Intervista con...

I protagonisti indiscussi, dinamici, giovani ed intraprendenti, sono proprio loro, ovvero Andrea Cable, Noemi Arena, Giulia Cannavò e Monica Santonocito). E sono protagonisti di “Alle Armi”, la novità di Antonella Caldarella, autrice, attrice e regista catanese, che ha inaugurato lo scorso fine settimana, alla Sala Roots di Catania, in via Giuseppe Borrello 73, la terza edizione della rassegna “Underground rivers” – Flussi teatrali nel sottosuolo cittadino, prodotta da Teatro Argentum Potabile.

Una scena (Foto di Cristina Iacona)

Nell’accattivante pièce i quattro giovani protagonisti, per circa 60 minuti, con la regia della stessa autrice, su un impianto scenografico surreale, da favola  magica, introducono e guidano il pubblico – a gruppi – dividendo poi gli spettatori in uomini e donne, in soldati e bambole. E lo spettatore, tra maschere e specchi, re e regine, servi e padroni,  assiste ad una autentica chiamata alle armi e viene coinvolto in prima persona per dare il ritmo ai combattenti. Sempre il pubblico si ritrova poi ad essere scrutato, analizzato, con delle riflessioni o disgressioni sul teatro e sull’interscambiabilità dei ruoli, a teatro come nella vita, ieri come oggi.

Le musiche dello spettacolo sono di Einsturzende Neubauten, The Ex, Sutari e le scene e costumi di Roberta Cannavò, Serena Catella e Denise Falco.

“Alle Armi” tornerà in scena, alla Sala Roots, sabato 14 Ottobre, alle ore 21.00 e domenica 15 alle 18.30 ed a tal proposito abbiamo voluto ascoltare le impressioni sul lavoro da parte dei giovani interpreti, Giulia Cannavò, Andrea Cable, Monica Santonociro e Noemi Arena e della regista Antonella Caldarella.

Giulia Cannavò (Ph. Cristina Iacona)

“Abbiamo portato in scena, oltre ad uno spettacolo, – esordisce Giulia Cannavò un esperimento. In un periodo in cui è più facile adempiere al ruolo sociale di “apatici e inebetiti ”, il lavoro esprime la rabbia, la speranza e la voglia dei “folli sognatori” di lottare verso chi vuole strappare i desideri, verso chi vuole imporre un mondo di scelte già prese, senza il consenso di chi il mondo lo vive. Una lotta anche contro le “pecore” che, pur non facendo nulla, permettono alla società di autodistruggersi con la pigrizia. Mi ritengo orgogliosa di lanciare questo messaggio attraverso il teatro e sono felice che il pubblico ne sia uscito scosso, toccato nel profondo, come se noi attori avessimo solo urlato a voce alta i pensieri che da tempo risiedevano intrappolati nelle loro coscienze”.

Andrea Cable (Foto Cristina Iacona)

“Se non siete aperti, se non siete curiosi, – dichiara Andrea Cablese non siete giovani dentro, se volete stare comodi sul divano, se volete guardare tutto quello che passa in televisione senza ritegno, se non volete pensare ad altro che alla pizza del sabato sera, allora non venite a vedere Alle Armi. Perché non vedrete il solito spettacolo per passare il tempo, non vedrete intrattenimento, non vedrete banalità ripiena di squallore, non vedrete falsi concetti ripieni di parole inutili, non vedrete ciò che voi volete vedere, vedrete ciò che gli attori vogliono che vediate. E a fine spettacolo potrete dire di aver assistito ad una rappresentazione magica”.

Monica Santonocito (Ph. Cristina Iacona)

“In un mondo parallelo, ma non troppo, distante ma vicino, surreale, ma (se ognuno di noi volesse) reale, – ribadisce Monica Santonocitouna bambola, un soldato, una regina ed un ragazzo scrutano gli spettatori e li sfidano ad agire con loro. Una sfida che, chi è un “folle sognatore” come noi, coglierà subito, per aiutarci a costruire i nostri ponti e le nostre strade. Per uscire dalla monotonia, dalla rassegnazione, in attesa che qualcosa accada, che qualcun’altro la faccia accadere, perché in pochi ci credono davvero. Se siete tra quei pochi, se volete assistere ad uno spettacolo fuori dal comune, accorrete alla chiamata alle armi. I folli sognatori vi aspettano. Già altri sono venuti e ne sono usciti entusiasti, forse scossi, ma abbiamo percepito la loro eccitazione successiva alla paura e allo sgomento per ciò che stava accadendo dentro e fuori di loro, per la presa di coscienza che questo spettacolo è in grado di dare. È un grido a non arrendersi, ad agire, ora”.

Noemi Arena in scena (Ph. Cristina Iacona)

L’ultima a dire la sua tra i quattro protagonisti è Noemi Arena: “Pensate di essere pronti per scavare nella vostra coscienza? Credete di essere pronti ad esaminare voi stessi ed essere proiettati in un mondo parallelo dove i vostri pensieri si fonderanno con ciò che vedrete e ascolterete? La magia del teatro vi accompagnerà in questo viaggio in cui la realtà di tutti i giorni, monotona e abitudinaria, verrà condannata e le vostre insicurezze verranno messe a nudo con voi stessi, vi ritroverete faccia a faccia con la vostra vita. Noi attori vi faremo da guida in questo percorso e verrete spronati a lottare contro la sottomissione e l’indifferenza di chi ai sogni non crede, di chi accetta la vita semplicemente lasciandola scorrere, quando invece la vita è una guerra, un gioco, a volte crudele, ma da affrontare con la grinta e speranza che solo i giovani di cuore possiedono”.

Antonella Caldarella

Ed infine a parlare è l’autrice e regista dello spettacolo, Antonella Caldarella. “Sono soddisfatta della riuscita dello spettacolo nelle due prime serate – ribadisce la Caldarella e soprattutto della risposta del pubblico e dell’interpretazione dei ragazzi. Il testo che ho scritto quest’anno, porta avanti una linea poetica, già iniziata con il precedente lavoro “Tempo non Tempo,” utilizzando forme di Teatro popolare come “cavallo di troia” per contenuti metafisici e politici che tendono a scuotere le coscienze ed a stimolare i cambiamenti di prospettiva”.

Appuntamento quindi con “Alle Armi”, al “Roots” di Catania, per le due ultime repliche, il 14 e 15 Ottobre. I “folli sognatori” vi aspettano, in un mondo fatato, dove può succedere di tutto.

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