Riceviamo dal presidente CIDEC Catania, Antonio Giampiccolo, sulla questione Camera di Commercio Sicilia orientale, una lettera aperta all’assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello. Ecco il testo della lettera a firma del presidente Antonino Giampiccolo: “Egregia Assessore Lo Bello, oggi assistiamo all’ultimo capitolo di questa soap opera intitolata ”Camera di Commercio della Sicilia Orientale”. Apprezzo molto le cose che Lei scrive, ironicamente parlando, con la sospensione dell’insediamento del Consiglio Camerale, specie quando parla del lungo commissariamento della Camera Catanese senza menzionare che ciò è stato dovuto alle lungaggini dei suoi uffici e dai tentativi di alcune associazioni datoriali (i “trenta”, come si autodefinivano durante le molte conferenze stampa che hanno tenuto), tanto da fare pensare a possibili connivenze.
Certo è che chi leggerà sa benissimo che ci sono stati moltissimi tentativi di sottrarre il tutto alla legittimità delle cose, come i molteplici tentativi di sostituire il commissario con uno più docile ai voleri sempre di quella parte, cosa tra l’altro che scrive Ella nel protocollo 937 del 13 Febbraio 2017 indirizzata al ministero dove tra l’altro Ella scrive delle lungaggini delle procedure senza dire che il suo ufficio ha sforato tutti i tempi previsti dalla legge ma, soprattutto, ho attenzionato, con rammarico, la parte che recita che non vi sono motivi ostativi, salvo poi sospendere l’insediamento del consiglio per cui era già stato richiesto parere al ministero.
I fatti sono che alcune associazioni erano scese da Siracusa alla conquista della Camera di commercio di Catania avendo capito in corso d’opera che le loro mire si erano infrante nei paraonde del mare di Catania. Questi soggetti hanno tentato invano e continuano in tutti modi di uscirne e di prevalere con la connivenza consapevole o no dell’amministrazione Regionale.
In relazione all’accorpamento camerale, se vogliamo leggere i verbali delle sedute camerali e dei confronti fra il mondo delle associazioni datoriali e la governance camerale e regionale, ho sempre espresso chiaramente a nome della CIDEC parere contrario all’accorpamento con Siracusa conoscendo bene il territorio e soprattutto i numeri dei bilanci e i personaggi che li avevano stilati. Se poi vogliamo parlare della correttezza dei ricorrenti che hanno accusato gli altri di tutto e del suo contrario, vorrei ricordare che solo nel settore artigiani sono stati tagliati circa 3500 perchè al momento del controllo non sono riusciti a produrre le pezze di appoggio perché forse erano fasulle?. Chi paga questa bramosia di potere?! L’altra “fazione” o il tessuto produttivo etneo?! Risposta semplice.
In ultimo, tengo a scusarmi per averla disturbata ed essere stato forse poco chiaro nell’esporle i miei dubbi e lamentele, ma riporto ciò che i miei associati mi hanno esposto con perplessità”.
Antonino Giampiccolo, Presidente CIDEC Catania