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La compagnia teatrale Accura Teatro ha messo in scena nella suggestiva location del Chiostro di Ponente del Monastero dei Benedettini di Catania, per il ciclo “Nuovo Teatro” e nell’ambito della rassegna “Porte aperte Unict 2016”, l’atto unico “Giacominazza” di Luana Rondinelli, con Giovanna Mangiù e Luana Rondinelli.

Lo spettatore in “Giacominazza”, testo scritto nel 2013, ritrova sulla scena due protagoniste: due donne meridionali combattive e passionali, al centro della vicenda narrata. La Rondinelli, con il suo secondo testo dopo “Taddrarite”, parla delle difficoltà che incontra un amore saffico per affermarsi, per farsi accettare alla luce del sole in un paesino siciliano.

Luana Rondinelli in scena (Ph. Dino Stornello)

Luana Rondinelli in scena (Ph. Dino Stornello)

La scena è quasi spoglia, ci sono infatti solo due sedie e un tavolinetto con degli oggetti (carte dei tarocchi, una madonnina, un piatto, qualche candela) tipici dello studio di una cartomante. Le due interpreti, Luana Rondinelli e Giovanna Mangiù, vestono i panni, rispettivamente, di Mariannina, la cartomante integrata e riconosciuta del paese e di Giacomina, una ragazza vivace e che sta iniziando a scoprire la vita ed i suoi misteri, i pregiudizi e l’amore. Giacomina si reca dalla cartomante a causa di una improvvisa infatuazione, di un incontro fugace di sguardi e teme che quell’amore sia frutto di un malocchio. La cartomante, donna navigata, cerca di capire qual è il problema dell’inquieta Giacomina e viene messa al corrente che il suo è un amore “diverso” e che quindi non può essere compreso dalla gente del paese.

Mariannina e Giacomina si incontrano e scontrano più volte e cercano con le parole di affrontare l’argomento, il problema di questo amore particolare, si ritrovano a combattere con le parole per giustificare le loro scelte di vita. La morale bigotta degli abitanti del luogo non può però giustificare, accettare, l’omosessualità dichiarata della giovane. Mariannina vive ormai dietro la maschera del suo personaggio di cartomante, agli occhi della gente è il simbolo di una normalità rispettata, assecondando mediocrità e frustrazioni altrui, a discapito, però, della propria libertà.

Dopo la sua dichiarata diversità la giovane viene chiamata in paese “Giacominazza” ed è vittima dell’oppressione e delle malignità, dello sguardo molesto, indagatore e punitivo di fronte alla sua omosessualità.

Giovanna Mangiù (Ph. Dino Stornello)

Giovanna Mangiù (Ph. Dino Stornello)

Alla fine tra le due donne nasce un bel feeling, una forte complicità e Giacomina, che prima cercava di scappare da una realtà che l’avrebbe resa schiava imponendole un determinato comportamento, affronta la morale bigotta della gente, si ribella e con l’appoggio di Mariannina, resta a testa alta nel suo paese, accetta la sua diversità. Lei è diversa, ma da chi?

Intenso il dialogo tra le due donne in un dialetto siciliano che amplifica la loro passione  interpretativa ed il modo diverso di due generazioni nell’affrontare la vita: alla fine Mariannina e Giacomina hanno la stessa voglia di ribellarsi a tutti i pregiudizi inutili della gente, al chiacchiericcio che, spesso, perseguita senza alcun motivo.

Testo sicuramente interessante quello di Luana Rondinelli, per il tema affrontato, per il modo di raccontare i diversi stati d’animo delle protagoniste, passando dal riso alla commozione. L’atto unico, nei suoi 50 minuti circa, risulta scorrevole e ben diretto ed interpretato sia dalla Rondinelli (ben calata nei panni della navigata ed esperta cartomante) che da una Giovanna Mangiù determinata, convincente, nel ruolo della ribelle ed indomabile Giacomina, pronta a sfidare i pregiudizi del suo paese e ad affermare la libertà del suo amore. Apprezzabili nella proposta, a parte la carica interpretativa delle due protagoniste, i movimenti scenici, le musiche ed il gioco luci che contribuiscono alla riuscita della messinscena.

Giovanna Mangiù e Luana Rondinelli a fine spettacolo (Ph. Dino Stornello)

Giovanna Mangiù e Luana Rondinelli a fine spettacolo (Ph. Dino Stornello)

Pubblico intrigato e convinto dallo spettacolo e che alla fine non ha fatto mancare gli applausi alla proposta di “Accura Teatro” ed alle due affiatate interpreti.

“Giacominazza” ricordiamo che è già stato premiato nel 2013 come miglior scrittura originale al concorso di corti teatrali “Teatri Riflessi” di Catania ed è stato inoltre selezionato nella rassegna “Ma che cos’è questa drammaturgia contemporanea?” del Teatro Tor Bella Monaca di Roma. Obiettivo della compagnia Accura Teatro è veicolare i lavori della Rondinelli e soprattutto mettere al centro di tutto parola e testo, utilizzando soprattutto il dialetto siciliano.

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