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Un piccolo aiuto arriva per le famiglie italiane con figli in età scolare, nella dichiarazione dei redditi 2016 sarà possibile detrarre nel modello 730 le spese sostenute per la mensa della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria entro un tetto massimo annuale di 400 euro.

A fare chiarezza è arrivata la circolare numero 3/E del 2 marzo 2016 dell’Agenzia delle Entrate che ha inserito tra  le spese detraibili per l’istruzione anche la mensa scolastica che vanno ad aggiungersi alle tasse di iscrizione e di frequenza scolastica comprese le scuole private e paritarie.

Al contrario non sarà concessa alcuna detrazione per l’acquisto di cancelleria e per i testi scolastici della scuola secondaria di primo e secondo grado.

Le nuove detrazioni si applicano a partire dall’anno d’imposta 2015, come detto, nel limite massimo di spesa di 400 euro per ogni alunno. La validità effettiva è contenuta nella nuova lettera e-bis articolo 15 del Tuir, introdotta dalla legge 107 del 2015, infatti precedentemente queste spese non erano detraibili per quel che riguardava la scuola dell’obbligo.

In pratica concreta per la frequenza delle scuole di infanzia, elementari e per le secondarie è prevista una detrazione pari al 19% su un tetto annuo massimo di 400 euro per ogni studente. A beneficiare della novità saranno soprattutto gli istituti privati per frequentare i quali è richiesto il pagamento di una retta mensile o annuale il cui costo potrà essere portato, parzialmente, in detrazione. La detrazione si applica soltanto per spese sostenute per familiari fiscalmente a carico.

La circolare dell’Agenzia delle Entrate pone l’accento sulla differenziazione tra le spese per la frequenza scolastica e le erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici.

I contributi volontari consistenti nelle erogazioni liberali non rientrano nel tetto dei 400 annui per ogni studente.

Per gli studi universitari è confermata la detrazione del 19% senza il tetto dei 400 euro.

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