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Neanche io metto “Je suis” per altri che non siano me stesso… Né lo scriverei in una lingua diversa dalla mia. Ciò non esclude né la condanna per OGNI forma di violenza né la solidarietà nei confronti delle vittime in quanto tali, senza identificarmi con gli altri aspetti della loro persona e/o attività. Oso credere, tuttavia che – preso dall’esaltazione emotiva e dalla rapidità cui condiziona l’uso degli strumenti disponibili in “rete” – chi ha messo il famoso “Je suis Charlie” non intendesse sposare la linea editoriale della rivista.

Non ho un numero esagerato di “amici virtuali”; ma quanti di meno sarebbero se peccassi d’intolleranza… Quanti ne dovrei cancellare per divergenza d’idee. A volte trasecolo nel leggere il convinto pensiero di uno stimato saggista, di qualche giornalista, scrittore, docente… Un tipo così – con odioso barbarismo – è definito “opinion leader” e a ogni “bau bau” raccoglie vagoni di “mi piace” e un’infinità di commenti (ovviamente, per lo più benevoli). Non per questo – e pur dissentendo – cancello o riduco il mio ben pensare su quella persona. Non metto commenti, non pigio il “mi piace” e amen.

Come in questo caso; non ho, infatti, gran che  da dire sulle nuove vignette che – certo – offendono il sensorio comune italico ma che non provengono da un “non meglio identificato oggetto”, e che si aggiungono a testi di pessimo gusto già pubblicati sul “cartaceo” e attinenti al sisma.

Vignette di Giuseppe Coco

Vignette di Giuseppe Coco

Sulla seconda mi fermo un attimo solo perché è siglata con un dittongo ruspante (“coco”); è quella in cui si dice “Le vostre case le ha costruite la mafia, non Charlie Hebdo”… Nel merito riesco a dire che – per quanto, inequivocabilmente e purtroppo, in parte fondata – non me ne frega un cavolo.

Per me l’offesa maggiore è che in quel disegno si legga la firma “coco” che– come m’insegna Nello Pappalardo – e con ben diverso e riconoscibilissimo tratto, appartenne a un “gigante” del disegno umoristico, Giuseppe Coco da Biancavilla, scomparso nel 2012.

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra si è occupato di tante di quelle cose che è come se non si fosse occupato di nulla… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi sull’attualità del Teatro dei Pupi siciliani, regista teatrale e uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza con numerose testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.

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