Teatro

“C’era una volta”: s’intitola così la prima e più importante raccolta di fiabe di Luigi Capuana. Del resto non iniziano così tutte le favole? Non è in quel remoto retaggio ancestrale che risiede il loro fascino e il loro insegnamento? Lo sapeva bene il grande scrittore di Mineo, a cui il Teatro Stabile di Catania, dopo le celebrazioni di novembre per il centenario della morte, continua a rendere omaggio proprio con “C’era una volta. Un viaggio nel paese delle fiabe di Capuana”.

Si tratta di un avvincente spettacolo per le scuole elementari e medie, in linea con la tradizione che vede lo Stabile riproporre anno dopo anno quello che è ormai un appuntamento fisso, la fiaba teatrale allestita per gli studenti: un impegno ultraquarantennale, mirato a diffondere la consuetudine e l’amore per il teatro presso i giovanissimi che saranno il pubblico adulto di domani.
Adattamento teatrale e regia sono di Ezio Donato, profondo conoscitore della letteratura per ragazzi e forte della lunga esperienza di docente di pedagogia nell’ateneo catanese. Ad arricchire l’allestimento le scene e i costumi di Dora Argento, i movimenti coreografici di Donatella Capraro, le musiche di Mario Incudine, le luci di Franco Buzzanca. In scena un folto cast di qualità che annovera (in ordine alfabetico), Franz Cantalupo, Giada Colonna, Luca Iacono, Plinio Milazzo, Giampaolo Romania, Francesco Russo, Maria Rita Sgarlato, Olivia Spigarelli, Irene Tetto, Emanuela Trovato.

I prorotagonisti della spettacolo. Ph. Antonio Parrinello

I protagonisti della spettacolo (Foto Antonio Parrinello)

La nuova produzione targata Teatro Stabile di Catania è in scena al Teatro Musco, dall’11 al 30 gennaio, proponendo a migliaia di studenti un’ampia programmazione di 20 giorni, sia pur ridotta rispetto a precedenti stagioni. Ma, almeno per una volta, la crisi non c’entra. Il numero delle rappresentazioni è stato infatti determinato in ossequio alle indicazioni del Mibact, che impongono di rimanere dentro i parametri stabiliti nel Decreto Franceschini. E chi ha detto che le fiabe piacciono solo ai piccoli? Alle numerose recite mattutine delle ore 10, riservate alle scolaresche, si aggiungono quelle aperte al pubblico, previste per il 13 e 16 gennaio (rispettivamente alle ore 20,45 e 17,30).

“In questo nuovo adattamento – evidenzia Ezio Donato – le fiabe del nostro autore, nate dai racconti orali della tradizione popolare, ritrovano facilmente sulla scena la loro originaria vitalità e strettissima parentela con il teatro. Sanguineti diceva che ogni fiaba è un precursore della scena, “un genere teatrale che postula un recitante e un pubblico, anche ridotto a un ascoltatore solitario” che spesso interviene nel racconto chiedendo ripetizioni, spiegazioni e, in definitiva, un contatto diretto con chi narra. Perciò in questa particolare messa in scena ad ogni recita lo spettacolo non sarà mai lo stesso e tutti gli spettatori, bambini, ragazzi e adulti, per una volta potranno intervenire interagendo con la scena. Tutti parteciperanno assieme ai protagonisti della fiaba, ai loro sforzi per non rassegnarsi mai all’ingiustizia, alle avversità, e per affrontare le prove che la vita richiede con coraggio e tenacia, avendo fiducia in se stessi e nel futuro”.

Bambini al "Musco"

Bambini al “Musco”

Con questo spettacolo dedicato ai bambini e ai ragazzi, ma adatto agli spettatori di tutte le età, le fiabe di Capuana ritornano allo Stabile sulla scia di memorabili successi. Aveva iniziato, alla fine degli anni ’70, Giuseppe Di Martino, adattando per molte stagioni le trame più belle. Ma quella tra Capuana e lo Stabile etneo è una lunga storia d’amore che inizia ancor prima, e coincide con l’inizio della vita dell’ente, avviata nel 1958 con lo storico debutto di Malìa, forse il dramma più riuscito dell’autore. E puntuale si è presentato lo Stabile alle celebrazioni del ricordato centenario, con la giornata organizzata lo scorso 27 novembre, in sinergia con i Comuni di Catania e Mineo e con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università. Dopo aver onorato la secolare ricorrenza, lo Stabile, che fa parte del Comitato Nazionale Luigi Capuana istituito per un triennio da Franceschini, rende ora un altro tributo al maestro del verismo, di Verga, De Roberto e Pirandello. Perché Capuana, romanziere e drammaturgo, fu talento eclettico, versato parimenti nella narrazione favolistica, tanto da essere considerato l’Andersen italiano.

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