Cultura

Si è addormentato improvvisamente ma serenamente nel Signore, all’età di 78 anni, Agostino Valenti (nella foto), terziario domenicano e cavaliere commendatore dell’Ordine Equestre di S.Maria di Betlem, impegnato intensamente sino alla fine, nonostante seri malanni avessero reso precarie le sue non buone condizioni di salute, nell’apostolato della cultura e nella devozione verso i nostri santi patroni, soprattutto i celesti protettori di Catania, come la Madonna sotto i titoli del Carmine e della Misericordia, i giovani martiri concittadini Agata ed Euplio, il beato cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet: in loro onore scrisse, con ispirata vena poetica, il testo di apprezzati inni liturgici, musicati da sacerdoti della nostra arcidiocesi, noti maestri e studiosi di musica e di canti sacri, come il compianto m° can. Lucio Rapicali, prevosto-parroco della basilica Collegiata S.Maria dell’Elemosina e il m° mons. prof. Nunzio Schilirò, fondatore e direttore della Cappella Musicale del Duomo.

Il cav. Valenti, nella qualità di socio, scrisse l’inno ufficiale del Circolo Cittadino S.Agata per le celebrazioni del centenario della fondazione voluta dal Dusmet nel 1874. Quest’inno di ringraziamento venne cantato dai sodali agatini e da una grande folla mentre il busto reliquario e lo scrigno delle reliquie della Santa Patrona, il 17 agosto 1974, in via straordinaria entravano solennemente in Collegiata. Al Dusmet, in occasione del solenne rito di beatificazione presieduto in piazza S.Pietro domenica 25 settembre 1988 dal Santo Pontefice Giovanni Paolo II, dedicò un bellissimo inno, musicato da mons. Rapicavoli. Compose tanti altri inni, come quelli in onore di S.Filippo d’Agira, S.Liberata, S.Vito, Sant’Andrea, S.Giovanni XXIII, ecc.. Militare di leva nell’Aviazione, a Roma, ebbe modo, nel 1967, di recarsi nella chiesa S.Maria delle Grazie dei Frati Minori Cappuccini di S.Giovanni Rotondo dove ebbe la grazia straordinaria di confessarsi con S. Pio da Pietrelcina, che gli annunciò paternamente l’imminente e desiderato trasferimento a Catania.

Col carissimo amico d’infanzia, prof. Luigi Magnano di San Lio, medico primario di Urologia all’Ospedale S.Luigi di Catania, la domenica Ottava di Pasqua del 2008 andò pellegrino col sacco votivo agatino -che indossò fin da bambino per onorare con straordinaria devozione l’amata Protomartire concittadina- a Montevideo, capitale dell’Uruguay, alla cui Cattedrale “Immacolata e Ss.Filippo e Giacomo” gremita di fedeli in buona parte di origine italiana e soprattutto siciliana, donò -custodita in un prezioso reliquiario predisposto dal laboratorio di argenterie del cav. Giovanni Freni di Catania e voluto dalla generosità oltre che di Valenti e Magnano anche di altri due ferventi devoti catanesi, il prof. Alessandro Torrisi, docente di lettere ad Ornago dov’è presente il culto agatino, e il dottor Guido Scalici, ambasciatore d’Italia in Uruguay- una reliquia ex corpore di Sant’Agata, composta da piccoli frammenti della pelle di una mano.

Agostino, al quale per primo si deve l’iniziativa di diffondere anche nella Repubblica Oriental dell’Uruguay la devozione a S.Agata, ebbe l’onore di consegnare personalmente al primate ed arcivescovo metropolita di Montevideo, mons. Nicolàs Cotugno Fanizzi, missionario salesiano di Sesto S. Giovanni di ascendenti calabresi, oltre alla reliquia della martire con “autentica” del nostro Arcivescovo metropolita mons. Salvatore Gristina, che si era fatto presente anche con un messaggio inviato via fax al confratello uruguaiano, anche un quadro di S.Agata al Carcere.

Fu promotore, inoltre, negli anni Settanta della mostra fotografica, composta da centinaia di immagini cartacee raccolte con certosina diligenza sul culto e sull’iconografia di Sant’Agata nel mondo, tenutasi in Collegiata, con grande affluenza di visitatori.

