Intervista con...

Continuano ad essere tanti i messaggi di solidarietà, di sostegno, da tutta la città e dall’Italia intera, ricevuti dai Briganti Librino, squadra catanese di rugby, dopo il vile incendio che ha distrutto la loro Club house nel popoloso e difficile quartiere etneo. “Vorremmo ringraziare tutti per i messaggi di solidarietà – sottolineano i dirigenti, i componenti della società sportiva di Librino – è molto importante in questo momento sentire il caloroso sostegno di tutti, vicini e lontani.  Adesso possiamo pensare a ricostruire quello che è stato distrutto ed invitiamo a dare un contributo economico per rimetterci in piedi e costruire una Club house, una Librineria ancora più bella di quella di prima. Domenica mattina al campo San Teodoro ci sarà una assemblea cittadina e la società ha già avvertito tutti: Vogliamo ripartire, quindi vestitevi comodi, ci sarà da lavorare”.

Martedì 16 Gennaio, intanto, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà a Catania e visiterà gli orti sociali del quartiere, accanto alla sede dei Briganti, distrutta dal fuoco.

Angelo D’Agosta “Brigante”

Su questo vile gesto, sui Briganti Librino, sulla loro storia e su come sostenerli per ricostruire la sede abbiamo ascoltato un di loro, l’attore, regista e autore teatrale catanese Angelo D’Agosta, che ha militato proprio con i Briganti Librino e ne conosce bene lo spirito battagliero, la loro forza e generosità nel sapere affrontare le difficoltà in un quartiere spesso nemico, ma che regala anche con i ragazzi tante soddisfazioni. D’Agosta, ricordiamo, nato a Catania nel 1985, nel 2008 si è laureato alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania, nel luglio del 2011 ha conseguito il diploma d’attore alla Scuola d’Arte Drammatica “U. Spadaro” del Teatro Stabile etneo ed ha esordito come regista teatrale nel 2007, a 22 anni, con lo spettacolo “Il mio nome è Medea”, di cui è anche autore.

Ma come ha reagito Angelo D’Agosta al vile incendio che ha distrutto la Club house dei Briganti?

“Vigliacchi. Questa è stata la prima parola che mi è venuta in mente. – risponde Angelo D’AgostaIl campo è vissuto da centinaia di persone tutto il giorno, tutti i giorni e loro hanno agito solo di notte. Di giorno non avrebbero potuto perché il Campo appartiene a tutti e chiunque tenti di vandalizzarlo, per un qualunque motivo, non può non aspettarsi una reazione  dura. Il campo è di chi lo vive e  che quindi lo difende. E loro, che sono vigliacchi, non avrebbero mai avuto il coraggio di farlo alla luce del giorno.

L’ingresso della Club house bruciata

Il Campo e prima il Centro Iqbal Masih, hanno avuto e hanno un ruolo importante per tante persone, me compreso, che ho visto nascere la squadra  quando ancora ci si allenava in strada e quel miracolo che è il San Teodoro. Il Campo è un miracolo. Messo in piedi dalle macerie e diventato, negli anni, esempio di eccellenza e soprattutto di riscatto.

Nel vedere la Club House in quello stato non ho trattenuto le lacrime e ho detto a Samuele Barone (che vive e ama quei luoghi prima di me):“ Non si può guardare così”. Lui mi ha risposto:“ E allora? Non ci siamo mai abbattuti. Ora la ricostruiamo, ma più grande, più bella”. Questo è lo spirito brigante e quei vigliacchi non lo avranno mai. Il fatto è che i Briganti sono persone straordinarie: Piero, Umbo, Stefano, Angelo, Mario, le Librinaie e tutte le altre e gli altri  che vivono e fanno vivere il Campo sono tra le persone migliori che io conosca”.

Angelo D’Agosta in mischia con i Briganti

Un tuo ricordo dell’esperienza, da giocatore ed oggi da amico ed Old con i Briganti Librino…

“Ho avuto l’onore di essere tra i primi giocatori dei Briganti, quando ancora non avevamo un campo e capitava di allenarci in strada. Ora il campo c’è ed i Briganti sono una società con più di cento tesserati e tutte le categorie, dalle under alla serie C, la franchigia  femminile e un gruppo di Old che saranno la base per la squadra Old. C’è solo una parola per definire tutto questo: miracolo. Lo sport è una occasione di riscatto, perché è portatore sano di valori. Allora la speranza è che progetti che nascono dal basso, come quello dei Briganti, possano fiorire in ogni quartiere e per ogni sport”.

Come hai pensato di aiutare i Briganti a superare questo difficile momento?

“Tornato a casa ho cercato di pensare un modo per poter dare il mio aiuto. E mi è venuto in mente questo: #UNABIRRAPERIBRIGANTI e funziona così: io faccio un bonifico del prezzo di una birra da 66 (2 euro) per ogni persona a cui voglio offrirla, faccio il video e taggo  su facebook, gli amici beneficiari che a loro volta, dopo bonifichino, offrono altre birre… e così via. Questo è l’iban: A.S.D. I Briganti – IT 03T 03127 26201 000000190243. Ora i Briganti hanno bisogno dell’aiuto di tutti. E domenica 14 Gennaio ci aspettano al Campo, dalle 10.00, per organizzare il da farsi”.

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