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Un 2016 caratterizzato più da ombre che da luci per il sistema finanziario italiano. Dopo l’ottima chiusura del 2015, la soddisfazione per l’economia familiare ha registrato un lieve calo nei primi sei mesi dell’anno. Gli italiani sembrano avere ancora poca fiducia nella ripresa economica: cala la quota di famiglie che risparmiano e diminuisce anche l’accantonamento medio, mentre non decolla la propensione all’acquisto di beni o servizi. Una situazione incerta, che influenza anche il rapporto tra i cittadini e i brand attivi nel mercato Bancario e Assicurativo.

Queste le tendenze principali che emergono dall’indagine Multifinanziaria Retail Market, edizione primavera-estate 2016, presentata ai sottoscrittori. Si tratta di una ricerca periodica, realizzata da GfK a partire dal 1987 con cadenza semestrale, su un campione di 2.500 nuclei rappresentativi di 21 milioni di famiglie con decisore finanziario in età compresa tra i 18 e i 74 anni. La ricerca viene effettuata con metodologia Capi, con interviste personali e domiciliari con il capofamiglia.

Nei primi sei mesi del 2016, sono stati soprattutto tre gli avvenimenti che hanno influenzato il modo in cui le famiglie italiane si rapportano con l’offerta di servizi finanziari:

  • bail inBail-in: questo termine è entrato a far parte del vocabolario quotidiano degli italiani in seguito all’entrata in vigore a gennaio 2016 della Direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) che regolamenta a livello comunitario eventuali crisi del settore bancario. La normativa ha introdotto una serie di misure finalizzate a prevenire e risolvere situazioni critiche. Tra queste, il meccanismo del Bail-in, in base al quale azionisti e creditori delle banche possono essere chiamati a contribuire con i propri fondi all’assorbimento delle perdite. L’indagine GfK cerca di capire come il Bail-in sta cambiando il rapporto dei consumatori con le Banche e come si è sedimentata la percezione del fenomeno nel corso degli ultimi mesi. Facendo anche un parallelo con quanto avvenuto durante la crisi dei mercati finanziari del 2008, GfK ha studiato il comportamento dei risparmiatori nei confronti dei vari soggetti attivi nel mercato finanziario.
  • buste arancioniBuste arancioni: A partire dallo scorso aprile, circa 7 milioni di italiani hanno iniziato a ricevere a casa una comunicazione contenente le previsioni relative alla propria pensione futura. Le cosiddette “Buste arancioni” fanno parte di una campagna informativa dell’INPS, che vuole sensibilizzare gli iscritti – soprattutto i più giovani – sull’importanza di una pianificazione a lungo termine. GfK ha cercato di capire come questa iniziativa sta cambiando le percezioni e gli atteggiamenti degli italiani nei confronti del tema della previdenza integrativa.
  • Brexit: Uno dei temi più caldi, soprattutto nel mese di giugno, è stato il referendum sulla permanenza nell’Unione Europea tenutosi in Gran Bretagna. GfK ha realizzato una rilevazione ad-hoc nei giorni immediatamente successivi alla vittoria della Brexit, con l’obiettivo di misurare le reazioni “a caldo” delle famiglie italiane rispetto a questa decisione inattesa, in particolare per quanto riguarda gli effetti suisentiment e sulla stabilità dei mercati finanziari.

Accanto a questi approfondimenti, Multifinanziaria Retail Market rileva come da tradizione sentiment, relazioni e soddisfazione degli italiani rispetto al settore finanziario, ma anche dotazioni, strumenti di pagamento, orientamenti e propensioni future. L’indagine fornisce insight relativi agli investimenti, al ruolo delle figure consulenziali, alla reputazione dei principali Brand attivi sul mercato e alla soddisfazione rispetto al Sistema Bancario e Assicurativo. Viene inoltre fornito un approfondimento sui principali Touch Point che mettono in contatto famiglie e operatori del settore, con un’analisi specifica dedicata al ruolo di Social Media, App e altri strumenti digitali.

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