Impiegato presso l’ufficio catanese dell’ente di diritto pubblico “Associazione Nazionale per il controllo della combustione” (ANCC) poi Istituto Superiore per la prevenzione e la sicurezza nel lavoro, era figlio unico molto legato ai religiosissimi genitori che nell’età avanzata assistette amorevolmente come fece pure con la dolcissima zia materna, che amò come una seconda madre.

Fu più volte pellegrino a Trevico, nella cui Cattedrale “Maria Ss.Assunta” santuario “Madonna della Libera e S.Euplio” sono custodite le reliquie del nostro martire diacono, affidate per oltre 34 anni alle cure pastorali dell’amico parroco sac. prof. Michele Cogliani, favorendo in modo formidabile il gemellaggio con la parrocchia catanese “S.Euplio martire” curata dal parroco mons. Giuseppe Bruno e con la promatrice “Maria Ss.Annunziata” di Francavilla di Sicilia curata dall’arciprete parroco sac. Giuseppe Currò, in occasione del XVII centenario del martirio di S.Euplio, venerato protettore della cittadina alcantarina. Si recò più volte a Napoli, dove godeva dell’affetto spirituale di amici carissimi e nella cui Cattedrale più volte ebbe la gioia di assistere al miracolo della liquefazione del sangue di S.Gennaro.

Partecipò ad un pellegrinaggio parrocchiale al santuario mariano di Fatima con mons. Rapicavoli, il quale acquistò per la sua parrocchia una statua della Vergine del Rosario, copia di quella venerata in Portogallo. Agostino è stato uno dei più entusiastici promotori del culto di Nostra Signora di Fatima a Catania alla quale mons. Rapicavoli dedicò gli incontri di preghiera dei primi 5 sabati dell’anno, che si concludevano il 13 maggio con la processione mariana per le vie attorno alla  Collegiata.

E’ stato anche l’autore dei versi dell’inno alla Madonna dell’Elemosina o della Misericordia: il 10 ottobre 1982, alla presenza dell’arcivescovo mons. Domenico Picchinenna e dell’eparca di Piana degli Albanesi mons. Ercole Lupinacci, mentre i fedeli cantavano l’inedito inno alla Vergine, veniva solennemente intronizzata sull’altare maggiore la nuova icona della Madre di Dio, che era stata benedetta in piazza S.Pietro da S.Giovanni Paolo II.

A Siviglia, capoluogo dell’Andalusia, partecipò con mons. Giovanni Lanzafame, parroco della Cattedrale e poi della Collegiata, ai riti e alle processioni dei misteri della Passione di Cristo durante la settimana santa. Fu devoto pellegrino anche in tanti altri santuari italiani ed europei. Come associato secolare al Terz’Ordine dei Predicatori, propagò con entusiasmo il culto del novello beato Pier Giorgio Frassati, terziario domenicano e patrono delle Confraternite. Come confrate e consigliere dell’Arciconfraternita “Sant’Orsola”, partecipava attivamente alle pie pratiche di suffragio delle anime sante del Purgatorio durante il novenario in preparazione alla solennità di Ognissanti e all’Ottavario dei Morti dopo la Commemorazione di tutti fedeli defunti. Aveva il culto dell’amicizia con tante persone, vescovi, sacerdoti, suore e laici, che lo stimavano per il suo carattere schietto e sobrio. Negli ultimi anni, afflitto da malattie invalidanti, usciva poco e pregava molto nella cappella privata di casa, ricca di tante immagini, molte delle quali raccolte nei pellegrinaggi che aveva compiuto con tanta fede fin dalla giovinezza. Le esequie sono state celebrate dai frati carmelitani nel santuario diocesano “Maria Ss.Annunziata al Carmine”, la chiesa parrocchiale poco distante da casa sua

Un particolare ringraziamento va ai carissimi amici di Agostino, il diacono don Sebastiano Mangano e l’insegnante di Religione Cattolica, Nunzio Longhitano, e il prof. Magnano che gli sono stati sempre vicini e hanno fornito notizie preziose per il profilo biografico di un uomo che ha onorato con le parole e le opere l’amata Chiesa di Catania.

 Antonino Blandini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post