Catania News
Le impalcature, le lamiere di protezione e le intelaiature di sostegno sono il segnale più evidente di come l’amministrazione stia adeguatamente affrontando il problema della palazzina distrutta in via Crispi. La questione di fondo, però, è che qui è necessario fare uno sforzo maggiore prima che sia troppo tardi. Viabilità, commercio e sicurezza sono letteralmente in ginocchio ed ogni giorno che passa la situazione peggiora. Di questo passo, una volta che le transenne saranno rimosse, ci ritroveremo un quartiere fantasma con tanti negozi falliti per mancanza di clienti e decine di “vendesi” alle porte delle case.
Carmelo Sofia, presidente della Commissione comunale alla Mobilità, vuole convocare una conferenza dei servizi tra pochi giorni a cui far partecipare i colleghi al Bilancio e al Commercio. L’obiettivo è stilare un programma di intervento a breve, medio e lungo periodo per ridare vita ad un territorio già duramente provato dall’esplosione dello scorso febbraio. Disagi su disagi con il quartiere in ginocchio e che rischia di non riprendersi più senza l’intervento di Palazzo degli Elefanti.
“Per queste ragioni – spiega Sofia – chiedo al Sindaco Bianco, sempre attento a questo genere di problematiche, di farsi carico di un piano di lavoro che garantisca, il prima possibile, almeno un “corridoio” nella parte di via Crispi che oggi è interdetta alla gente. A questo vanno aggiunte delle precise agevolazioni fiscali o esenzioni specifiche agli imprenditori di questa parte di Catania che non sanno più come venirne a capo. Da settimane via Crispi è quasi sempre deserta. Un’arteria di fondamentale importanza perchè unisce il Corso delle Province con via Umberto. Occorre, quindi, dare un segnale per dimostrare che le istituzioni sono vicine alle esigenze del territorio. Un preciso impegno che passa dalla conferenza dei servizi, promossa dal sottoscritto Carmelo Sofia, da cui costruire una sinergia in cui coinvolgere tutti i soggetti interessati. Ovviamente non si vuole affrettare i tempi, dettati da vigili del fuoco e forze dell’ordine, per mettere in sicurezza l’area ma è fondamentale non lasciare il territorio al suo destino altrimenti qui si rischia il deserto commerciale e sociale”. 

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