe Valuto Sciara, di 49; Giovanni Vecchio, di 26; Gaetano Venuto, di 34 anni. Agli arresti domiciliari sono stati posti: Carmela Fiorentino, di 63 anni; Francesco Palazzolo, di 50; Gianluca Pittera, di 36 Ignazio Testa, di 60; Francesca Sara Tomaselli, di 24.

Nel corso dell’attività di indagine sono stati, inoltre, effettuati diversi sequestri di sostanze stupefacenti (complessivamente, oltre 700 gr. di cocaina e 1 kg di marijuana).

Per le vaste ed articolate attività dinamiche sul territorio finalizzate al rintraccio e cattura dei destinatari delle misure cautelari emesse, la Squadra Mobile della Questura di Catania si è avvalsa della collaborazione di omologhi organi investigativi di Siracusa, Agrigento e altre località ed è stata inoltre coadiuvata dal Servizio Centrale Operativo, agendo sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha inviato nel Capoluogo etneo diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine. Non è mancata la partecipazione di ulteriore personale della locale Questura e delle sue articolazioni periferiche nonché di unità specializzate come Polizia Scientifica, Reparto Mobile, Polizia Stradale e anche di un elicottero del Reparto Volo. A taluni dei destinatari del provvedimento restrittivo di cui all’odierna operazione antimafia, già ristretti per altra causa, la misura è stata notificata con l’ausilio di personale della Polizia Penitenziaria dei vari Istituti che li ospitano.

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