Dolce, salato, inebriato

Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle

Città d’arte e antichi borghi, incantevoli scorci e una natura mozzafiato impreziosiscono questa terra – la Toscana – meta turistica tra le più ambite. A contribuire a tale successo anche una gastronomia prelibata e vini d’eccellenza. Ecco allora che per chi allunga il viaggio fino al lembo estremo della bassa Maremma – quasi al confine con il Lazio – sarebbe davvero un peccato non inserire nel taccuino di viaggio qualche excursus enogastronomico. Proprio qui, in quella nota ai più come Costa d’Argento, dolcemente adagiata tra Capalbio e il mare, si erge la tenuta Monteverro: 50 ettari vista mare, una barricaia superlativa e 6 etichette – due bianchi e 4 rossi – che conquistano.

Il tutto alimentato da una grande passione, quella per il vino e per la terra dei due proprietari, Julia e George Weber, tedeschi di Monaco che in questa estremità maremmana approdano nel 2003. Quest’anno la tenuta festeggia i 10 anni della prima vendemmia: in soli 15 anni dalla sua fondazione – quando vennero piantate le prime viti su un terreno dalla conformazione speciale, argilla rossa e ciottoli erosi di origine calcarea – Monteverro si è trasformata in una realtà vitivinicola d’eccellenza nel panorama internazionale, riconosciuta nel Gotha dei maggiori produttori di vino.

Nel 2011 debuttano i primi 4 vini della tenuta: Monteverro, da uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot, Terra di Monteverro, stesso uvaggio ma di maggiore immediatezza; Tinata, prodotto con Syrah e Grenache, e lo Chardonnay. Nel 2015, l’offerta si è arricchita di due nuovi prodotti: Verruzzo, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot con una piccola percentuale di Sangiovese, e il Vermentino di Monteverro. Sei etichette, quattro rossi e due bianchi, prodotti seguendo metodi biologici con una filosofia che mira alla qualità assoluta del prodotto finale scevra da mode e tendenze e che lo scorso anno ha avviato il percorso per la certificazione che si concluderà nel 2019.

Un piccolo tesoro nascosto fatto di verdi colline, una natura incontaminata ed emozionante con strade panoramiche che attraversano la campagna, in quella che potrebbe definirsi la patria di vignaioli pieni di passione per quello che fanno, attenti alla natura e al paesaggio che li circonda.

Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle

In questo contesto da sogno è possibile visitare la Cantina Monteverro e i vigneti su appuntamento. D’obbligo anche il passaggio all’interno del Wineshop dove è possibile acquistare anche le vecchie annate scrupolosamente conservate. Il locale è stato studiato per preservare al meglio i vini. All’interno, infatti, è mantenuta una temperatura costante di 18°, per favorire una conservazione ottimale delle bottiglie, evitando così possibili alterazioni del vino dovute agli sbalzi termici.

Inoltre presso la tenuta, da Giugno a settembre, sarà possibile ammirare l’installazione di Elena Saracino – artista friulana, classe 1975 –. L’opera site specific è realizzata nel luogo stesso dell’esposizione e rientra nell’iniziativa Arte e Vino, un percorso eno-artistico che si snoda attraverso il territorio e le sue cantine, organizzato dal Comune di Capalbio in collaborazione con l’Associazione culturale Il Frantoio.

Una realtà tutta da scoprire in un angolo di Toscana che regala emozioni e scorci – e vini – indimenticabili.  Una visita a Monteverro è anche l’occasione per scoprire il ricco territorio intorno a Capalbio raccolto dentro le sue antiche mura e dominato dalla Rocca Aldobrandesca. Imperdibile una visita al Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle dove è possibile ammirare ciclopiche sculture alte dai 12 ai 15 metri dedicate ai simbo li dei tarocchi, un mondo tra sogno e realtà in cui sono raffigurati i 22 arcani maggiori.

Per maggiori informazioni: www.monteverro.com – https://www.facebook.com/monteverrowines/

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