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Oggi, 16 giugno, Mauro Longo compie 98 anni. Un traguardo “spettacolare”… Non è un’esagerazione né un aggettivo buttato a caso. Anche se il nostro primo incontro (di cui egli non può avere alcun ricordo, io sì) risale a una cinquantina di anni addietro, quando accompagnai qualcuno dei miei giovani amici del Borgo (Pippo Gerbino, Salvatore Marino?) nel suo ambulatorio.

Egli esercitava la professione medica e riscuoteva la fiducia dell’intero contado. Eppure, di lauree ne ha conseguite più di una e quella in Scienze politiche e sociali sembra fatta apposta per completare la strumentazione tecnico-scientifica al servizio di un’immensa attenzione per l’uomo “globale”.

Tuttavia, come si fa a non mettere l’evidenziatore sulla dedizione a quello che per buona parte è stato il comune pascolo intellettuale? Quante volte ci siamo incontrati a teatro? Quante volte è venuto ad assistere ai miei spettacoli? Quante volte ne ha scritto? Quanto, soprattutto, ha scritto di teatro e per il teatro?

Credo che il concomitante disinteresse delle accademie per la scena contemporanea catanese, ricchissima e variegata storia, non farà altro che esaltare le innumerevoli pubblicazioni di Mauro Longo – quasi delle cronache, scandite spesso con l’indicazione nei titoli degli anni, tutte autoprodotte e auto distribuite – come rara fonte conoscitiva con il diritto di citazione nella bibliografia di eventuali studi (se mai avverrà questo miracolo!) sulla materia. Si veda, a tal proposito, la ricca e dettagliata nota compilata da Maurizio Giordano, direttore di questa testata. ( https://www.cronacaoggiquotidiano.it/2016/06/16/mauro-longo-il-reporter-del-teatro-siciliano-compie-oggi-a-catania-98-anni/ )

Accadrà quello che è già accaduto con quel suo prezioso saggio sui pupi siciliani (Mauro Longo, “Pupi e pupari”, Greco, Catania, 1980), citato da chiunque si accosti con interesse storico al teatro delle marionette siciliane. Pur riconoscendola come «apprezzabile raccolta di notizie e di ricordi», ha un bel dire la Majorana che lavori come questi «non si prefiggono però di orientare ricerche e riflessioni storico-critiche e forniscono di rado elementi che consentono approfondimenti e riscontri» (B. Majorana, “Pupi e attori ovvero l’Opera dei pupi a Catania – Storia e documenti, Bulzoni, Roma, 2008, p. 335n), se poi lo richiama altre sette volte nel suo importante e sinora insuperato studio.

Siracusano di nascita (1918), catanese d’adozione, Mauro Longo ha scritto ben trentadue commedie (tra cui tante messe in scena da varie compagnie), racconti e un compendio di Storia del teatro italiano.

Anche se avrebbe meritato di più, è stato, comunque, gratificato con significativi riconoscimenti, quali il Premio letterario alla terza Biennale delle Isole Baleari-Corsica-Sardegna-Sicilia, promossa dall’Università della Corsica (2000), il Premio “Una vita per il teatro” e il Premio Capuana (per i 160 anni dalla nascita dello scrittore menenino)…

L’ultimo mio incontro con lui risale al 2014; di quella bella esperienza che ispirò un “pezzo” riletto ancora oggi con vero piacere, mantengo un ricordo indelebile, fatto di sensazione di vitalità e di vivido impegno culturale. Mi rendo conto che da allora ho lasciato trascorrere troppo tempo; mi impegno a colmare la lacuna.

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra si è occupato di tante di quelle cose che è come se non si fosse occupato di nulla… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi sull’attualità del Teatro dei Pupi siciliani, regista teatrale e uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza con numerose testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.

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