Cronaca

Il progetto ascolto Telefono “Pronto”, attivato dal Centro Prima Accoglienza Savio (CePAS) presso l’Oratorio Salesiano “San Domenico Savio” di Messina, è un “amico” discreto che, attraverso l’amorevole disponibilità di qualificati e selezionati operatori volontari, formati dal fondatore, il sacerdote salesiano psicoterapeuta don Umberto Romeo, vuol essere una valvola di sfogo per quanti, quasi sempre soli con i loro affanni e le loro preoccupazioni, anelano di abbattere quel muro invisibile che isola il loro animo nel buio e nel silenzio, per permettere alla luce della speranza di entrare.

Il giornalista ed exallievo salesiano catanese Agatino Zizzo, da sempre particolarmente attento ai problemi esistenziali che affliggono, sempre di più, la Società di oggi e che da anni si batte contro l’egoismo e l’indifferenza che rendono ciechi, sordi ed insensibili nei confronti del prossimo, ha pensato di supportare il suo lodevole impegno con un calendarietto 2016 che riporta, sul retro, un  suo messaggio forte e profondo:

Attraverso questo calendarietto voglio parlare di Pace, che manca nelle nazioni e tra i popoli, ma molto spesso nei posti di lavoro, di aggregazione e purtroppo pure nelle famiglie. Ciò provoca il crollo dell’amore e dei valori spirituali e si arriva, talvolta, a gesti insani. Soprattutto i giovani, il cuore di molti di loro batte accanto al mio, siano pazienti e prudenti nelle relazioni. E se intercettate qualcuno, che vi sembra solo, inquieto e disorientato, consigliate un approdo e ristoro in territorio salesiano dove Telefono “Pronto”, con il numero 090 717271, mette a disposizione, dalle 17:00 alle 20:00, qualificati operatori. 

Da un giornalista, cronista di strada, tanto affetto e Pace! “

 Un sereno auspicio di pace ma anche una concreta proposta di aiuto per tutti coloro che hanno la tristezza nel cuore. Speriamo che questo messaggio possa giungere, a quante più persone possibile, come un piccolo dono per una grande conquista spirituale: ritrovare la gioia di vivere e di comunicare per evadere dal tunnel dal quale il più delle volte, da soli, non si ha la forza di uscire: le conseguenze sono allora imprevedibili come purtroppo, quasi quotidianamente, testimoniano le cronache di giornali e televisioni.

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