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I tarantini, poveri di storia, erano avvinghiati al ricordo dello spareggio del giugno 2002 come un malato di fibrosi cistica a una bombola d’ossigeno. In realtà, ogni cosa oggi è diversa e, dal campo è il Catania a uscire con molto rammarico: niente “Papagni” (cognome dell’allenatore pugliese), dunque, per i rossazzurri, ma un’esibizione in linea con l’andazzo di questa periodo e ancora due punti più che “possibili” lasciati per strada. Si dovrebbero ripetere le cose già scritte ma a cosa servirebbe?

Nella foto del Catania Calcio, il nuovo allenatore Pino Rigoli e l'Ad Pietro Lo Monaco

Nella foto del Catania Calcio, il nuovo allenatore Pino Rigoli e l’Ad Pietro Lo Monaco

Lo Monaco – come abbiamo ricordato precedentemente – ha detto all’allenatore di “stare tranquillo” (espressione che in politica ricorda qualcosa) e Rigoli ha dichiarato (prima dell’incontro, al “Corriere dello sport” ma anche dopo) di sentirsi ancora allenatore del Catania. Già… Se no che ci sarebbe andato a fare in panchina? Contro il Taranto, ha tentato un timido rimescolamento di carte che ha lasciato perplessi tanti commentatori; in realtà, l’avvicendamento – più che per scelta tecnica – è parso determinato da altri motivi, a cominciare dal fatto che si sono disputate tre gare in una settimana, che qualcuno è acciaccato e qualcun altro “quasi”. Taluno ha intravisto qualche miglioramento; tal altro preferisce aspettare la prossima partita; tutti lamentano la crisi dei risultati, sottolineando come non siano consoni alle aspettative (ad inizio di stagione dichiarate anche dalla dirigenza). Di certo c’è che – per come stanno le cose (allenatore e giocatori) – la “zita” è questa.

Azione di Di Grazia (Ph. Calciocatania)

Azione di Di Grazia (Ph. Calciocatania)

E domenica al “Massimino” arriva il Messina per una partita che solo “Fra Pietro” non considera un derby, così come dichiarò una decina di giorni addietro (in vista dell’incontro con gli agrigentini) aggiungendo che l’unico è quello col Palermo. È inteso che difficilmente potrà essere accettato un risultato diverso dalla vittoria. E – derby o non derby – quest’ultimatum sarà chiaro anche dentro le palizzate di “Fort Tury LIFO”.

Nel frattempo, ritornano i ritornelli (se no, che ritornelli sarebbero). Nel passato fu Criscitiello a lanciare missili contro il Catania (di Pulvirenti e Cosentino), adesso è la volta di Pedullà (peraltro, sodale del primo in svariate imprese e cointestatario di una canzoncina) che sgancia siluri contro Lo Monaco, accusato di sproloquiare sulle scelte delle società della massima serie invece di guardare in casa sua (“…La sensazione molto forte è che parli perché la serie A può vederla solo con il binocolo. E quindi il sentimento dell’invidia prevale su qualsiasi altra cosa… Ma che colpa ne hanno gli altri se lui ha scelto un allenatore finora poco all’altezza?”; cfr.: http://www.alfredopedulla.com/lo-monaco-tuttologo-catania-davvero/#T2EY518IIxs9BEpM.99).

Logo Catania Calcio

Logo Catania Calcio

A rendere l’accerchiamento colorito ci penserebbe (il condizionale è figlio della impossibilitata verifica; notizia, dunque, acquisita di seconda mano) anche la rivista britannica “FourFourTwo” che porrebbe al secondo posto tra i 21 stemmi dei club più brutti al mondo quello del Catania. Il mio punto di vista in merito è che non riconosco particolare pregio al gusto estetico da Regno Unito; tale pre-giudizio m’impedisce di dare peso al giudizio di una testata di cui, tra l’altro, sconoscevo l’esistenza.

Desidererei semplicemente che Lo Monaco e tutto il Catania (tifosi, giocatori, allenatore, società, ecc.), alla faccia di Criscitiello, Pedullà, del giornale inglese e di tutti gli altri detrattori, cominciassero a dare adeguate risposte sul campo. Il logo si può anche modificare (com’è già avvenuto) ma quello attuale, intanto, deve tornare a sventolare sui pennoni della Serie A con le bandiere su cui è applicato.

Nella foto Salvo Nicotra e l'impianto di Torre del Grifo

Nella foto Salvo Nicotra e l’impianto di Torre del Grifo

Salvo Nicotra si è occupato di tante di quelle cose che è come se non si fosse occupato di nulla… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi sull’attualità del Teatro dei Pupi siciliani, regista teatrale e uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza con numerose testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.

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