Cronaca

“Siamo pronti per partecipare a Roma  giovedì  20 ottobre, al primo incontro del tavolo tecnico nazionale sull’agrumicoltura annunciato dal ministro Maurizio Martina che da Catania ha risposto ad una nostra precisa sollecitazione”.  A dichiararlo è il presidente provinciale di Cia Catania, Giuseppe Di Silvestro, ricordando come il titolare del Ministero alle Politiche Agricole abbia raccolto l’appello lanciato dalla Cia Catania nel corso di un’assemblea, svoltasi lo scorso settembre nel capoluogo etneo.

“A quell’incontro era presente anche l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici –  ricorda ancora Di Silvestro – al quale abbiamo anticipato lunedì pomeriggio a Palermo, le proposte che illustreremo al Ministro. Siamo al momento soddisfatti – aggiunge – per essere riusciti a raggiungere una posizione unanime a livello regionale con le altre organizzazioni di categoria”.

“Il Governo nazionale deve puntare sul rilancio dell’agrumicoltura siciliana perché torni ad essere fiore all’occhiello italiano e dell’area mediterranea – spiega – deve sostenere le aziende nel complesso processo di innovazione, necessario e non più rinviabile, con finanziamenti e seria programmazione, affinché possano esse competere nei nuovi mercati internazionali”.

“La nostra Regione, e Catania in particolare, è per la maggior parte caratterizzata da estese coltivazioni di agrumi, e deve fare i conti non soltanto con  il virus della tristezza che di fatto ha già distrutto decine di migliaia di ettari, ma anche con i nuovi viroidi in arrivo, come il Citrus blackspot, il huanglongbing, i ceppi resistance breaking down del virus, per i quali è necessario innovare gli agrumeti con portainnesti tolleranti alla ‘tristeza’ e  intensificare i controlli alle frontiere del materiale vegetale e dei frutti provenienti da altri Paesi che vengono introdotti in Italia”.

“Alla Regione, chiediamo di fare la propria parte – conclude Di Silvestro – attivando immediatamente quella parte del PSR che si occupa delle fitopatie”.  

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